Obiettivo innovazione digitale: il NextGenEU per trasformare le PMI italiane
Le piccole e medie imprese costituiscono l’ossatura del tessuto imprenditoriale italiano; rappresentano, infatti, il 41% del fatturato nazionale, il 38% del valore aggiunto ed il 33% degli occupati. È proprio su questo comparto, fondamentale per il Paese, che la congiuntura economica negativa dovuta alla pandemia si è riflessa in maniera particolarmente dura. Rispetto allo stesso periodo del 2019, nella seconda metà dell’anno il 68% delle PMI ha subito una contrazione di fatturato e il 73% ha dovuto ricorrere a strumenti di finanziamento per far fronte all’improvviso fabbisogno di liquidità.
In uno scenario caratterizzato da una ridotta operatività aziendale e da un crollo generale della domanda, il digitale è emerso come un fattore chiave per le imprese. In particolare, le PMI italiane si sono avvicinate al digitale, in molti casi per la prima volta, per rispondere in maniera tempestiva alla crisi.
Da un lato, i limiti agli spostamenti dei lavoratori hanno portato le imprese ad approcciarsi forzatamente al lavoro da remoto, che è stato adottato dal 58% delle PMI (con una crescita a doppia cifra rispetto al 2019), coinvolgendo il 19% dei lavoratori (erano 1,2% nel periodo precedente lo scoppio della pandemia). Le soluzioni informatiche operanti nell’ambito della collaboration e della gestione documentale online hanno assistito ad un balzo in avanti nel corso dell’anno. La quota di piccole-medie imprese che si servono di sistemi di archiviazione in Cloud ha raggiunto il 42%. L’utilizzo di PC portatili e di soluzioni di video/web conference e chat, invece, è stato introdotto o potenziato, rispettivamente, dal 12% e dal 19% delle PMI.
Dall’altro, il commercio elettronico ha rappresentato per molte realtà il principale canale di vendita alternativo a quelli fisico, segnando un forte aumento di utilizzo anche da parte delle PMI. Con una crescita del +50% rispetto al periodo pre-pandemia, a settembre 2020 sono oltre 70.000 le PMI che vendono online, ovvero circa 1 PMI su 3. Tale incremento è spiegato in larga parte dalla crescita del ruolo dei marketplace di terze parti, che hanno consentito alle imprese di accedere a nuove fette di clienti in maniera rapida, senza necessità di sviluppo di una piattaforma proprietaria.
Se durante la crisi, le PMI si sono mosse per digitalizzare alcuni processi aziendali ed adottare specifiche piattaforme e tecnologie per far fronte all’emergenza, tuttavia questo non è sufficiente perché si realizzi una vera trasformazione digitale: servono visione, cultura e competenze affinché gli investimenti possano portare ad un effettivo ritorno economico e a benefici di lungo periodo. E su questo sicuramente l’Italia ha molto da lavorare, poiché si posiziona ultima nell’ambito Capitale Umano dell’Indice DESI (Digital Economy and Society Index). Per citare qualche dato, solo 4 Italiani su 10 e poco meno di 5 lavoratori su 10 possiedono competenze digitali di base. Senza considerare che gli specialisti in Information & Communication Technology costituiscono una minima parte degli occupati (3,5%) e dei laureati (1,3%).
Mai come oggi è alta l’attenzione sul tema, anche da parte del mondo politico: basti pensare ai quasi 18,5 miliardi di euro messi a disposizione dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza per gli investimenti riconducibili al Piano Transizione 4.0. Potenziare il digitale nelle imprese, in particolare PMI, significa non solo migliorarne le performance economica e la produttività, ma anche contribuire in maniera significativa allo sviluppo economico dell’intero sistema Paese.
Per poter agire sulle leve giuste e ottenere i benefici macroeconomici sperati è necessario, però, comprendere in maniera critica dove si trovano oggi le PMI nel percorso di trasformazione digitale.
In questo solco si inserisce la prima edizione dell’Osservatorio Innovazione Digitale nelle PMI, il cui lavoro ha l’obiettivo ultimo di supportare attraverso evidenze di ricerca tutto l’ecosistema, dagli imprenditori ai policymaker, dai fornitori tecnologici agli enti territoriali. I risultati di questa prima edizione saranno presentati durante il convegno finale dell’Osservatorio Innovazione Digitale nelle PMI “Obiettivo innovazione digitale: il NextGenEU per trasformare le PMI italiane”, che si terrà online giovedì 20 maggio dalle 9,30 alle 12,30.
Attraverso il coinvolgimento di controparti istituzionali, accademiche e aziendali, il convegno si propone di fare luce sul livello di maturità digitale delle PMI italiane, individuando le linee di policy prioritarie su cui è necessario lavorare per sfruttare l’occasione unica derivante dal NextGenEU, con l’obiettivo di rendere le PMI in grado di fare quel salto digitale tanto auspicato.
Direttrice Osservatorio PMI Politecnico di Milano