Il 2 aprile, il Presidente degli Stati Uniti ha annunciato l’introduzione di un nuovo pacchetto di dazi del 20% sulle importazioni provenienti dall’Unione Europea. Una misura che avrà un impatto significativo su numerosi settori dell’economia italiana, in particolare per quelle aziende che da anni operano con successo attraverso il canale dell’export verso gli Stati Uniti.
L’inasprimento delle barriere doganali segna un cambiamento di scenario che richiede una riflessione strategica immediata. Il tradizionale modello basato sulla produzione in Italia e l’esportazione diretta verso gli USA si sta rivelando sempre più vulnerabile alle dinamiche geopolitiche e commerciali globali. I nuovi dazi rischiano infatti di compromettere la competitività dei prodotti italiani sul mercato statunitense, con un impatto diretto sui margini aziendali e sulla capacità di presidiare il mercato.
In questo contesto, l’apertura di una presenza diretta negli Stati Uniti – commerciale, operativa o produttiva – rappresenta una leva fondamentale per garantire continuità e crescita nel medio-lungo periodo. Pur non eliminando automaticamente i dazi, l’avvio di una sede locale consente alle imprese di radicarsi nel territorio, sviluppare una maggiore prossimità con clienti e partner, e accedere a strumenti e opportunità disponibili esclusivamente per chi opera all’interno del sistema economico statunitense.
La presenza in loco permette inoltre di valutare, in una seconda fase, forme di localizzazione parziale della produzione, dell’assemblaggio o del packaging, che possono contribuire a ridurre l’incidenza dei dazi attraverso un’ottimizzazione della supply chain nel rispetto delle normative doganali.
Non meno importante è il vantaggio competitivo in termini di affidabilità, velocità di risposta e capacità di adattamento alle esigenze del mercato USA. Operare come attore locale, anziché come semplice fornitore esterno, apre la porta a nuove relazioni commerciali, partnership strategiche, programmi di incentivazione e posizionamenti di marca più solidi e credibili.
I nuovi dazi rappresentano, senza dubbio, una sfida. Ma possono diventare anche un catalizzatore per un cambio di paradigma: dalla logica dell’esportazione a quella della presenza diretta. Un’evoluzione che può rafforzare in modo duraturo la competitività internazionale delle imprese italiane.
Agire ora significa anticipare il cambiamento, consolidare la propria posizione in un mercato strategico e trasformare una criticità in un’opportunità concreta di sviluppo.

Direttore esecutivo, responsabile della filiale della GEN USA in Italia; gestisce le attività di analisi e business development direttamente con le aziende e/o Associazioni di categoria e reti di impresa; definisce e condivide con gli Headquarter delle aziende clienti i business plan e le attività operative da implementare negli USA. Mauro ha esperienza pluriennale in ambito marketing/commerciale per aziende italiane, statunitensi e multinazionali, tra cui Vodafone e Hutchison Whampoa. Mauro ha conseguito la Laurea in Economia e Commercio presso l’Università di Pisa ed un Master in Business Administration presso la SAA-Management School dell’Università degli Studi di Torino.