Nel terzo trimestre 2020, considerevole aumento del reddito disponibile e del potere d’acquisto delle famiglie
Il Conto delle Amministrazioni pubbliche (AP) e le stime relative alle famiglie e alle società presentati in questo comunicato stampa sono parte dei Conti trimestrali dei settori istituzionali. I dati relativi alle AP sono commentati in forma grezza, mentre quelli relativi alle famiglie e alle società in forma destagionalizzata.
Il reddito disponibile delle famiglie consumatrici è aumentato del 6,3% rispetto al trimestre precedente, mentre la spesa per consumi finali delle famiglie è cresciuta del 12,1%. Di conseguenza, la propensione al risparmio delle famiglie consumatrici è stata pari al 14,6%, in diminuzione di 4,4 punti percentuali rispetto al trimestre precedente, ma in crescita di 6,5 punti rispetto al terzo trimestre del 2019.
A fronte di una variazione del -0,3% del deflatore implicito dei consumi, il potere d’acquisto delle famiglie è cresciuto rispetto al trimestre precedente del 6,6%.
La quota di profitto delle società non finanziarie, pari al 42,2%, è aumentata di 3,2 punti percentuali rispetto al trimestre precedente.
Il tasso di investimento delle società non finanziarie, pari al 22,2%, è aumentato di 0,5 punti percentuali rispetto al trimestre precedente.
Il commento
Come nei primi due trimestri del 2020, l’incidenza del deficit delle Amministrazioni pubbliche sul Pil nel terzo trimestre risulta in forte crescita rispetto al corrispondente trimestre del 2019. In termini assoluti, il peggioramento dei saldi è dovuto sia alla riduzione delle entrate, sia al consistente aumento delle uscite, dovuto alle misure di sostegno introdotte per contrastare gli effetti dell’emergenza economica e sanitaria su famiglie e imprese. Il reddito disponibile delle famiglie e il potere d’acquisto, dopo il forte calo registrato nel secondo trimestre, hanno segnato un aumento considerevole, raggiungendo livelli di poco inferiori a quelli del terzo trimestre del 2019. Il marcato recupero dei consumi nel terzo trimestre ha determinato una sensibile riduzione del tasso di risparmio che rimane comunque a livelli molto superiori a quelli medi.