Nel primo trimestre del 2021 l’economia italiana ha subito una nuova contrazione
Nel primo trimestre del 2021 l’Istat stima che il prodotto interno lordo (Pil), espresso in valori concatenati con anno di riferimento 2015, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, sia diminuito dello 0,4% rispetto al trimestre precedente e dell’1,4% in termini tendenziali.
Il primo trimestre del 2021 ha avuto due giornate lavorative in meno rispetto al trimestre precedente e una giornata lavorativa in meno rispetto al primo trimestre del 2020.
La variazione congiunturale è la sintesi di un aumento del valore aggiunto sia nel comparto dell’agricoltura, silvicoltura e pesca, sia in quello dell’industria, mentre i servizi nel loro complesso hanno registrato una diminuzione. Dal lato della domanda, vi è un contributo positivo della componente nazionale (al lordo delle scorte) e un apporto negativo della componente estera netta.
La variazione acquisita per il 2021 è pari a +1,9%.
Il commento
Nel primo trimestre del 2021 l’economia italiana ha subito una nuova contrazione, di entità più contenuta rispetto a quella registrata nel quarto trimestre del 2020. Il risultato risente, in particolare per il settore terziario, degli effetti economici delle misure adottate a contrasto dell’emergenza sanitaria. Si riduce l’intensità del calo tendenziale del Pil che passa dal 6,6% del trimestre precedente all’1,4%. La stima preliminare ha, come di consueto, natura provvisoria e si basa sulla valutazione dell’andamento delle componenti di offerta che indica un’espansione dell’agricoltura e dell’attività industriale e una contrazione dei servizi.