Nel primo trimestre del 2021 il Pil è cresciuto dello 0,1%
Nel primo trimestre del 2021 il prodotto interno lordo (Pil), espresso in valori concatenati con anno di riferimento 2015, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, è aumentato dello 0,1% rispetto al trimestre precedente ed è diminuito dello 0,8% nei confronti del primo trimestre del 2020.
Le stime odierne presentano una revisione al rialzo rispetto a quelle diffuse il 30 aprile scorso, quando la variazione congiunturale del Pil era stata del -0,4% e quella tendenziale del -1,4%.
Il primo trimestre del 2021 ha avuto due giornate lavorative in meno del trimestre precedente e una giornata lavorativa in meno rispetto al primo trimestre del 2020.
La variazione acquisita per il 2021 è pari a +2,6%.
Rispetto al trimestre precedente, i consumi finali nazionali hanno registrato una diminuzione dell’1%, mentre gli investimenti fissi lordi sono cresciuti del 3,7%. Le importazioni sono aumentate del 2,3% e le esportazioni sono scese dello 0,1%.
La domanda nazionale al netto delle scorte ha sottratto 0,1 punti percentuali alla crescita del Pil: -0,7 i consumi delle famiglie e delle Istituzioni Sociali Private (ISP), -0,1 la spesa delle Amministrazioni Pubbliche (AP), +0,7 gli investimenti. La variazione delle scorte ha contributo positivamente per 0,8 punti percentuali, mentre il contributo della domanda estera netta è stato negativo per 0,6 punti percentuali.
Si registrano crescite congiunturali del valore aggiunto di agricoltura e industria pari, rispettivamente, al 3,9% e all’1,8%, mentre i servizi registrano un calo dello 0,4%.
Il commento
Nel primo trimestre del 2021 l’economia italiana ha segnato, dopo la contrazione dell’ultima parte del 2020, un lievissimo recupero, con una crescita congiunturale del Pil dello 0,1%. Il calo tendenziale si riduce sensibilmente, dal 6,5% del trimestre precedente a 0,8%. Nella stima preliminare era stato rilevato un calo congiunturale dello 0,4% e tendenziale dell’1,4%.
Il moderato recupero dell’attività produttiva è sintesi di un aumento del valore aggiunto dell’agricoltura e dell’industria e di una contrazione del terziario che in alcuni comparti ha risentito ancora
degli effetti delle misure di contrasto dell’emergenza sanitaria.
Il quadro della domanda è caratterizzato da una spinta della componente interna, alimentata dal recupero degli investimenti e dal nuovo contributo positivo delle scorte, mentre un contributo negativo è venuto dall’estero per la crescita delle importazioni a fronte di una sostanziale stazionarietà delle esportazioni.
Le ore lavorate sono diminuite dello 0,2% in termini congiunturali, mentre i redditi pro capite sono aumentati dell’1,5%.