Nel 2024 sette imprese su 10 hanno effettuato investimenti in sostenibilità

 Nel 2024 sette imprese su 10 hanno effettuato investimenti in sostenibilità

Un’impresa su due ha ottenuto vantaggi economici dagli investimenti in sostenibilità energetica e ambientale, prevalentemente associati a un miglioramento dell’efficienza e della redditività.

Un’impresa su due ha destinato alla sostenibilità energetica e ambientale tra l’1% e il 5% del fatturato e il 77% ha investito meno di 250mila euro. Gli interventi di efficienza energetica e per la decarbonizzazione si confermano i più diffusi (62% nel 2024)

In forte crescita gli investimenti in economia circolare, che coinvolgono un’azienda su quattro

Raddoppiate in un anno le aziende che hanno un dipartimento o un team dedicato alla sostenibilità (sono il 18% del totale nel 2024 rispetto al 10% nel 2023)

L’84% delle aziende ritiene che la riconversione sostenibile richieda un investimento costoso e che manchino le competenze (72%) per agire in modo efficace

I risultati principali:

  • il 69% delle aziende italiane ha effettuato investimenti in sostenibilità
  • per il 54% delle aziende la riduzione dei rifiuti è la priorità numero uno per il Paese
  • l’efficienza energetica e la decarbonizzazione si confermano il primo investimento in sostenibilità (62%) per le imprese italiane
  • l’economia circolare sta acquisendo centralità con investimenti triplicati in tre anni (dal 9% del 2022 al 26% di quest’anno)
  • il 73% delle imprese ritiene che gli investimenti in sostenibilità energetica e ambientale possano generare un vantaggio economico e un’impresa su due lo ha già realizzato, principalmente in termini di maggiore efficienza e miglioramento della redditività
  • per due aziende su tre i bisogni sui temi della sostenibilità sono destinati ad aumentare
  • il 46% delle imprese investirà di più in economia circolare per la crescita del proprio business

Ma…

  • l’80% delle aziende (e il 61% delle grandi imprese con oltre 250 dipendenti) non ha un piano industriale sui temi della sostenibilità
  • per l’84% delle imprese la riconversione sostenibile richiede un investimento costoso
  • ad oggi solo il 5% di chi ha investito in sostenibilità ha ottenuto i fondi del PNRR
  • costi delle materie prime in aumento, investimenti green considerati troppo onerosi, mancanza di competenze ed eccessiva burocrazia sono le principali barriere agli investimenti nel settore

Innovatec Group e Circularity presentano i risultati della terza edizione dell’Osservatorio sulla Clean Technology nelle imprese italiane, finalizzato a conoscere lo stato attuale della sostenibilità ambientale, dell’efficientamento energetico e dell’economia circolare nelle imprese italiane, a monitorare l’evoluzione degli investimenti realizzati ma anche le aspettative per il futuro e le barriere che le imprese si trovano ad affrontare nella gestione della transizione energetica ed ecologica in corso. La ricerca, effettuata da Eumetra per conto di Innovatec e Circularity, ha coinvolto 450 tra piccole e medie imprese (dai 10 ai 250 dipendenti) e grandi imprese (oltre 250 dipendenti), attraverso una rilevazione statistica presso un campione rappresentativo delle piccole e medie imprese italiane per area geografica e settore di attività.

“Questa terza edizione dell’Osservatorio sulla Clean Technology nelle aziende italiane ci restituisce una fotografia molto nitida, sicuramente incoraggiante ma indicativa dei cambiamenti in atto. Gli imprenditori e le imprese italiane sono passati dalle intenzioni alle azioni, la stragrande maggioranza ha fatto investimenti green e si aspetta di doverli incrementare nel prossimo futuro – ha commentato Elio Catania, Presidente di Innovatec – Non solo crescono gli investimenti ma è aumentata anche la consapevolezza che si tratti di un impegno che restituisce all’impresa una maggiore efficienza e redditività. Le imprese hanno avviato un percorso di rafforzamento in cui l’efficienza energetica si conferma il primo investimento green e che vede l’economia circolare diventare sempre più centrale. Un percorso virtuoso ma per cui le aziende hanno bisogno di essere supportate, perché sono ancora troppe quelle frenate da costi per la riconversione sostenibile considerati troppo elevati o dalla mancanza di competenze. Innovatec da tempo si muove in questa direzione, con un’offerta integrata che fornisce alle imprese soluzioni innovative e complete, per l’efficientamento energetico e l’economia circolare. Questo Osservatorio ci conferma che siamo sulla strada giusta e continueremo ad affiancare le imprese per aiutarle a tradurre la sostenibilità in un vantaggio competitivo oltre che in un impegno per il Pianeta e la collettività”.

Gli investimenti in sostenibilità ambientale sono in costante aumento negli ultimi tre anni

Nel 2022 le aziende che avevano investito per ridurre il proprio impatto ambientale, migliorare la propria efficienza energetica o per attivare processi di economia circolare erano il 45%. Nel 2024 la percentuale è in forte aumento, pari al 69% delle imprese, quota che raggiunge il 79%, 8 imprese su 10, nelle grandi aziende con oltre 250 dipendenti.

Nell’ambito della transizione ambientale è la riduzione dei rifiuti il tema che più di tutti è ritenuto prioritario per il Paese (per il 54% delle imprese), con a seguire la tutela dell’ambiente (46%) e l’efficienza energetica (44%).

In questo contesto di crescente attenzione e consapevolezza verso le tematiche ambientali, con il 65% delle imprese che si aspetta un ulteriore incremento dei bisogni in quest’area, sono ancora molte le aziende italiane che non hanno un piano industriale legato alla sostenibilità (l’80%), dato che resta comunque molto alto anche nelle aziende di grandi dimensioni (il 61%).

Per contro sono sempre di più le imprese che si stanno strutturando per gestire in modo dedicato le tematiche green: nel 18% delle imprese italiane esiste un team o un’area riservata alla sostenibilità, un dato destinato a crescere e che è raddoppiato rispetto allo scorso anno (era il 10%).

Se dalla terza edizione dell’Osservatorio Clean Technology di Innovatec e Circularity emerge in modo chiaro che le aziende italiane sono frenate nel loro percorso verso la sostenibilità dai costi elevati degli investimenti green e della riconversione sostenibile dei loro processi produttivi (84% delle imprese) è altrettanto evidente che la mancanza di competenze (72%) resta una barriera da abbattere.

PNRR: la maggioranza delle imprese non ha presentato la domanda per i fondi e solo il 5% li ha ottenuti

Il PNRR potrebbe essere la risposta per supportare le imprese italiane verso la transizione ambientale ed energetica, con il 26 % delle imprese che ritiene che i fondi destinati dal PNRR alla sostenibilità rappresentino un’occasione dalle grandi potenzialità (dato lievemente inferiore a quanto rilevato lo scorso anno). La maggioranza relativa (34%) osserva tuttavia che – pur essendo una grande occasione – non sarà facile accedere ai fondi e realizzare gli investimenti.

Molte imprese (29%), in crescita rispetto agli anni passati, sottolineano che tutto dipende dalla concreta attuazione e dalle riforme che verranno fatte: è una chiara reazione alle difficoltà di realizzazione del PNRR emerse in questi mesi.

Di fatto, gran parte delle aziende non ha presentato domanda per accedere ai fondi del PNRR, sia perché non riteneva di rientrare nei criteri ammissibili (38%) sia perché era comunque troppo complicato (37%).

E solo il 5% ha ottenuto i fondi mentre un altro 8% è in attesa.

L’efficienza energetica e la decarbonizzazione si confermano il primo investimento in Clean Technology delle imprese italiane, mentre l’economia circolare sta acquisendo centralità con investimenti triplicati in tre anni

L’efficienza energetica e la decarbonizzazione sono il primo investimento green per le imprese italiane (il 62% degli investimenti sono realizzati in questo ambito, in calo però di sei punti percentuali rispetto allo scorso anno). Se l’efficientamento energetico resta l’area più consolidata delle strategie green delle imprese italiane è l’economia circolare quella che sta acquisendo centralità, con investimenti triplicati negli ultimi tre anni (dal 9% del 2022 al 26% di quest’anno) e con rilevanti e ulteriori prospettive di crescita (un’azienda su due intende incrementare gli investimenti in economia circolare nei prossimi anni).

In dettaglio, un’azienda su quattro ha effettuato quest’anno investimenti in economia circolare. Si tratta in particolare di approvvigionamento di materiali riciclati (75%) o di riciclo di scarti e sfridi di produzione (77%). Ma anche del recupero di sottoprodotti (45%) e del re-design dei processi produttivi (43%).

Nelle Grandi Aziende la percentuale di investimenti in economia circolare è maggiore (33%), ma prevale il riciclo di scarti o sfridi di produzioni (è qui all’84%) rispetto all’approvvigionamento di materiali riciclati (72%) e al re-design dei processi produttivi (è al 63%).

Ma quali sono i vantaggi di business derivanti dall’impegno green?

Ridurre il proprio impatto ambientale (per l’81% delle imprese) e migliorare la propria reputazione (74%) sono i vantaggi primari a cui le aziende italiane ambiscono nel proprio percorso verso la sostenibilità. Di pari passo e con una consapevolezza e una motivazione altrettanto diffuse, le imprese si aspettano anche un ritorno economico dai propri investimenti in sostenibilità (lo dichiara il 73% delle imprese intervistate). Non solo, un’azienda su due ha già riscontrato un impatto positivo sul proprio conto economico, in particolare in termini di maggiore efficienza e riduzione dei costi (per 6 imprese su 10 tra quelle che anno avuto un vantaggio economico).

La metà delle imprese italiane che ha realizzato investimenti green ha destinato tra l’1% e il 5% del fatturato alla sostenibilità e quasi 8 imprese su 10 hanno stanziato meno di 250mila euro. Solo due imprese su 10 hanno investito tra i 250mila euro e 1 milione con una percentuale residuale (il 2%) di aziende particolarmente virtuose che hanno superato il milione.

Innovatec, il primo polo italiano del Clean Tech che offre alle imprese soluzioni integrate per l’efficienza energetica e per l’economia circolare

Innovatec, Gruppo quotato sul mercato EGM di Borsa Italiana, ha avviato da tempo un percorso di consolidamento, realizzato anche attraverso operazioni di M&A, per integrare la sua storica offerta per l’efficienza energetica delle imprese con quella per l’economia circolare. I risultati emersi in modo inequivocabile dall’Osservatorio Clean Technology ne confermano la necessità. Oggi Innovatec è l’unico Gruppo del Clean Tech in Italia in grado di affiancare le imprese con soluzioni complete, chiavi in mano, per l’efficienza energetica e per l’economia circolare, che le aiuti a ridurre il loro impatto ambientale e a convertire l’impegno per la sostenibilità in un investimento in grado di generare un vantaggio competitivo.

Il percorso avviato dal Gruppo Innovatec per crescere e consolidarsi l’ha portato, a dicembre 2021, all’acquisizione di Cobat, consorzio volontario italiano per la raccolta, il trattamento e l’avvio a recupero di prodotti a fine vita (dalle batterie al litio ai materiali compositi) e la costituzione, nella prima metà del 2022, di Haiki+ (subholding del Gruppo). Quest’ultima si compone di quattro divisioni – Haiki Recycling, Haiki Mines, Haiki Cobat e Haiki Electrics – attraverso le quali offre servizi ambientali integrati, gestisce impianti innovativi e specializzati, ad esempio nel recupero di lastre di cartongesso e materassi, materiali di scarto, come i RAEE (rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche) e i tessili, filiere di economia circolare e consulenza ambientale. Innovatec sta sviluppando anche una importante pipeline di impianti fotovoltaici che renderà il suo contributo alla sostenibilità ambientale ancora più concreto. Per rafforzare il recupero e il riutilizzo dei pannelli fotovoltaici, delle apparecchiature elettriche ed elettroniche giunti a fine vita, in ottica di economia circolare, a gennaio 2024 Innovatec ha lanciato la startup Polyvolt per fornire soluzioni e servizi in grado di limitare la produzione di rifiuti di questo tipo.

Circularity: consulenza strategica e un’innovativa piattaforma tecnologica per aiutare le imprese ad attivare modelli di produzione circolari

Circularity è una startup innovativa e una società benefit partecipata al 37% da Innovatec. Nata nel 2018 accompagna le imprese nel processo di integrazione della sostenibilità e della circolarità all’interno del proprio modello di business attraverso percorsi di formazione, tool di misurazione proprietari e progetti di consulenza tecnico-strategica. Circularity ha inoltre sviluppato la Circularity Platform, la prima e unica piattaforma di simbiosi industriale in Italia che mette in rete gli attori del processo di produzione, trasformazione e gestione degli scarti e dei materiali, per avviare percorsi di economia circolare. La Circularity Platform, che conta più di 21mila aziende e quasi un milione di flussi di materiali tra rifiuti, sottoprodotti e End of Waste, è uno strumento concreto e completo per attivare percorsi virtuosi ed è il più grande network di economia circolare in Italia. L’innovazione digitale rappresenta uno dei principali punti di forza della piattaforma che fornisce un ambiente georeferenziato per il recupero e la valorizzazione dei materiali di scarto lungo tutta la filiera, una delle funzionalità principali è quella di generare un match tra le imprese: chi produce lo scarto, chi lo recupera, chi lo trasporta e chi lo reintroduce in un nuovo ciclo produttivo.

Questo slideshow richiede JavaScript.

Partecipa alla discussione

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.