Nel 2022 il tempo di ricollocazione dei lavoratori si è attestato a 5,8 mesi (+0,3 rispetto al 2021)
Una ricerca di AISO, Associazione Italiana Società di Outplacement, evidenzia come l’esito positivo di una transizione occupazionale riguardi l’83% dei lavoratori (impiegati di primo livello, quadri e dirigenti) supportati con un percorso di Outplacement, in 5,8 mesi medi, in leggero aumento rispetto al 2021 (5,5 mesi). I tempi medi di rientro nel mercato del lavoro che AISO vanta testimoniamo una accelerazione dei tempi di ricollocazione, circa del doppio rispetto alle persone senza supporto, secondo l’esperienza di AISO. Questo impatto positivo sui tempi di rientro nel mercato porta a un risparmio di risorse pubbliche in termini di durata NASPI o minore ricorso al reddito di cittadinanza causa prolungata disoccupazione.
Inoltre, i lavoratori supportati dalle aziende che operano nell’Outplacement hanno ritrovato lavoro nel 73% dei casi come dipendenti, il resto optando, invece, per l’avvio di un’attività autonoma, come free lance, oppure di microimprenditorialità. Gli uomini (56%) sono più coinvolti nel processo di ricollocazione (-4% rispetto al 2021), mentre le aree geografiche più attive nell’Outplacement sono: il Nord (51%), il Centro (32%), il Sud (17%).
AISO ha il compito di sensibilizzare le aziende italiane nell’utilizzo dell’Outplacement.
“In un clima di incertezza economica e in uno scenario del lavoro in continua trasformazione, l’Outplacement diventa dunque uno strumento sempre più efficace per lavoratori e aziende”, afferma Cristiano Pechy, presidente di AISO. “Per poter continuare a competere, quindi, molte aziende avranno bisogno di pianificare sempre di più sia la riqualificazione e la formazione, sia progetti di outplacement per accompagnare le transizioni di carriera”, continua Pechy.
“La sfida per le aziende è dunque quella di adattarsi ai cambiamenti sempre più veloci del mercato del lavoro. Da qui nasce la necessità di supportare le transizioni di carriera. Sarà sempre più importante accompagnare queste transizioni con un supporto nel reinserimento nel mondo del lavoro, adottando percorsi di Outplacement che offrano un sostegno concreto ai lavoratori in uscita”, spiega Cetti Galante, vicepresidente di AISO.
“L’elaborazione di un nuovo progetto professionale di ricollocazione permetterà di riproporsi al mercato in modo realistico e mirato, con l’obiettivo di colmare le eventuali lacune tecnico-professionali individuate. Avvalendosi delle conoscenze acquisite tramite una specifica formazione, il dipendente dovrà personalmente attivarsi per svolgere una vera e propria azione di marketing di se stesso”, conclude Alessandro Ielo, vicepresidente AISO.