Multicanalità: la strategia vincente per i brand di oggi
Secondo quanto emerso dallo studio curato dall’Osservatorio Multicanalità, promosso dalla School of Management del Politecnico di Milano e da NielsenIQ, nel 2022 in Italia i consumatori multicanale, ossia coloro che nel rapporto con i brand si affidano a una molteplicità di touchpoint, hanno raggiunto i 46,3 milioni, corrispondenti all’89% della popolazione. I digital consumer più maturi sono aumentati del 10% e toccano i 19,7 milioni, rispetto ai 7,1 milioni del 2021.
Nello specifico, 8,4 milioni sono i “Digital Rooted”, soggetti caratterizzati da maturità digitale ed esperienza nel ricorso ai social media e nei pagamenti digitali e il 22% della popolazione è rappresentata dai “Digital Engaged”, che fanno un uso disinvolto della Rete, pur rimanendo maggiormente legati a modelli di comportamento tradizionali (ad esempio: acquisto in negozio). A una contrazione del -5% dei “Digital Bouncers”, che acquistano nel negozio fisico, utilizzando la Rete come supporto nelle fasi di pre e post vendita, corrisponde poi un leggero aumento dei “Digital Rookies” (il 34% degli italiani), coloro che muovono i primi passi nel digitale, ma con strumenti e pratiche non tecnologicamente avanzate. Infine, i “Digital Unplugged”, che rifiutano l’approccio al digitale, sono l’11% della popolazione e di questi il 76% è rappresentato da consumatori over 55[1].
La ricerca ha messo in luce come il tasso di pratiche multicanale, così come la digitalizzazione della popolazione, siano in costante aumento. Si spiega quindi così l’importanza per le aziende di sfruttare diversi canali per raggiungere i consumatori sempre più “digital oriented” e aperti a un contatto con i brand meno tradizionale. Taeda Communication, boutique veronese specializzata in content marketing, è un chiaro esempio dell’urgenza di fare della multicanalità un caposaldo della strategia di brand.
Comunicazione online oppure offline? TAEDA abbraccia e promuove la multicanalità
Sempre più le aziende mirano a mettere a disposizione dei clienti una molteplicità di canali di distribuzione e di comunicazione, con l’obiettivo non solo di intercettarli, ma anche di coinvolgerli e affiancarli nelle diverse fasi del processo informativo e/o di acquisto. Nell’interazione multicanale con i consumatori, infatti, si fa ricorso a strumenti tradizionali, come il punto vendita fisico, la stampa e i volantini, ma anche touchpoint maggiormente innovativi, quali il sito web, i social network, le piattaforme di messaggistica istantanea, i chatbot, le email e, infine, gli annunci televisivi.
“Quando abbiamo fondato TAEDA era il 2014 e il contesto comunicativo in cui ci muovevamo era molto differente rispetto a quello odierno – commenta Simone Puliafito, amministratore delegato e founder di TAEDA – Il nostro compito è quello di creare per i nostri clienti piani di comunicazione che siano efficaci e che permettano loro di raggiungere gli obiettivi prefissati e per farlo non possiamo non avere uno sguardo critico ai cambiamenti che interessano il settore. È vero che la digitalizzazione è un fenomeno che si sta sempre più consolidando anche nel nostro Paese, ma è anche vero che una strategia di comunicazione prettamente “digital oriented” rischia di essere fallace: questo è il motivo per cui in TAEDA sosteniamo fortemente la multicanalità”.
Adottare una strategia multicanale permette di raggiungere un maggiore bacino di potenziali clienti: scegliendo un approccio “digital only”, infatti, il rischio è quello di non riuscire a intercettare quella fascia di popolazione che rifiuta l’approccio al digitale, o che predilige un contatto tradizionale con il brand. Connessa a questa dimensione vi è la possibilità di ottenere un quantitativo superiore di feedback relativi ai prodotti o ai servizi offerti: si tratta di riscontri molto utili per comprendere con più precisione le preferenze dei consumatori e, di conseguenza, migliorare le performance aziendali. Infine, va sottolineato come quella storica contrapposizione tra dimensione online e offline a oggi si stia sempre più affievolendo, favorendo processi di convergenza basati sulla fluidità delle esperienze.
La stampa genera ancora valore? Il ruolo delle riviste e delle newsletter cartacee
“Sin dal 2018 abbiamo introdotto nella nostra metodologia il ricorso anche alla carta stampata, con una risposta che è subito stata buona, ma che si è anche mantenuta tale – prosegue Puliafito – E’ qualcosa che abbiamo testato in prima battuta sui noi stessi, con “Vision”, la nostra rivista quadrimestrale che si rivolge ai clienti, ma anche ai prospect. Con “Vision” diamo spazio a riflessioni attorno al mercato odierno, con un focus particolare sulla comunicazione e la digitalizzazione: questi spunti sono utili non solo agli esperti del settore che vogliono stare al passo con le modalità di interazione con la clientela, ma anche per gli stessi consumatori, che hanno modo di comprendere più da vicino come i brand tendono a interfacciarsi con loro”.
“Vision” non è l’unico esempio virtuoso; TAEDA, infatti, è riuscita ad avvicinare alla multicanalità anche molti dei suoi clienti. Tra questi, Carrozzeria Tricol si è affidata a TAEDA per la realizzazione di una newsletter cartacea semestrale; mentre, Studio Essepi ha commissionato alla boutique veronese “Sicurezza Plus”, una rivista a cadenza trimestrale che propone approfondimenti in merito alla sicurezza sul lavoro e a quella alimentare, ma anche ai sistemi di gestione aziendali, all’ambiente e alla privacy. Nella realizzazione di questi prodotti, l’approccio di TAEDA è totalitario: dall’elaborazione dei piani editoriali, alla scrittura fino all’impaginazione grafica, che a volte include anche lo shooting; l’obiettivo è quello di rendere le aziende clienti protagoniste della propria narrazione.
“Il nostro desiderio è quello di convertire alla multicanalità tutti i nostri clienti perché – dati alla mano – siamo certi del valore che questo approccio determina non solo per il loro business, ma anche per la percezione del brand da parte degli utenti – conclude Simone Puliafito – Credo fortemente che, all’interno di un mercato in rapido mutamento, sia doveroso servirsi di tutti i canali a disposizione per raggiungere il cliente finale e con questo intendo dire che se è vero che gli strumenti digitali stanno sempre più rivestendo un ruolo centrale nella nostra quotidianità, è anche vero che i mezzi tradizionali conservano ancora un ruolo fondamentale: è per questo che non mi stanco di ribadire l’importanza di una prospettiva multicanale”.
[1] Fonte.