Microprestito Puglia 2021: un’opportunità per le aziende in difficoltà
Sei un imprenditore o lavoratore autonomo pugliese in difficoltà economiche a causa della pandemia di Covid-19?
La Regione Puglia ti offre un’importante opportunità con il “Microprestito Puglia”.
Il Microprestito Puglia è stato adottato per far fronte alle esigenze delle imprese derivanti dalle ripercussioni economiche causate dall’emergenza epidemiologia Covid-19.
Lo scopo della misura consiste nel finanziare imprese “non bancabili”, ovvero imprese che non hanno i requisiti patrimoniali e finanziari per ottenere un finanziamento dal sistema bancario.
Il Microprestito della Regione Puglia sostiene microimprese e lavoratori autonomi iscritti al registro delle imprese nell’accesso al credito.
La misura di sostegno si articola in interventi di micro-finanza che consistono in mutui concessi a tasso zero e senza garanzie.
Il finanziamento potrà essere erogato per un importo tra 5.000 euro e 30.000 euro in virtù del fatturato conseguito nel 2019.
I mutui avranno durata massima pari a 60 mesi (più preammortamento della durata di 12 mesi).
Le imprese, in regola con la restituzione del finanziamento, ottengono un contributo pari al 20% dell’importo dello stesso finanziamento sotto forma di abbuono delle ultime 12 rate.
Gli aiuti sono cumulabili con altri eventuali strumenti emergenziali di cui alla Comunicazione della Commissione n. 1863/2020 e successive modifiche e integrazioni.
Il termine della partecipazione all’Avviso è fissato al 31/12/2021 salvo esaurimento risorse.
Chi può partecipare
Le microimprese (meno di 10 addetti compresi i soci) ed i lavoratori autonomi iscritti al registro delle imprese, con sede operativa in Puglia che rispettino le seguenti condizioni:
- le microimprese devono essere costituite nelle seguenti forme giuridiche: ditta individuale, società in nome collettivo, società in accomandita semplice, società cooperative, società a responsabilità limitata (anche in forma unipersonale e semplificata);
- aver subito difficoltà economiche in conseguenza dell’epidemia Covid-19 e delle misure di contenimento della stessa (definire confrontando i ricavi conseguiti nei periodi 1° gennaio 2021-30 settembre 2021 e 1° gennaio 2019-30 settembre 2019; al 30 settembre 2021, il confronto deve evidenziare una diminuzione dei ricavi stessi);
- non aver già beneficiato delle agevolazioni previste dall’Avviso Microcredito Circolante pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Puglia del 4/6/2020 (edizione 2020);
- non avere protesti in capo alla società, ai soci e agli amministratori;
- le imprese, nell’esercizio 2019, non devono aver generato ricavi/compensi/fatturato annuali superiori a 400.000,00 €. Se l’esercizio 2019 si è concluso con una perdita, quest’ultima non deve essere stata superiore al 20% del fatturato.
L’elenco dei codici attività ammissibili è riportato nell’Allegato 1 dell’Avviso.
Potranno presentare richiesta di agevolazione anche i soggetti che abbiano già ottenuto un finanziamento del Fondo Microcredito d’Impresa a valere sui precedenti Avvisi (con domanda presentata entro il 3 giugno 2020) e le imprese che abbiano ottenuto le agevolazioni delle misure Nuove Iniziative d’Impresa e Tecnonidi, a condizione che abbiano concluso il programma di investimenti e spese agevolato (avendo inviato tutta la rendicontazione di spesa completa e conforme a quanto previsto negli Avvisi) e che al 31/12/2020 non abbiano più di 3 rate del finanziamento insolute.
Soggetti esclusi
Sono esclusi dalle agevolazioni i soggetti che operano nei seguenti settori:
- pesca e acquacoltura che rientrano nel campo di applicazione del Regolamento (CE) 104/2000 del Consiglio;
- produzione primaria dei prodotti agricoli di cui all’allegato I del Trattato CE;
- trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli elencati nell’allegato I del Trattato nei casi seguenti: quando l’importo dell’aiuto è fissato in base al prezzo o al quantitativo di tali prodotti acquistati da produttori primari o immessi sul mercato dalle imprese interessate; quando l’aiuto è subordinato al fatto di venire parzialmente o interamente trasferito a produttori primari;
- esportazione verso paesi terzi o Stati membri, o ad altre spese correnti connesse con l’attività di esportazione;
- carboniero ai sensi del Regolamento (CE) n. 1407/2002;
- trasporto di merci su strada da parte di imprese che effettuano trasporto di merci su strada per conto terzi limitatamente agli aiuti destinati all’acquisto di veicoli;
- costruzione navale;
- siderurgia, così come definito nell’allegato B della disciplina multisettoriale degli aiuti regionali destinati ai grandi progetti d’investimento di cui alla Comunicazione numero C (2002) 315, pubblicata nella G.U.C.E. C70 del 19.3.2002;
- fibre sintetiche.
Sono inoltre escluse dall’accesso alle agevolazioni le imprese che operano nei seguenti settori:
- fornitura e produzione di energia, acqua e gestione di reti fognarie;
- attività riguardanti le lotterie, le scommesse e le case da gioco;
- attività di organizzazioni associative.
Cosa finanzia
Spese di funzionamento: costi derivanti dalla gestione dell’attività d’impresa sostenuti (pagati) in data successiva alla partecipazione all’Avviso pubblico ed entro 12 mesi dall’erogazione delle agevolazioni.
A titolo esemplificativo, le spese di funzionamento sono comprensive di: materie prime, servizi, canoni di locazione, utenze, lavoro/personale, scorte e spese generali, rimanenze di materie prime sia sussidiarie, sia di consumo che di merci, liquidità per finanziare crediti commerciali e vendite all’ingrosso, acquisto di dispositivi individuali di protezione.
Contributo massimo per progetto
L’agevolazione concedibile non potrà essere superiore ad € 30.000 e sarà:
- pari ad € 30.000 per le imprese che abbiano avuto ricavi/compensi/fatturato compresi tra € 120.000 ed € 400.000 nell’esercizio 2019;
- pari al 25% dei ricavi/compensi/fatturato dell’esercizio 2019, per le imprese che abbiano avuto ricavi/compensi compresi tra € 40.000 ed € 120.000 nell’esercizio 2019;
- pari ad € 10.000 per le imprese che abbiano avuto ricavi/compensi/fatturato compresi tra € 20.000 ed € 40.000 nell’esercizio 2019;
- pari ad € 5.000 per le imprese che abbiano avuto ricavi/compensi/fatturato inferiori ad € 20.000 nell’esercizio 2019 e per le imprese che, avendo avviato l’attività successivamente al 1° gennaio 2019, non possono dimostrare la riduzione di fatturato dal 2019 al 2021 e non hanno superato € 20.000 di ricavi nei primi nove mesi del 2021.
Dottore commercialista e revisore legale. Giornalista pubblicista. Esperto in finanza innovativa e startup.
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