Medaglia “green” ai viaggiatori d’affari italiani: il 26% è disponibile a intraprendere viaggi lunghi fino a 4 ore in più per rendere le trasferte sostenibili
Affinché una trasferta sostenibile funzioni, deve diventare uno scenario vantaggioso per tutti gli interessati. Da una parte i business traveller sono disposti a prolungare i tempi di spostamento a favore di un viaggio green, ma le aziende devono comprendere cosa incentivi i dipendenti ad adottare pratiche “più ecologiche”, al di là della politica aziendale. Secondo la ricerca Corporate Travel Sustainability Index di SAP Concur il 65% dei viaggiatori d’affari in tutta Italia ignorerebbe intenzionalmente la travel policy e i budget per viaggiare in modo più ecologico. I dipendenti delle aziende italiane sono quindi i più consapevoli di dover apportare un cambiamento in materia di viaggi green, seguiti da Francia (63%), Spagna (60%), Regno Unito (57%), Paesi Nordici e Benelux (56%) e Germania (50%).
L’indagine condotta su 2.450 travel manager e 2.000 viaggiatori d’affari in 12 mercati europei mette a confronto le prestazioni delle aziende rispetto alla sostenibilità e rivela il valore, le opportunità e gli strumenti necessari per raggiungere un approccio di viaggio aziendale più sostenibile.
I dipendenti sono disposti a ignorare la travel policy e intraprendere viaggi più lunghi
Come anticipato, il 65% dei viaggiatori d’affari italiani ignorerebbe intenzionalmente la politica di viaggio e i budget per un’opzione di viaggio “più sostenibile”, mentre il 61% degli italiani sarebbe disposto ad alloggiare in strutture più ecologiche come un AirBnB rispetto ad un hotel, una scelta, questa, diffusa più in Francia (64%), ma meno in Paesi come Benelux (59%), Spagna e Regno Unito (53%), Paesi Nordici (50%) e Germania (43%) .
Quasi la totalità (98%) dei viaggiatori italiani sono disposti ad allungare i loro viaggi se ciò significa un maggiore rispetto dell’ambiente, situazione molto simile anche negli altri Paesi presi in esame. In Italia il 26% degli intervistati ha dichiarato che sarebbe anche disposto ad aggiungere più di quattro ore se ciò permetterebbe di rendere un viaggio “più green”, fino al 2% dei viaggiatori che sarebbe addirittura disposto ad aggiungere almeno otto ore al viaggio per renderlo più sostenibile. Situazione simile nel Regno Unito (26%), per l’aggiunta di quattro ore extra alle trasferte, mentre tra i più disponibili troviamo i dipendenti di aziende in Germania (48%), Francia (40%), Paesi Nordici e Benelux (37%) e Spagna (29%).
A livello europeo i viaggiatori che provengono dal settore automobilistico sono i più disposti ad abbracciare viaggi ecologici, con il 52% dei dipendenti disposti ad aggiungere più di quattro ore al loro tempo di viaggio per motivi di sostenibilità. Al contrario, i viaggiatori d’affari che lavorano nei servizi professionali sono meno disposti, solo il 26%, ad aggiungere più di quattro ore al loro tempo di viaggio.
Cosa potrebbe incentivare i business travel a sostenere viaggi più ecologici?
Gli incentivi finanziari sono i più richiesti, con quasi la metà (46%) dei viaggiatori italiani che li ha identificati come il metodo più efficace, seguiti da:
- migliori opzioni di alloggio, ad esempio un upgrade (42%)
- compensazione delle emissioni di carbonio (41%)
- la possibilità di combinare viaggi d’affari e di piacere (41%)
- celebrare e condividere i successi delle best practices di viaggio sostenibili (37%)
- aggiungere giorni festivi (33%)
Per quasi tutti gli altri Paesi europei presi in esame, gli incentivi finanziari hanno la priorità. In Germania, invece, sono più attenti alle emissioni di carbonio (71%), mentre in Francia ha maggior influenza una sistemazione migliore (54%). Infine, in Benelux preferiscono condividere i successi delle best practices di viaggio sostenibili (51%).
L’attività di sensibilizzazione più efficace per aumentare i viaggi sostenibili secondo i travel decision maker italiani è l’incentivo economico, con il 54% che lo ha valutato come il più incisivo, seguito da programmi di formazione e educazione (52%).
È chiaro però che il ricorso agli incentivi varia in base alla fascia d’età, con i dipendenti europei di età compresa tra 18 e 24 anni che identificano le migliori opzioni di ospitalità, come gli upgrade, come le più efficaci (41%), mentre quelli di età compresa tra 40 e 54 anni sono più preoccupati per le emissioni di carbonio (50%).
Comfort VS sostenibilità: i viaggiatori più giovani preferiscono stare comodi
Alcune situazioni possono far trascurare la sostenibilità dei viaggi aziendali. I fattori più influenti che inducono i viaggiatori a compromettere l’impatto ambientale del loro viaggio sono: la mancanza di budget (38%) e di accesso a strumenti che indicano la sostenibilità di diverse opzioni di prenotazione di hotel, noleggio auto e trasporti (37%).
A livello europeo i viaggiatori di età compresa tra 18 e 24 anni hanno maggiori probabilità di compromettere la sostenibilità del loro viaggio a favore del comfort (45%). I business travel tra i 55 e i 75 anni, invece, danno priorità al budget (47%) rispetto a una scelta “green”.
Ma come utilizzare il tempo trascorso in viaggio in modo più efficiente?
Spesso immaginiamo i viaggiatori d’affari come dirigenti impegnati che prendono un aereo per arrivare a destinazione il più velocemente possibile e alloggiano in hotel costosi per riposarsi tra le varie riunioni, senza tenere conto dell’impatto dei loro viaggi sull’ambiente. Tuttavia, secondo la ricerca “Corporate Travel Sustainability Index” di SAP Concur, questo cliché non potrebbe essere più lontano dalla verità, e questo tempo extra non significa che i viaggiatori d’affari rimangano inattivi: con i treni che forniscono accesso a Internet e le applicazioni aziendali facilmente fruibili anche da remoto, i viaggiatori d’affari possono utilizzare il loro tempo in modo più efficace che mai. Dall’archiviazione delle spese man mano che si verificano alla pianificazione di ogni fase del viaggio o al recupero del lavoro, i viaggiatori d’affari possono massimizzare il tempo che trascorrono a un ritmo più lento e più sostenibile verso la loro destinazione.
“La ricerca di SAP Concur mostra una sorprendente volontà da parte dei dipendenti di dare priorità ai viaggi più ecologici rispetto ai tempi di viaggio e alla conformità delle policy” afferma Pierre-Emmanuel Tetaz, SAP EMEA e General Manager presso SAP Concur. “Ciò che abbiamo visto negli anni precedenti è che molte tendenze stabilite nel settore dei viaggi e delle spese sono guidate dai dipendenti. Con i viaggi aziendali che stanno lentamente prendendo velocità, le aziende devono capire ora come ricalibrare il loro approccio. Al fine di motivare i dipendenti, i travel manager dovrebbero implementare misure che celebrano e condividono le migliori pratiche quando si tratta di sostenibilità”.
“Lo studio evidenzia un trend molto chiaro legato all’importanza della sostenibilità nel futuro del business travel. Uniamo a questo elemento i cambiamenti in atto sul tema della mobilità integrata come seguito della pandemia ed otterremo un importante ‘punto di svolta digitale’ per molte aziende italiane: attenzione al carbon footprint, e al passaggio della carta alle ricevute digitali, più economiche, ma anche sostenibili. Oggi SAP Concur affianca molte aziende in questa trasformazione, possibile in pochi mesi e dagli immediati risultati sulla riduzione dei costi” conclude Gabriele Indrieri, Country Manager per Italia, Malta e Grecia di SAP Concur.
Metodologia della ricerca
Il sondaggio è stato condotto da Raconteur, tra 2.450 corporate travel decision maker e 2.000 viaggiatori d’affari nei seguenti mercati: Belgio, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Norvegia, Spagna, Svezia e Regno Unito. L’indagine è stata condotta tra gennaio e febbraio 2020. La ricerca completa è consultabile qui.