Manifattura italiana: digitalizzazione in crescita, formazione prioritaria. L’AI conquista gli imprenditori
Negli ultimi anni l’innovazione tecnologica ha accelerato il processo di transizione digitale delle nostre imprese. Secondo l’osservatorio condotto in occasione di MECSPE Bari, la principale fiera italiana dedicata all’industria manifatturiera organizzata da Senaf che si è tenuta fino a sabato 25 novembre presso la Nuova Fiera del Levante, nel II quadrimestre 2023 ben 7 imprenditori su 10 dichiarano di aver avuto una crescita digitale da media ad alta. Tra le tecnologie o processi innovativi che hanno intenzione di introdurre, gli imprenditori indicano ai primi posti la sicurezza informatica e la robotica collaborativa, ma inizia ad affacciarsi l’Intelligenza Artificiale, tecnologia che sta trovando sempre più consensi nell’industria: ben il 67% degli intervistati afferma che l’impatto dell’IA applicata al mondo industriale sarà positivo o molto positivo, un dato in crescita di 8 punti percentuali rispetto al quadrimestre precedente.
A dimostrazione di questo, quasi due aziende su dieci affermano di utilizzare già l’IA, mentre ben il 51% si è già mosso –o ha intenzione di farlo a breve– per raccogliere informazioni in merito e implementare soluzioni basate su questa nuova tecnologia all’interno dei propri processi. Per quanto riguarda gli ambiti in cui le aziende hanno già introdotto, o pensano di introdurre l’AI, sono principalmente la manutenzione predittiva (32%), pianificazione della produzione (27%) e supervisione dei processi (26%).
“Gli imprenditori di oggi sono sempre più consapevoli dell’importanza della digitalizzazione nella costruzione dell’industria del futuro – ha affermato Ivo Nardella, Presidente Senaf, Gruppo editoriale Tecniche Nuove – Per questo, sono estremamente interessati ai processi e alle innovazioni che possono portare un valore aggiunto e renderli sempre più competitivi. L’alto interesse verso l’Intelligenza Artificiale testimonia infatti la volontà di avvalersi di nuove tecnologie che possano aumentare la loro efficienza e prepararli alle sfide future.
“La competitività delle piccole e medie imprese meridionali passa per l’implementazione delle nuove tecnologie. – ha affermato Angelo Giuliana, direttore generale Meditech Competence Center – L’intelligenza artificiale, nelle sue numerose declinazioni, rappresenta senza dubbio una delle frontiere di maggiore interesse. Lo stesso vale per la valorizzazione dei dati e per le applicazioni delle potenzialità delle reti quantistiche al settore della comunicazione. Tutti ambiti nei quali abbiamo scelto di investire come Centro di Competenza, proprio per essere sempre al passo con i tempi e in linea con le domande del mercato. Deagle e Apulia Software raccontano due storie di successo relative alle applicazioni dell’IA ad ambiti molto lontani tra loro: aeronautica e fiscalità. La dimostrazione, a mio avviso, di quanto simili siano le sfide che le aziende si trovano ad affrontare e di quanto preziose e trasversali siano le risposte offerte dalla tecnologia”.
Le nuove tecnologie hanno reso sicuramente le aziende più moderne, efficienti e produttive, con meno sprechi, con una migliore gestione delle risorse e che risponde alle esigenze dei giovani e dell’ambiente, ma allo stesso tempo si richiede un alto livello di formazione. Per questo MECSPE ha dedicato ampio spazio all’aspetto formativo, a cominciare dalla partecipazione del Politecnico di Bari, presente in fiera con un’Area Dimostrativa e un’Area Speech, e coinvolgendo istituti professionali come la Fondazione ITS A. Cuccovillo che, insieme ad alcune aziende partner, nel contesto della Piazza della Formazione 4.0 hanno messo in evidenza l’importanza di creare legami e sinergie tra aziende e formazione al fine di promuovere talenti in grado di rispondere adeguatamente alle esigenze del mondo dell’industria. Proprio in questo senso, nella fiera è stata disponibile anche la sezione MECSPE YOUNG & CAREER, dove gli studenti che hanno quasi terminato il proprio ciclo di studi potranno mettersi in diretto contatto con le aziende presenti alla ricerca di risorse formate.
Industria a più velocità: la transizione digitale ed energetica spinge la manifattura italiana
I dati sull’industria manifatturiera nel 2023 mostrano un comparto a più velocità, con i settori legati alla transizione digitale ed energetica solidi e capaci più di tutti di reagire ai momenti di difficoltà, come l’automotive, l’elettronica, l’elettrotecnica e la meccanica. Un settore, quello manifatturiero, che si conferma vitale per il Paese, con un fatturato a prezzi correnti che a fine anno supererà i 1.170 miliardi, con quasi 451.500 imprese attive e che prevede nel trimestre nov.’23-gen.’24 ben 400mila assunzioni (+6,4% in confronto a un anno fa). Sebbene il tasso di crescita sia più lento e ci siano alcune difficoltà da superare, ben sette imprenditori su dieci ritengono il proprio portafoglio ordini in linea con gli obiettivi dell’azienda, il fatturato a fine 2023 rimarrà stabile o in crescita per quasi due terzi del campione e la maggior parte delle imprese guarda al futuro con un percorso di crescita nei prossimi due anni (70%) [1], soprattutto dimensionale.
Inoltre, crescono gli investimenti verso un modello d’industria sempre più sostenibile e innovativo, adatto ai giovani e con le persone al centro. Le sfide imminenti? Insieme alla digitalizzazione e alla sostenibilità, la capacità di attirare le nuove generazioni sarà uno dei temi che il sistema industriale dovrà affrontare nel breve termine, oltre alla necessità di fare “rete” per rendere le imprese più competitive a livello internazionale.
Cosa temono gli imprenditori? Secondo l’Osservatorio MECSPE sull’industria manifatturiera nel II quadrimestre 2023, ben il 53% delle aziende ha indicato come maggiore ostacolo la difficoltà a reperire le risorse umane. Elemento che è anche uno dei maggiori fattori di preoccupazione per il futuro insieme all’inflazione, ai tassi interesse e ai costi dell’energia, anche se fa meno paura rispetto allo scorso quadrimestre. Sono proprio questi timori che rendono gli imprenditori un po’ meno soddisfatti e fiduciosi rispetto al passato (lo è il 33%), ma non è una bocciatura totale dato che la quota dei totalmente “scontenti” resta comunque contenuta (16%).
A che punto sono le imprese sul fronte della digitalizzazione e della sostenibilità? Negli ultimi anni su questi temi ci sono stati dei grandi passi in avanti, ma ci sono ancora dei margini di miglioramento. Sul fronte della sostenibilità, infatti, cresce anche nelle PMI il livello di conoscenza dei temi ESG (Ambientali, Sociali e di Governance), che arriva al 46% dei rispondenti (10 punti percentuali in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno), ma a oggi solo quasi quattro aziende su dieci ritengono la propria attività totalmente sostenibile, il 46% mediamente e il 15% per nulla. Anche in questo caso non è una bocciatura completa, ma un “invito” a fare di più.
Accanto all’anima sostenibile delle imprese, negli ultimi anni migliora anche il livello di digitalizzazione: 7 imprenditori su 10 dichiarano di aver avuto una crescita digitale da media ad alta, e tra le tecnologie o processi innovativi che hanno intenzione di introdurre indicano la sicurezza informatica e la robotica collaborativa. Il tema della sicurezza è infatti al primo posto nell’agenda degli imprenditori, dato che oltre 3 imprese su 10 hanno subito almeno un cyber attacco.
Per accelerare il percorso di trasformazione digitale, però, servono risorse qualificate e soprattutto formazione. Su questo, per la metà degli imprenditori le competenze del personale attuali sono totalmente in linea con le necessità dell’azienda. Molte imprese hanno già adottato misure per garantire un bagaglio di competenze di qualità e l’hanno fatto tramite corsi di aggiornamento per il personale presente (56%), ricercando risorse già formate (17%), e puntando sui giovani stringendo accordi con ITS, IFTS e Università (21%). Gli Istituti Tecnici Superiori, come l’ITS A. Cuccovillo di Bari, sono infatti per le imprese un bacino importante da cui attingere e un ponte unico per avvicinare i giovani all’industria.
Ed è proprio in questo percorso di continua evoluzione che le imprese hanno bisogno di punti di riferimento come MECSPE, che da oltre 20 anni mostra agli imprenditori le soluzioni per migliorare i processi produttivi, i Competence Center istituiti dal MISE, tra cui MediTech, o i Digital Innovation Hub, nati per supportare le imprese nel loro percorso di trasformazione digitale. E i risultati iniziano a vedersi, anche se a oggi serve una maggiore sensibilizzazione sui tanti vantaggi reali che i Competence center possono portare alle imprese e al settore in generale (il 48% non le conosce).
I numeri di MECSPE BARI 2023
20.000 mq di superficie espositiva, 511 aziende presenti, 150 convegni e workshop, 11 iniziative speciali, 3 padiglioni, Cuore Mostra “Transizione energetica e industria 4.0: sostenibilità nell’industria manifatturiera”. Nella scorsa edizione (2019) hanno partecipato 16.243 visitatori professionali.
I numeri di MECSPE BOLOGNA 2023
59.845 visitatori professionali (+52% sul 2022), 92.000 mq di superficie espositiva, 2.034 aziende presenti, 2.000 mq del Cuore Mostra “Transizione energetica e mobilità del futuro”, 20 iniziative speciali.