L’uso delle app nel mondo del lavoro: gli italiani sono sempre più smart
Dall’intrattenimento all’informazione, dai servizi di pubblica amministrazione ai pagamenti digitali, dal food delivery alla gestione del conto bancario: le abitudini degli italiani passano sempre più spesso dalle applicazioni per smartphone. Secondo il report Comscore-Sensemakers, relativo al periodo gennaio-novembre 2021, l’utilizzo delle app rappresenta il 75% del totale del tempo che gli italiani trascorrono online. Altri studi sostengono che non si tratterebbe di un successo passeggero e unicamente legato al lockdown: il mercato delle app è destinato a crescere, tanto che si prevede che nel 2025 gli italiani vi spenderanno 2,3 miliardi di dollari, quasi il triplo rispetto al 2020 (report Mobile Market Forecast di SensorTower). Una trasformazione tecnologica che non intaccherebbe soltanto il tempo libero degli italiani, ma anche il loro modo di lavorare.
Lo rivela F2A, azienda italiana specializzata nell’erogazione di servizi HR e FAS. In ambito HR, grazie ad una tecnologia proprietaria, ha sviluppato la piattaforma MyArea F2A tramite la quale eroga un servizio che copre tutte le esigenze dell’amministrazione del personale. Oltre alla versione desktop, è disponibile per tutti i dipendenti dei clienti del servizio F2A anche l’App MyArea, la soluzione mobile che permette la gestione del personale e favorisce il dialogo tra risorse e direzione Risorse Umane anche da remoto. Grazie all’analisi dei dati – aggregati e anonimizzati – di circa 200.000 utenti totali di MyArea, F2A mostra come i lavoratori italiani stanno accogliendo la digitalizzazione anche nella quotidianità professionale.
Il profilo del lavoratore smart
Confrontando i dati sull’utilizzo dell’app da parte di uomini e donne, queste ultime sembrano dimostrarsi leggermente più tecnologiche. Sul totale delle lavoratrici che usufruiscono del servizio MyArea, infatti, il 36% vi accede tramite l’applicazione, contro il 32% degli utenti di genere maschile. In termini di età, invece, i giovani si confermano i principali utilizzatori dello strumento, i cosiddetti heavy users: 7 utenti ventenni su 10 utilizzano MyArea via mobile.
L’applicazione riscontra, però, anche un discreto successo nelle fasce più adulte, essendo stata adottata rispettivamente dal 32% e 30% degli utenti tra i 30 e i 39 anni e tra i 40 e 49 anni. Di poco inferiori le percentuali relative agli accessi di 50enni e 60enni (27% e 29%). I dati sembrerebbero, quindi, confermare un generale apprezzamento della flessibilità e dell’agilità permesse dall’app che andrebbe oltre le differenze generazionali e le abitudini d’uso delle nuove tecnologie.
Busta paga e cartellino a portata di smartphone
Utilizzare un’app per prenotare scrivanie, sale riunioni e parcheggio per molti professionisti, soprattutto in ambienti ibridi in cui si alterna la presenza in ufficio con il lavoro da remoto, è sempre più frequente. A portata di smartphone arrivano però anche cartellino e busta paga, un’ulteriore comodità accolta molto positivamente, come dimostrano le evidenze. In corrispondenza dei giorni 10 e 27 del mese, F2A registra, infatti, i più alti picchi di accesso all’applicazione, probabilmente per la consultazione del cedolino, il documento più visualizzato. Particolarmente gradito anche il servizio di compilazione cartellino, strumento utilizzato da 1 utente su 3 di MyArea. Riconosciuta, infine, come indispensabile anche l’archiviazione digitale dei documenti, come ad esempio attestati di formazione, CUD o regolamenti aziendali. Tale funzione, seppur facoltativa, viene, infatti, scelta dal 100% delle società clienti, a testimonianza di una digitalizzazione che oggi non conosce più alcuna distinzione tra settori merceologici e dimensioni aziendali.
L’importanza di restare al passo
Le informazioni raccolte da F2A tratteggiano uno scenario in cui la trasformazione digitale della sfera lavorativa sembra essere accolta con positività e naturalezza, così come già accaduto nel tempo libero. I lavoratori si dimostrano aperti all’adozione di nuove tecnologie e, come raccontano i dati, l’opportunità pare essere apprezzata anche dai meno giovani, tradizionalmente ritenuti più restii nei confronti di tali evoluzioni. Una predisposizione all’innovazione che anche le aziende devono condividere se desiderano offrire un workplace moderno e agile, in grado di soddisfare le nuove esigenze e di restare al passo con il lavoratore 2.0.