L’Italia perde 13 posizioni nella classifica del Global Gender Gap 2023 che misura la disparità di genere, classificandosi al 79° posto su 146 paesi
Il terzo evento di presentazione del bando Verso la certificazione della Parità di genere avrà luogo presso il polo fieristico Lariofiere di Erba, situato nella provincia di Como.
Questo incontro rappresenta una tappa di grande importanza dopo il primo evento tenutosi il 10 maggio scorso a Pavia e il secondo svoltosi a Bergamo il 22 giugno. Prosegue in questo modo il ciclo di incontri sulla certificazione della parità di genere promosso da Regione Lombardia e Unioncamere Lombardia.
Il bando vuole far fronte ad un’emergenza in termini di gender equality sempre più preoccupante in Italia, considerando anche gli ultimi risultati di ricerca pubblicati in merito.
Secondo il rapporto del Global Gender Gap del 2023 pubblicato il 20 giugno (che stima appunto la disparità di genere in termini statistici), l’Italia ha registrato un notevole calo di 13 posizioni rispetto all’edizione del 2022, classificandosi al 79º posto su 146 paesi presi in considerazione. Nel contesto europeo, Norvegia, Islanda e Svezia si distinguono per la maggiore parità nella partecipazione economica e nelle opportunità, mentre l’Italia, la Macedonia del Nord e la Bosnia ed Erzegovina si posizionano nei livelli più bassi.
In base ai dati specifici riguardanti l’Italia nella sezione Economic Participation and Opportunity del rapporto, confrontandolo con l’edizione del 2022, si osservano i seguenti risultati: il tasso di partecipazione della forza lavoro si colloca al 93º posto a livello mondiale; la parità salariale per lavori simili si posiziona all’80º posto; l’Italia registra un peggioramento nella classifica del reddito guadagnato stimato a livello internazionale, occupando il 107º posto; la percentuale di legislatori, alti funzionari e dirigenti si attesta al 100º posto, segnalando un scivolamento rispetto all’anno precedente. Guadagna una posizione invece nella classifica riguardante la percentuale di lavoratori professionisti e tecnici, posizionandosi al 86° posto.
Anche di fronte a questa preoccupante situazione le istituzioni si impegnano a fornire un sostegno tangibile alle imprese lombarde di piccole e medie dimensioni, nonché alle microimprese. Lungo un cammino di cambiamento, Regione Lombardia e Unioncamere Lombardia vogliono promuovere una crescita in termini di benessere lavorativo e parità di genere sempre più necessaria, per essere promotori nel territorio lombardo di un cambiamento essenziale nella regione e in Italia.
“La certificazione della parità di genere rappresenta uno strumento utile per favorire l’adozione di politiche aziendali funzionali all’incremento delle opportunità di crescita professionale delle donne, alla conciliazione famiglia-lavoro e al contrasto del divario retributivo.
Uno stimolo decisivo dunque a investire nel lavoro e nell’impresa femminile” dichiara il Presidente Camera di Commercio Como-Lecco, Marco Galimberti “Potenziare la componente rosa del sistema economico, valorizzandone le capacità e le competenze, significa generare crescita e sviluppo nel contempo migliorando la nostra comunità sotto il profilo sociale. Incentivi come quelli proposti da Regione Lombardia possono in questo senso contribuire decisamente allo svolgimento del percorso avviato.”
“È senza dubbio un passo decisivo, ma è solo l’inizio di una serie d’attività atte a garantire la parità di genere in ambito aziendale. Con la certificazione si offrono opportunità di crescita, si va senza dubbio verso una parità salariale e di mansioni. La ritengo un passo importante verso la riduzione delle differenze di genere e a tutela della maternità in ambito aziendale, ma anche sociale. La nuova certificazione è uno strumento innovativo per il miglioramento etico delle aziende, uno strumento premiante in futuro” dichiara il Presidente Comitato per la promozione dell’Imprenditoria Femminile Como-Lecco, Antonella Mazzoccato.