Liquidazioni giudiziali in Italia: +12% rispetto all’anno scorso, soffrono Commercio e Servizi
- Le Regioni con il più alto numero di liquidazioni giudiziali nel primo trimestre del 2024 sono Lombardia, Lazio, Veneto, Campania e Toscana.
- I settori più in sofferenza sono stati il Commercio (685 liquidazioni giudiziali) e i Servizi (464).
- I dati sono in continuità con il trimestre precedente, che ha segnato un totale di 2.183 liquidazioni giudiziali (-3,61%).
Le liquidazioni giudiziali registrate nel primo trimestre del 2024 in Italia sono 2.104, un valore in crescita a doppia cifra (+12,6%) rispetto allo stesso periodo del 2023, ma comunque in netta diminuzione (-26,61%) rispetto al Q1 del 2019 (pre-pandemia). È quanto emerge dall’Analisi sulle Liquidazioni giudiziali aggiornata a marzo 2024 realizzata da CRIBIS, società del gruppo CRIF specializzata nella business information.
In questo stesso periodo, i concordati preventivi sono stati 86, in calo del 39,86% rispetto al Q1 2023 e in linea con il trimestre precedente, dove erano stati 78 (+10,25%)
Le regioni che hanno registrato il maggior numero di liquidazioni giudiziali nel primo trimestre del 2024 sono la Lombardia (390, vs 386 nel Q1 2023), Lazio (272, vs 284 nel Q1 2023) e Veneto (200, vs 165 nel Q1 2023), mentre le aree geografiche con il minor numero sono Trentino-Alto Adige (17), Basilicata (13), Molise (5) e Valle d’Aosta (3).
Per quanto riguarda i settori con il maggior numero di società in liquidazione giudiziale, è il Commercio quello soffre maggiormente con 685 liquidazioni giudiziali, seguito dai Servizi (464), dall’Edilizia (399) e dall’Industria (352).
Marco Preti, amministratore delegato di CRIBIS: “I dati relativi all’inizio del 2024 evidenziano un prolungarsi di quelle sfide che sono alla base dell’aumento nel numero di società in liquidazione giudiziale nel 2023, ascrivibili principalmente all’attuale contesto macroeconomico globale. Ai problemi di liquidità derivanti dalla stretta monetaria si sono infatti aggiunte ulteriori criticità che hanno minato la competitività delle imprese, come la crisi energetica, le guerre in Europa e in Medio Oriente e una maggiore difficoltà nella circolazione delle merci.”