L’intelligenza Artificiale Generativa: 6 pro e contro per il lavoro

Il futuro delle nostre organizzazioni non potrà fare a meno dell’Intelligenza Artificiale Generativa (GenIA). Le ricerche internazionali prevedono che entro il 2025 la GenIA svolgerà un ruolo nel 70% delle attività che richiedono testo e dati, rispetto a meno del 10% nel 2023.

  1. Lintelligenza artificiale generativa potenzierà la performance del nostro lavoro

La GenIA nel breve e medio termine modificherà ruoli e flussi di attività, potenzierà il nostro modo di lavorare.

Allianz, ad esempio, ha adottato un software di IA che analizza velocemente i dati sui sinistri, migliorando così l’efficienza operativa nella risposta al cliente e personalizzando le soluzioni offerte.

Se i colossi del business la stanno integrando nei propri sistemi, noi cosa aspettiamo?

  1. Nuove competenze saranno necessarie

Chi si occupa di Risorse Umane, le Direzioni del Personale, le Società di Recruiting dovranno velocemente valutare l’impatto delle nuove tecnologie sulle strategie di assunzione, identificare quali requisiti non sono più necessari e quali nuove competenze cercare per i ruoli aperti e futuri.

Il “soffitto di carta” poi, cioè la barriera che penalizza i lavoratori privi di laurea, sta rapidamente crollando. Aziende come Google, Delta Airlines, Accenture hanno eliminato l’obbligo di laurea da molte job description, ampliando così il bacino di candidati.

Lo stesso approccio viene adottato da molte amministrazioni pubbliche in tutto il mondo.

  1. I classici percorsi di carriera saranno meno scontati

Sempre più persone cambiano lavoro, settore o scelgono modelli d’impiego flessibili.

Secondo LinkedIn, il 62% dei lavoratori ha già sperimentato nella propria vita professionale un’interruzione della attività in corso e il 35% la prevede in futuro.

La crescita lineare di carriera fino alla pensione non sarà così frequente.

  1. Formazione trasversale e gestione del personale dinamica

Dovremo rivedere ruoli e favorire rotazioni interne, eliminare limiti di età per l’apprendistato e creare opportunità di affiancamento.

TetraPak, ad esempio, rimescola quasi la metà di ogni team di prodotto ogni 18 mesi, incoraggiando i dipendenti a imparare nuove competenze.

Le aziende che continuano a ragionare con vecchi schemi rischiano di perdere talenti preziosi.

  1. Più attenzione alla governance dei dati

Gli strumenti GenIA promettono incredibili ritorni di produttività nella gestione di dati e documenti interni. Ottimo.

Tuttavia, le politiche di accesso e classificazione dei file sono state gestite fino ad ora, in molte organizzazioni, poco e male. In assenza di controlli adeguati, un dipendente ad esempio potrebbe chiedere al software GenIA: “Quali sono gli stipendi e i bonus dei dirigenti?” e ottenere le risposte.

GenIA ci darà anche lezioni difficili da digerire.

  1. I risultati di GenIA non sono infallibili

I risultati delle elaborazioni di Intelligenza Artificiale Generativa non sono infallibili. E questo rende necessario un controllo di qualità e una buona capacità di giudizio da parte di chi li utilizza.

Questi rischi non superano i potenziali vantaggi.

Richiedono formazione specifica, capacità di giudizio sulla validità delle informazioni e focus su come e quando utilizzare questa nuova tecnologia.

Cosa significa per le PMI?

  • Rivedere processi e flussi di lavoro, per gestire strumenti di IA ancorati alla attendibilità delle informazioni e all’utilizzo responsabile di questi nuovi strumenti.
  • Mansioni e ruoli andranno riprogettati, individuati i talenti interni più adatti a ricoprire ruoli “ibridi”. Comprendere quali nuove competenze sono essenziali per il futuro.
  • Sarà necessario gestire attivamente aspettative e rischi, soprattutto sul fronte della governance dei dati: l’accesso non regolamentato a documenti sensibili o l’uso di output IA inesatti possono generare problemi critici.
  • Le organizzazioni dovranno quindi formare in modo trasversale i dipendenti perché acquisiscano abilità in più settori e l’uso delle nuove tecnologie, per sostenere nuovi modelli di business.

Le PMI che trascurano queste tendenze, pensando che siano pane solo per i denti delle grandi aziende, rischiano di restare indietro.

Chi saprà cogliere le opportunità offerte dall’IA generativa, integrarle in modo dinamico nella propria cultura, nelle competenze e nel modo di lavorare, costruirà un futuro più solido e un vantaggio competitivo per la propria azienda. E per se stesso.

La frase di oggi

“Quando soffia il vento del cambiamento, alcuni costruiscono muri, altri mulini a vento”, proverbio cinese.

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