L’importanza di una presenza stabile negli Stati Uniti
L’evoluzione economica ci mostra che, nel contesto di un mondo sempre più globalizzato, la posizione degli Stati Uniti d’America è centrale per le imprese italiane. Attualmente, gli USA rappresentano il 2° mercato di destinazione per l’export italiano e occupano la posizione di primato come 1° mercato di destinazione dell’export italiano nelle Americhe.
La tenacia e la resilienza delle aziende italiane sono dimostrate dal fatto che le esportazioni verso gli USA non solo sono tornate ai livelli pre-pandemia ma li hanno superati: € 49,3 mld nel 2021, + 16,3% rispetto al 2020 e € 65,1 mld nel 2022, con un aumento del 32% rispetto all’anno precedente (fonte SACE S.p.A.). Le attuali previsioni SACE per l’anno in corso indicano una crescita dell’export verso gli USA del 6% rispetto al 2022.
In questo panorama, la necessità per le aziende italiane di avere una solida e stabile presenza sul territorio americano diventa sempre più impellente, soprattutto per avviare processi di internazionalizzazione più completi che possano davvero essere volti alla conquista del mercato USA.
Branch vs. Subsidiary
Superata la necessità di operare in USA attraverso un mero “ufficio di rappresentanza” (che, come noto, non può svolgere attività commerciali vere e proprie ma solo attività di promozione, marketing, pubbliche relazioni, ecc.), le aziende interessate ad una presenza stabile in USA possono optare tra la costituzione di una filiale o di una succursale.
Una “branch” o filiale è semplicemente un’estensione della società madre e non ha una sua entità legale separata. Ciò significa che la società madre è sempre direttamente responsabile di tutte le attività e passività della filiale. Da un punto di vista fiscale, la filiale viene generalmente tassata nel paese in cui opera, ma gli utili e le perdite influiscono direttamente sulla società madre.
D’altra parte, una “subsidiary” o succursale è una entità legale separata, il che significa che ha i suoi diritti e obblighi. È più autonoma di una filiale e può anche avere uno scopo commerciale diverso dalla società madre. Dal punto di vista fiscale, la succursale è trattata come un contribuente separato dalla sua società madre. Pertanto, la società madre non è direttamente responsabile dei debiti della succursale.
Aprire una società negli USA
Per le aziende italiane che desiderano approfondire il mercato americano, la soluzione potrebbe essere stabilire, dunque, una società 100% di diritto statunitense.
Questa entità offre la flessibilità di operare secondo le normative statunitensi, permettendo alle imprese di sfruttare le immense opportunità del mercato americano, navigando al contempo le sue complessità. Una società italiana può possedere interamente una società negli USA e, generalmente, non c’è un capitale minimo richiesto per formare una tale impresa. Per aprire l’azienda non è necessario un visto, tuttavia risiedere o lavorare negli USA per le operazioni aziendali potrebbe richiedere una documentazione appropriata. L’amministratore della società non deve essere americano e non è nemmeno necessario avere un partner americano.
Costituire una società negli USA non è, dunque, un’operazione complessa e, a seconda degli stati, è possibile concluderla in pochi giorni o al massimo un paio di settimane. Tuttavia, è sempre buona norma affidarsi a consulenti esperti che abbiamo la capacità di guidare gli imprenditori nella scelta della forma giuridica più appropriata, anche considerando le implicazioni fiscali del caso, nella redazione della documentazione societaria correlata e nella gestione dei rapporti con l’amministrazione fiscale e il mondo bancario.