L’imperativo della resilienza: anticipare i rischi e risolvere velocemente
Il mondo sta sperimentando eventi globali e rilevanti, sempre più frequenti e veloci, meno prevedibili, senza precedenti. La nostra capacità di resilienza, cioè di saper resistere a cambiamenti imprevedibili per poi emergere più forti, non è mai stato così importante.
Il COVID-19 ci ha messo a dura prova dal punto di vista della salute, dell’economia e dei mercati, della nostra stessa dimensione sociale e psicologica. Il conflitto in corso alle porte dell’Europa ha aggiunto benzina ad un fuoco non ancora spento.
La rivoluzione digitale e tecnologica, il cambiamento climatico e l’incertezza geopolitica sono e saranno di grande impatto, qualunque sia il settore in cui operiamo. Sviluppare la resilienza, a livello personale e aziendale, è un imperativo per Imprenditori professionisti manager che vogliono vivere e prosperare nel prossimo decennio. Facile da dire, difficile da definire, più difficile ancora da realizzare.
La rivoluzione digitale ha potenziato la connettività e la disponibilità dei dati. Forzato la velocità con cui è necessario prendere decisioni. Il vantaggio è un forte sostegno alla trasformazione industriale. Ma comporta anche il rischio di violazioni della sicurezza e di guasti su larga scala, con le relative pessime conseguenze.
Le variazioni climatiche, che si manifestano in modo non lineare, cambiano anche i profili di rischio-rendimento di impresa. Sono già incerte le consuete modalità di approvvigionamento. Possono diventarlo anche i nostri modi di produrre e distribuire prodotti e servizi. Nell’era delle catene di approvvigionamento globali i rischi possono provenire sia da lontano e da vicino. Insieme al cambiamento tecnologico, avranno un impatto sui modelli di business e il business mix. Inoltre, le aziende devono prendere posizione sul ruolo che vogliono svolgere nella riduzione delle emissioni, anche in rapporto alle aspettative dei dipendenti, dei clienti, degli azionisti, dei governi e della società in generale.
Le aziende hanno bisogno di molta chiarezza e flessibilità di pensiero strategico, decisioni e azioni conseguenti.
Un futuro geopolitico incerto fa da sfondo. Il mondo è più interconnesso che mai, dalle catene di approvvigionamento al flusso di informazioni. Ma la maggior parte delle aziende non ha progettato il proprio ruolo nel sistema globale.
In un mondo in cui il futuro è incerto e il cambiamento arriva rapidamente, le aziende devono guardare oltre le prestazioni a breve termine e l’equilibrio organizzativo di base. Devono essere resilienti, resistere a cambiamenti imprevedibili, ed emergere più forti.
Eppure, la maggior parte delle nostre PMI è rimasta costantemente focalizzata su come ottenere utili a breve termine, e continua ad operare come se le condizioni di mercato ed economiche fossero regolari e consolidate.
“Le aziende non possono permettersi di essere né inflessibili né imprudenti.” Afferma Olivia White, senior partner di McKinsey. “Durante i momenti di crisi emergono alcune “lacune a sorpresa”. I capi azienda che non sono disposti a correre rischi sufficienti non saranno in grado di innovare per far fronte a circostanze mutevoli. Ma allo stesso tempo, coloro che sono troppo concentrati sulla finanza di breve o sull’espansione incontrollata possono assumersi rischi che minano il loro successo a lungo termine.”
Il mondo di oggi richiede più della sola resilienza finanziaria. Richiede una resilienza strategica e articolata su tutte le dimensioni del business.
Secondo McKinsey, la resilienza strategica si sviluppa su 6 dimensioni:
- finanza,
- operazioni,
- tecnologia,
- organizzazione,
- reputazione
- modello di business.
Quanto è resiliente la tua impresa?
- Resilienza finanziaria
Le imprese devono bilanciare visione e obiettivi finanziari di breve e di medio-lungo termine. Puntare ad una solida posizione patrimoniale e a una liquidità sufficiente, per consentire alle organizzazioni di resistere a rapidi cali delle entrate, aumento dei costi o problemi di credito.
- Resilienza operativa
Le organizzazioni resilienti mantengono una solida capacità di produzione. Che può essere più flessibile, per soddisfare i cambiamenti della domanda e al tempo stesso rimanere stabile ed affidabile. E questo senza sacrificare la qualità. Rafforzano inoltre sia le loro catene di approvvigionamento che i meccanismi di consegna, per mantenere la capacità operativa e la fornitura di beni e servizi ai clienti, anche sotto lo stress derivante da varie forme di criticità relative a singoli fornitori o distributori, alle catastrofi naturali, agli eventi geopolitici.
- Resilienza tecnologica
Le aziende resilienti investono in infrastrutture solide, sicure e flessibili, anche per gestire le minacce informatiche ed evitare guasti tecnologici. Mantengono e utilizzano dati di alta qualità, implementano progetti IT grandi e piccoli, con qualità elevata, puntualità, budget per stare al passo con le esigenze dei clienti, le richieste della concorrenza e i requisiti normativi. Se qualcosa va storto, mantengono una solida continuità aziendale e capacità di ripristino di emergenza, evitando interruzioni delle operazioni interne e del servizio per i clienti.
- Resilienza organizzativa
Le aziende resilienti promuovono una forza lavoro diversificata, e condizioni organizzative in cui tutti possono dare il meglio. Ricercano sul mercato e assumono persone di potenziale, ne curano la formazione non solo tecnica, riqualificano i dipendenti in modo flessibile e veloce, realizzano il passaggio generazionale in tutta l’organizzazione, promuovono un processo decisionale decentrato, rapido e agile.
- Resilienza reputazionale
Sei quello che fai. La resilienza richiede un forte senso di sé, racchiuso nella missione, nei valori che ispirano e guidano il business. Le imprese resilienti allineano valori e azioni, parole e fatti. Mostrano flessibilità e apertura nell’ascolto e nella comunicazione con le parti interessate. Anticipano e affrontano le aspettative della società e rispondono alle eventuali critiche al comportamento dell’impresa. I dipendenti, i clienti, le autorità di regolamentazione, gli investitori e la società in generale si aspettano che le aziende siano sempre più responsabili.
- Resilienza del modello di business
Gli imprenditori resilienti rendono il modello di business in grado di adattarsi ai cambiamenti nella domanda dei clienti e nel panorama competitivo, nell’innovazione tecnologica e nel contesto normativo. Hanno un costante orientamento a innovare il modello di business, curano in modo costante il proprio allenamento alla visione strategica. Soprattutto durante i periodi di crisi, piazzano scommesse strategiche per far evolvere le loro imprese e se stessi.
Chi guida un’impresa, imprenditori, imprenditrici, manager e professionisti viene richiesto di saper anticipare i rischi e di risolvere velocemente le criticità quando si presentano.
Anticipare i rischi
Saper anticipare scenari futuri rilevanti mette alla prova la nostra resilienza strategica o quella di alcune aree specifiche. Ad esempio, interruzioni della catena di approvvigionamento mettono alla prova una parte della resilienza operativa. Attacchi informatici sono più rilevanti per la resilienza tecnologica. Gli impatti fisici del rischio climatico richiedono diversi tipi di resilienza.
Non tutte le criticità possono essere previste. Ma alcune sì. Saperle anticipare può fornire un vantaggio significativo.
Rispondere velocemente
Non si può prevedere tutto. Quindi, la capacità di rispondere in modo rapido ed efficace dopo che qualcosa è accaduto può fare la differenza nella sopravvivenza e nel successo dell’azienda. Al contrario, una risposta scarsa e indecisa può fare perdere valore all’impresa e denaro agli azionisti.
Chi saprà anticipare e rispondere tempestivamente può crearsi un vantaggio competitivo che porterà a performance superiori. Oggi e nel prossimo ciclo industriale.
La frase di oggi
“Alcune persone vedono un’impresa privata come una tigre feroce da uccidere subito, altri come una mucca da mungere. Pochissimi la vedono com’è in realtà: un robusto cavallo che traina un carro molto pesante.” Sir Winston Churchill