Legge di Bilancio 2024: la mappatura in tema di finanziamenti e agevolazioni alle imprese
Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del 30 dicembre 2023, n. 303, S.O. n. 40 della legge di Bilancio 2024 divengono pienamente operative le novità in materia di agevolazioni e finanziamenti alle imprese. Un commento alle principali disposizioni introdotte dalla manovra finanziaria.
La legge di Bilancio 2024 è finalmente operativa. Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del 30 dicembre 2023, n. 303, S.O. n. 40, sono di fatto entrate in vigore tutte le disposizioni previste dall’esecutivo di Giorgia Meloni nella legge n. 213/2023. Un corposo novero di disposizioni che spaziano dal fiscale passando per il lavoro e fino a toccare il tema tanto caro alle piccole e medie imprese italiane relativo alle agevolazioni ed ai finanziamenti. Novità che tuttavia non entusiasmano particolarmente la platea delle PMI tricolori. A cominciare dalla prima e grande novità relativa alla costituzione della ZES unica del Mezzogiorno.
ZES Unica del Mezzogiorno
Il comma 249 della legge n. 213/2023 dispone le risorse destinate al credito d’imposta per la ZES (Zona economica speciale) unica del Mezzogiorno, riformulando l’articolo 16, comma 6 del Dl n. 124/2023 e stabilendo un nuovo limite di spesa complessivo di 1.800 milioni di euro per tutto l’anno 2024. Il credito d’imposta spetta alle imprese che effettuano l’acquisizione dei beni strumentali nuovi, destinati a strutture produttive ubicate nelle zone assistite delle regioni Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna e Molise e nelle zone assistite della regione Abruzzo. Tra gli investimenti agevolabili, rientrano gli acquisti, anche mediante contratti di locazione finanziaria, di macchinari, impianti e attrezzature varie destinati a strutture produttive già esistenti o che vengono impiantate nel territorio, nonché all’acquisto di terreni e all’acquisizione, alla realizzazione ovvero all’ampliamento di immobili strumentali agli investimenti. Il valore dei terreni e degli immobili non può superare il 50% del valore complessivo dell’investimento agevolato. Il credito d’imposta è adeguato alla quota del costo complessivo dei beni acquistati o, in caso di investimenti immobiliari, realizzati dal 1° gennaio 2024 al 15 novembre 2024 nel limite massimo, per ciascun progetto di investimento, di 100 milioni di euro. La vera nota dolente della nuova misura, riguarda il limite minimo di investimento imposto dalla normativa, pari a 200.000 euro, che di fatto esclude categoricamente le micro imprese italiane, abituate ad un valore di investimenti nettamente più ridotto. Il credito d’imposta oltra ad essere cumulabile con gli aiuti de minimis e con altri aiuti di Stato che abbiano ad oggetto i medesimi costi ammessi al beneficio, a condizione che tale cumulo non porti al superamento dell’intensità o dell’importo di aiuto più elevati consentiti dalle pertinenti discipline europee di riferimento, è utilizzabile esclusivamente in compensazione, con l’obbligo di indicazione nel modello della dichiarazione dei redditi relativa al periodo d’imposta in cui viene riconosciuto il credito e nelle dichiarazioni dei redditi relative ai periodi d’imposta successivi, fino a quello nel quale se ne conclude l’utilizzo. Le imprese che beneficiano del credito d’imposta, dovranno mantenere la loro attività nelle aree d’impianto nelle quali è stato realizzato l’investimento oggetto di agevolazione, per almeno 5 anni dopo il completamento dell’investimento medesimo. Ulteriore novità è l’istituzione di un nuovo portale web della ZES unica che fornirà tutte le informazioni sui benefici riconosciuti alle imprese nella ZES unica e garantirà l’accessibilità allo sportello unico digitale, S.U.D ZES.
Tax Credit Cinema
La legge di bilancio 2024 ha modificato la disciplina delle imprese del cinema e dell’audiovisivo prevedendo la ripartizione del Fondo per il cinema e l’audiovisivo fra tutte le tipologie di contributi previsti dalla relativa legge. Nello specifico per le opere cinematografiche, l’aliquota ordinariamente prevista nella misura del 40%, può essere modificata con aliquote diverse in relazione alle dimensioni di impresa o gruppi di imprese, nonché in relazione a determinati costi eleggibili o soglie di costo eleggibile. Lo stesso vale per le opere audiovisive, dove l’aliquota del 40% può essere disposta in via prioritaria per le opere realizzate per essere distribuite attraverso un’emittente televisiva nazionale e, congiuntamente, in coproduzione internazionale ovvero per le opere audiovisive di produzione internazionale. È fatta salva la possibilità di prevedere aliquote diverse in relazione alle dimensioni di impresa o gruppi di imprese, nonché in relazione a determinati costi eleggibili o soglie di costo eleggibile. La legge di bilancio, ha pertanto previsto che alle imprese di esercizio cinematografico è riconosciuto un credito d’imposta in misura non inferiore al 20% e non superiore al 40% delle spese complessivamente sostenute per la realizzazione di nuove sale o il ripristino di sale inattive, per la ristrutturazione e l’adeguamento strutturale e tecnologico delle sale cinematografiche, per l’installazione, la ristrutturazione, il rinnovo di impianti, apparecchiature, arredi e servizi accessori delle sale. In favore delle piccole e medie imprese, l’aliquota massima di cui al precedente periodo può essere innalzata fino 60%. Il credito d’imposta per le imprese non appartenenti al settore cinematografico e audiovisivo per la produzione e distribuzione in Italia e all’estero di opere cinematografiche e audiovisive non può più essere concesso ai titolari di reddito di impresa ai fini Irpef ma solo ai soggetti Ires. Previste sanzioni amministrative pecuniarie da 10mila a 50mila euro per ciascuna certificazione infedele resa.
Contratti di Sviluppo, Nuova Sabatini e Fondo Crescita Sostenibile
La manovra finanziaria 2024 ha previsto risorse aggiuntive anche per i Contratti di sviluppo, la Nuova Sabatini e il fondo crescita sostenibile. Il comma 253 della legge n. 213/2023 assegna 190 milioni per l’anno 2024, 310 milioni per l’anno 2025 e 100 milioni per ciascuno degli anni dal 2026 al 2030 per il finanziamento dei contratti di sviluppo, relativi ai programmi di sviluppo industriale. Con un successivo decreto del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, verrà dato incarico ad Invitalia, soggetto gestore della misura, per la gestione di predette risorse.
Ammontano invece a 100 milioni di euro per l’anno 2024 le risorse disponibili per la nuova Sabatini, la misura di sostegno agli investimenti in beni strumentali da parte di micro, piccole e medie imprese. Gli investimenti devono essere ultimati entro 12 mesi dalla data di stipula del contratto. Inoltre la realizzazione dell’investimento deve essere oggetto della concessione di un finanziamento, bancario o in leasing finanziario, da parte di banche e intermediari finanziari aderenti alla misura, interamente destinato alla realizzazione degli investimenti ritenuti ammissibili e di importo compreso tra 20.000 euro e 4 milioni di euro per impresa beneficiaria, anche frazionato in più acquisti. Le agevolazioni consistono in un contributo in conto impianti, calcolato in via convenzionale su un finanziamento della durata di 5 anni e di importo uguale all’investimento, ad un tasso d’interesse annuo pari al:
- 2,75% per investimenti strumentali ordinari: investimenti correlati all’acquisto, o all’acquisizione nel caso di operazioni di leasing finanziario, di macchinari, impianti, beni strumentali di impresa, attrezzature nuovi di fabbrica ad uso produttivo, classificabili, nell’attivo dello stato patrimoniale, alle voci B.II.2, B.II.3 e B.II.4, dell’art. 2424 c.c., destinati a strutture produttive già esistenti o da impiantare, ovunque localizzate nel territorio nazionale;
- 3,575% per investimenti 4.0: investimenti correlati all’acquisto, o all’acquisizione nel caso di operazioni di leasing finanziario, di beni materiali nuovi di fabbrica e immateriali, aventi come finalità la realizzazione di investimenti in tecnologie, compresi gli investimenti in big data, cloud computing, banda ultralarga, cybersecurity, robotica avanzata e meccatronica, realtà aumentata, manifattura 4D, Radio frequency identification (RFID) e sistemi di tracciamento e pesatura dei rifiuti, elencati rispettivamente, negli allegati 6/A e 6/B della circolare n. 14036 del 15 febbraio 2017 e s.s.mm.ii;
- 3,575% per investimenti green: investimenti correlati all’acquisto, o all’acquisizione nel caso di operazioni di leasing finanziario, di macchinari, impianti e attrezzature nuovi di fabbrica ad uso produttivo, a basso impatto ambientale, nell’ambito di programmi finalizzati a migliorare l’ecosostenibilità dei prodotti e dei processi produttivi.
La domanda di accesso alle agevolazioni deve essere compilata, pena l’improcedibilità, in via esclusivamente telematica attraverso la procedura disponibile nella sezione “Compilazione domanda di agevolazione” della piattaforma informatica dedicata alla misura. Incrementata infine la dotazione del Fondo per la crescita sostenibile di 110 milioni per l’anno 2024 e di 220 milioni per l’anno 2025 (art.1, comma 257).
Garanzia SACE a condizioni di mercato e proroga SACE Green
Disposta l’autorizzazione di SACE S.p.A. a rilasciare, fino al 31 dicembre 2029, garanzie, a condizioni di mercato, connesse a investimenti infrastrutturali (anche a carattere sociale e dei servizi pubblici locali) e dell’industria (processi di transizione energetica e economia circolare, mobilità sostenibile, innovazione industriale, tecnologica e digitale delle imprese). I beneficiari delle garanzie sono:
- partner esecutivi nell’ambito del programma InvestEU;
- banche e imprese di assicurazione nazionali e internazionali, autorizzate all’esercizio in Italia del ramo credito e cauzioni (per fideiussioni e garanzie);
- sottoscrittori di prestiti obbligazionari e di altri strumenti finanziari partecipativi e non convertibili.
Le garanzie possono riguardare i finanziamenti, inclusi portafogli di finanziamenti, concessi alle imprese, con sede legale in Italia o con una stabile organizzazione in Italia, diverse dalle PMI e dalle imprese in difficoltà. Le garanzie sono concesse, previa istruttoria, per una durata massima di 25 anni. La percentuale massima di copertura è differenziata in ragione delle operazioni finanziarie sottostanti. Gli impegni derivanti dalle garanzie sono assunti da SACE S.p.A. per il 20% e dallo Stato per l’80%, senza vincolo di solidarietà. Il limite degli impegni di SACE S.p.A. nell’anno 2024 è di 10 miliardi di euro. Disposta inoltre una proroga al 2024 dell’operatività della garanzia SACE per progetti economicamente sostenibili (cd. Garanzia green SACE), prevedendo che, per tale anno, la copertura finanziaria delle garanzie sia reperita attraverso l’impiego delle risorse residue disponibili al 31 dicembre 2023 sul conto corrente di tesoreria relativo al Fondo Green New Deal. L’impegno massimo assumibile dalla SACE S.p.A. è pari a 3 miliardi di euro. Le garanzie sono concesse in misura non eccedente il 50%, ove rilasciate in relazione a fideiussioni, garanzie e altri impegni di firma, che le imprese sono tenute a prestare per l’esecuzione di appalti pubblici e l’erogazione degli anticipi contrattuali ai sensi della normativa di settore.
Credito d’imposta per gli esercenti le attività di trasporto merci e acquisto della carta
Estensione nel limite massimo di 20 milioni di euro per l’anno 2024 del credito d’imposta, sulle spese sostenute nel mese di luglio 2022, in favore delle imprese che effettuino attività di trasporto di merci con veicoli di massa massima complessiva pari o superiore a 7,5 tonnellate, iscritte nell’albo nazionale degli autotrasportatori di cose per conto di terzi. L’aliquota massima è pari al 12% della spesa sostenuta (nel mese di luglio 2022) per l’acquisto del gasolio impiegato nei veicoli, di categoria euro 5 o superiore. Confermato anche per il 2024 e il 2025 il credito d’imposta in favore delle imprese editrici di quotidiani e di periodici per l’acquisto della carta utilizzata per la stampa delle testate edite di cui all’ art. 188 del D.L. n. 34/2020. Il credito d’imposta è previsto in misura pari al 30% delle spese sostenute, rispettivamente negli anni 2023 e 2024, entro il limite di 60 milioni di euro per ciascun anno, che costituisce limite massimo di spesa.
Prestiti cambiari alla PMI agricole del settore ortofrutticolo
Nuovi finanziamenti destinati alle PMI agricole operanti nel settore ortofrutticolo. Nello specifico, ISMEA viene autorizzata ad erogare prestiti cambiari in favore delle PMI agricole operanti nel settore ortofrutticolo, così come definito dal regolamento UE n. 1308/2013, per un importo massimo pari al 50% dell’ammontare dei ricavi registrati nel 2022 dall’impresa richiedente e, comunque, non superiore a 30.000 euro. I prestiti sono concessi a tasso agevolato nel rispetto del regime de minimis nel settore agricolo di cui al regolamento UE n. 1408/2013 con durata massima di 5 anni, con inizio del rimborso dopo 24 mesi dalla data di erogazione.
Fondo microprocessori e Fondo IPCEI
Rifinanziato il Fondo per la ricerca, lo sviluppo della tecnologia dei microprocessori e l’investimento in nuove applicazioni industriali di tecnologie innovative, per complessivi 20 milioni dal 2026 al 2030 e del Fondo per l’erogazione dei contributi alle imprese che partecipano all’IPCEI, anch’esso incrementato di 20 milioni dal 2026 al 2030.
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Dottore commercialista e revisore legale. Giornalista pubblicista. Esperto in finanza innovativa e startup.
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