Le Utility, propulsori del rilancio di PMI e PA nell’era della transizione energetica
- Le PMI italiane (circa 300 mila) sono una quota importante del tessuto economico nazionale. Secondo i risultati dello studio presentato dall’Osservatorio Agici Accenture il contributo delle Utility può accelerare in modo sostanziale il raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità al 2030
- Al momento solo il 31% ha manifestato obiettivi correlati alla sostenibilità. Il percorso di trasformazione energetica di questo gruppo di PMI potrebbe consentire una riduzione delle emissioni annuali di gas a effetto serra al 2030 fino a 60 milioni di tonnellate di CO2
- Il PNRR, che punta alla riqualificazione digitale e sostenibile delle PMI e alla digitalizzazione e ammodernamento della PA, è il propulsore di un cambiamento ormai necessario
- Le Utility hanno competenze e capacità per creare l’ecosistema necessario a indirizzare la trasformazione di PMI e PA
Durante l’ultimo anno, caratterizzato dall’emergenza sanitaria e da una pesante contrazione macroeconomica, le Utility hanno dimostrato un’ottima resilienza, garantendo al Paese la continuità di tutti i servizi essenziali e registrando perdite contenute in termini di reddittività. La transizione energetica in atto offre adesso alle Utility un’occasione unica per assumere un ruolo forte nel processo di rinnovamento del Paese, anche considerato il notevole impulso dato proprio alla transizione energetica dalla Commissione europea e la sua centralità all’interno del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) con oltre 80 miliardi di euro di investimenti destinati all’innovazione di PMI e PA da ultima versione del PNRR.
“IL CONTRIBUTO DELLE UTILITY AL RILANCIO DELLE PICCOLE E MEDIE IMPRESE ITALIANE” – LO STUDIO DELL’OSSERVATORIO AGICI – ACCENTURE
Le Utility, che godono di un posizionamento chiave all’interno della filiera della fornitura di energia e di competenze uniche in questo settore, sono naturalmente chiamate a guidare questa grande trasformazione verso un’economia più decarbonizzata e sostenibile. Inoltre, i loro rapporti consolidati con le piccole e medie imprese e la pubblica amministrazione ne fanno degli attori privilegiati per il rilancio di questi due perni del tessuto economico e sociale italiano che nel corso degli anni hanno accumulato gravi ritardi in termini di competitività e innovazione, e che adesso sono il focus di una larga parte delle risorse del piano di interventi previsti dal governo per il rilancio. Il nuovo contesto tecnologico, il processo di elettrificazione e la generazione distribuita in continua crescita impongono alle Utility di ripensare il loro modello di business riorientandolo verso un modello a piattaforma, che le faccia progressivamente passare dal ruolo di Utility integrate (produzione, distribuzione, fornitura) a quello di orchestratori di un ecosistema in grado di mixare attività, prodotti e servizi propri con quelli di altri soggetti.
LE UTILITY A SUPPORTO DELLE PMI
Le Utility ricopriranno un ruolo sempre più decisivo nei confronti delle piccole e medie imprese diventando gli “intermediari” per conto delle PMI, che riceverebbero dalle utility un’offerta standard, inclusiva della parte di accesso all’ investimento e di supporto post riqualificazione, evitando che il percorso di cambiamento sia affrontato singolarmente dalle numerose piccole e medie imprese che caratterizzano il nostro tessuto economico. Sarà fondamentale che Utility si rivolgano alle PMI con un’offerta inclusiva, standardizzata ma anche facilmente personalizzabile sulle loro specifiche esigenze, in grado da una parte di minimizzare le complessità tecniche e amministrative associate alla loro fruizione e all’accesso alle agevolazioni pubbliche disponibili. Con questa logica, le Utility potranno guidare la riqualificazione energetica delle PMI e orientare i loro investimenti verso l’autoproduzione da rinnovabili, l’efficienza energetica e la mobilità sostenibile; al di là degli interventi in ambito energetico, potranno poi indirizzare scelte di economia circolare, con offerte per la gestione del ciclo rifiuti, e supportare la digitalizzazione delle PMI con piattaforme “pronte all’uso” per la gestione aziendale, i pagamenti, l’e-commerce e il digital marketing
LE UTILITY A SUPPORTO DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
Le Utility hanno il potenziale per supportare la pubblica amministrazione in tutte le fasi della riqualificazione del patrimonio immobiliare pubblico, dalla diagnosi energetica fino alla realizzazione e al monitoraggio degli interventi. Per le Utility però, data la loro capacità di sviluppare e operare reti infrastrutturali distribuite, la grande sfida dei prossimi anni sarà guidare la trasformazione delle nostre città abilitando tutte quelle soluzioni orientate alla Smart City che, tramite tecnologie avanzate e reti di sensoristica digitali, siano capaci di migliorare la sostenibilità e la qualità di vita dei cittadini nei grandi e piccoli comuni italiani. Rientrano in questo ambito soluzioni intelligenti per la mobilità sostenibile, la gestione del ciclo rifiuti e del ciclo idrico, la logistica, l’illuminazione pubblica, la sicurezza e l’abilitazione di percorsi culturali intelligenti.
“La transizione energetica in atto offre un’occasione unica per le Utility per assumere un ruolo forte nel processo di rinnovamento del Paese e nella creazione di un ecosistema inclusivo e sostenibile in grado non solo di offrire servizi innovativi, ma di migliorare il conto economico, la reputazione e la competitività di PMI e PA, generando benefici rilevanti a livello sociale e ambientale con la riduzione di gas effetto serra, minore accumulo di rifiuti e miglioramento della qualità di vita delle persone. Si tratta di una logica di lungo periodo che impone un vero e proprio cambiamento culturale per generare un valore tangibile e condiviso” ha dichiarato Claudio Arcudi, Responsabile Energy & Utility di Accenture Italia.
“La recente approvazione del Piano di Ripresa e Resilienza pone le basi per un nuovo modello di sviluppo in grado di coniugare industria e ambiente. La vera sfida, tuttavia inizia ora, perché è da ora in poi che dalle parole bisognerà passare ai fatti e ciò richiederà grande impegno per tutti i soggetti coinvolti. È quindi confortante sapere che le Utility italiane hanno tutte le caratteristiche per “mettere a terra” progetti concreti e utili per il Paese: un grande patrimonio di competenze tecniche e manageriali, un forte legame con i territori, una solida salute economico-finanziaria.” ha commentato Marco Carta, Amministratore Delegato di Agici.
L’evento di presentazione dello studio è stato l’occasione per consegnare i premi Manager Utility 2020 da parte della Rivista “Management delle Utilities e delle Infrastrutture”, Francesco Starace, Amministratore Delegato Enel, vincitore del Manager dell’anno 2019 ha insignito Agostino Re Rebaudengo di Elettricità Futura e Michaela Castelli di Utilitalia, rispettivamente, per le categorie “Energia” e “Servizi Pubblici Locali”.