Le soluzioni di Intelligent Automation sempre più diffuse nel panorama aziendale cross-settoriale
Per comprendere al meglio l’impatto dell’evoluzione delle tecnologie di automazione intelligente (AI) sulle organizzazioni e su come queste ultime possano implementare e scalare le tecnologie AI, Deloitte ha presentato la 7° edizione della Global Intelligent Automation Survey, la ricerca globale che presenta gli insight scaturiti dalle interviste a 479 C-level executive cross-settoriali provenienti da 35 Paesi.
Di seguito i principali risultati scaturiti dalle interviste degli executive a cui è stato chiesto di autovalutare la propria azienda in termini di automazione rispetto ad un livello ideale per il settore di appartenenza.
Eredità Covid-19
A seguito della disruption Covid-19, più dell’85% delle aziende ha ripensato le modalità di svolgimento del lavoro nelle loro organizzazioni. Ad oggi, più di un terzo (34%) della forza lavoro ha sperimentato cambiamenti nei ruoli e nelle modalità di lavoro come risultato dell’automazione intelligente: si tratta di un dato in costante crescita rispetto al 20% del 2019 e al 23% del 2020.
Overview e investimenti
Dalle opinioni degli executive emerge in generale un costante miglioramento nel raggiungere un livello di maturità nell’automazione intelligente. Il punteggio medio di autovalutazione è progressivamente salito dal valore di 4,24 su 10 (2019) ad un valore di 5,04 su 10 rilevato nell’edizione più recente.
Questo miglioramento è testimoniato anche dai trend di investimenti a livello globale. Il 46% degli intervistati prevede di incrementare il livello di automazione adottando tecnologie di intelligenza artificiale entro i prossimi tre anni. Basti pensare che nel 2015 solo il 13% delle organizzazioni prevedeva di aumentare l’automazione investendo in tecnologie RPA (Robotic Process Automation) mentre oggi, a livello globale, si è arrivati al 74% degli intervistati che dichiara di aver già implementando tecnologie RPA e un ulteriore 50% invece sta adottando tecnologie OCR (Optical Character Recognition).
L’utilizzo di soluzioni di “process intelligence” è decisivo per l’incremento della produttività, contribuendo a generare dati ad alto valore aggiunto per migliorare i processi esistenti e supportare le attività di decision-making: per il 63% degli intervistati, infatti, l’uso della “process intelligence” ha accelerato i processi e aiutato ad identificare ulteriori use-case per l’automazione intelligente.
“L’automazione si conferma un elemento saldamente al centro delle strategie aziendali più avanzate. Sulla base delle evidenze emerse dalla survey, si registra una notevole accelerazione nel progresso e nella diffusione delle soluzioni di intelligent automation a livello cross-settoriale. In parallelo, l’evoluzione delle tecnologie sottostanti sta avanzando a ritmo sempre più rapido: saranno le aziende più innovative – ovvero quelle che non temono di abbracciare la disruption digitale dell’intelligent automation – ad essere meglio posizionate per crescere e competere con successo in un contesto di continui e radicali cambiamenti tecnologici” dichiara Alessandra Ceriani, Banking & Capital Markets Leader del Network Deloitte.
Visione strategica
Con l’emergere di un numero crescente di tecnologie e soluzioni di automazione disponibili, la visione strategica diventa ancora più cruciale per le aziende. In questo, la riduzione dei costi rimane una delle priorità massime per la maggior parte delle organizzazioni: adottando soluzioni di automazione intelligente, le imprese oggi si aspettano mediamente di ottenere una riduzione dei costi del 31% nell’arco dei prossimi tre anni (rispetto al 24% previsto nel 2020).
Tuttavia, il 22% dichiara di non avere una visione chiara e condivisa per l’intelligent automation e una quota ancora maggiore (41%) lamenta una mancanza di strategia estesa a tutta l’organizzazione.
Nelle organizzazioni in cui l’automazione intelligente è implementata e scalata ad alto livello si registra una resistenza al cambiamento significativamente minore. Ciò conferma che l’esperienza dei benefici relativi all’AI e il training delle risorse interne costituisce un vantaggio differenziale concreto: nelle aziende più avanzate, il 52% della forza lavoro contribuisce a supportare lo sviluppo dell’AI (rispetto al 34% di quelle in fase pilota). Tuttavia, anche fra le aziende più avanzate, si registra una carenza nella misurazione degli impatti lavorativi derivanti dall’AI: più della metà (54%) dichiara di non aver calcolato la proporzione di forza lavoro direttamente impattata dai cambiamenti indotti dai processi di automazione.
Automation Journey
L’estensione dell’automazione non si limita inoltre a singoli task ma riguarda nella maggior parte dei casi interi processi e funzioni aziendali: fra le realtà più avanzate nel proprio “automation journey”, il 92% dichiara di stare già implementando automazioni end-to-end (44%) o di prevederlo comunque entro i prossimi tre anni (48%).
Tuttavia, nell’implementare automazioni end-to-end, i principali ostacoli che si frappongono sono: la difficoltà di integrare soluzioni differenti (62%), seguita da una mancanza di skill ed esperienza (55%) e dalla difficoltà a cambiare i processi di business o le modalità abituali di lavoro (52%).
In media, il 17% delle aziende (e il 26% di quelle più avanzate) dichiara di stare implementando soluzioni di “Automation-as-a-Service” (AaaS) fornite come specifico servizio da terze parti, e un ulteriore 32% prevede di implementarle nei prossimi tre anni: queste soluzioni sono inoltre utilizzate per lo sviluppo end-to-end e per la gestione e il mantenimento delle automazioni esistenti
“La crescente varietà e sofisticazione delle tecnologie di automazione intelligente mette chiaramente in luce la molteplicità di benefici e vantaggi che le aziende possono sfruttare dalla loro implementazione su larga scala: produttività, efficienza, precisione e migliore customer experience sono solo alcuni esempi delle numerose potenzialità sottostanti. Tuttavia, molte organizzazioni faticano ancora a comunicare e trasmettere chiaramente i benefici derivanti dai programmi di automazione: si tratta di una lacuna che deve essere colmata rapidamente, calcolando e presentando puntualmente i vantaggi raggiunti nel corso dell’automation journey, al fine di sbloccare e incentivare nuovi investimenti in quest’area strategica e innescare circoli virtuosi di sviluppo” afferma Antonio Rughi, Finance Transformation Leader Private Sector per Deloitte Italia.