Le PMI siciliane guardano con favore al temporary management
Il temporary management è utile e piace alle PMI siciliane, che lo vedono come un ottimo strumento per aiutarne crescita, sviluppo internazionale e uscita dalla crisi pandemica. E piace anche alle banche che lo vedono facilitatore di un migliore rapporto con la piccola e media imprenditoria. Se ne è discusso nell’evento organizzato da AIDP, ANDAF e IIM Institute of Interim Management con i patrocini di ARS, Università di Palermo, Sicindustria e Unicoop.
Tema chiave dell’evento il rafforzamento delle competenze manageriali delle PMI, nell’ambito di una relazione triangolare tra imprenditoria, banche e temporary management (di seguito TM).
Maurizio Quarta (Temporary Management & Capital Advisors) ha indicato “le competenze manageriali come baricentro del triangolo, specie alla luce del temuto default di molte PMI e del relativo impatto sistemico sulle banche e sul loro portafoglio. Il TM si rivela strumento ottimale per portare rapidamente nelle PMI competenze di alto livello e immediatamente operative, in più capaci di operare in contesti straordinari. Strumento che, nella sua accezione part time/fractional è accessibile anche a realtà molto piccole (<5 milioni) come la maggior parte delle aziende dell’isola”.
“Questa formula permette di avere a disposizione team di temporary manager e veri e propri CdA virtuali, come già avviene da anni nel mondo americano” come sottolinea Piero Tuzzo (Temporary Management Sicilia).
I rappresentanti del mondo imprenditoriale si sono palesemente espressi a favore del TM, sottolineando nel corso dei loro interventi diverse sfaccettature.
Nino Salerno di Sicindustria, di cui è stato anche Presidente, sottolinea come “oggi l’innovazione non sia un processo che riguarda solo le macchine, gli strumenti, i macchinari, bensì prima di tutto professionalità, competenze e uomini. Non è possibile parlare di sviluppo di un’impresa se alle spalle non c’è la guida di persone, di professionisti, di manager altamente specializzati e professionalizzati. Tanto più delicati e strategici sono i passaggi e le scelte di un’azienda, tanto più è opportuno che l’imprenditore sia affiancato da un professionista che offra consulenza e competenza di alta qualità, una persona di esperienza che sappia coniugare le competenze verticali e approfondite con quelle orizzontali di contesto”.
E identifica con chiarezza almeno due ambiti in cui il TM può essere un valido supporto per l’imprenditore: “il primo: quello bancario: non sempre l’imprenditore è attrezzato per poter far fronte – solo con le proprie competenze e conoscenze –a un progetto complesso con un istituto di credito. L’altro grande ambito è quello dell’internazionalizzazione: sbarcare su un mercato estero richiede competenze ed esperienza. L’internazionalizzazione non si improvvisa”.
Secondo Felice Coppolino, di UNICOOP, realtà che rappresenta ben 906 cooperative, “il periodo post lockdown non registrava la fine di un pericolo ma, al contrario, per usare un termine militare, rappresentava una tregua armata che poteva terminare in qualsiasi momento così come è avvenuto. UNICOOP Sicilia ha raccolto i fabbisogni delle imprese cooperative aderenti sul territorio della regione Sicilia, ne ha analizzato le reazioni ex post lockdown, verificando che se in una prima istanza le imprese hanno necessità di sostegni economici, possibilmente a fondo perduto, nel prosieguo per una vera ripresa dell’economia occorre adoperarsi in sinergia con gli attori dello scenario economico, politico, bancario e datoriale per avviare la “rigenerazione” del sistema produttivo delle PMI che rappresentano l’asse portante dell’economia nazionale.
In tale contesto trova ottima collocazione lo strumento del temporary management che riesce ad ottimizzare le relazioni tra un sistema bancario rigido e il sistema imprenditoriale flessibile, individuando forme di relazione e di approccio progettuale per le imprese”.
In questa logica ben si colloca anche il ruolo di acceleratore territoriale che strutture come WeStart (Manfredi Mercadante) possono offrire a singole aziende o a intere filiere (es. Agrifood) attraverso l’attrazione di risorse economiche e finanziarie.
Da parte sua, Salvatore Tomaselli, dell’Università di Palermo, ha evidenziato come l’attuale contesto “richieda un approccio di strabismo strategico, che, mentre tiene sotto minuzioso controllo tutte le variabili necessarie per fronteggiare le ricorrenti emergenze nel breve e brevissimo periodo, dedica altrettanta attenzione ad osservare lo schermo radar per individuare e monitorare le minacce ed opportunità ancor prima che esse giungano al contatto visivo. Il TM può offrire un grande contributo alle PMI potendo mettere disposizione delle imprese risorse che possano dedicarsi alla soluzione dei problemi di più breve periodo, lasciando il vertice aziendale libero di dedicarsi alla strategia per il futuro; piuttosto che preparare l’impresa per il futuro, analizzando minace e opportunità e disegnando piani strategici ed operativi per l’implementazione di tali strategie; o ancora offrire competenze specialistiche nella aree di maggior vulnerabilità dell’azienda”.
Venendo al terzo lato del triangolo, le banche, le imprese auspicano un rapporto più facile con le loro, come emerge dalle dichiarazioni di Sicindustria e UNICOOP che precedono. Si può quindi parlare anche di bancabilità del temporary management, ovvero di banche che finanzino progetti in PMI, anche in situazione di crisi?
La banca non si tira indietro. Angelo Rizzotto (Banca Ifis) invita le PMI a riflettere: “l’importanza del management nell’impostare un confronto trasparente e costruttivo con la banca… la sua capacità di raccontare l’impresa, attraverso informazioni hard e soft; business plan credibili e realizzabili, capaci di mettere nero su bianco la visione dell’imprenditore; … capacità di instaurare un dialogo trasparente … La trasparenza vince sempre. Il TM è uno strumento prezioso nel processo di rafforzamento manageriale delle PMI, che certamente può favorire un dialogo virtuoso e trasparente con le banche. Molto interessante l’ipotesi di cooperazione tra sistema pubblico e sistema bancario”.
Per approfondimenti www.temporary-management.com
Dopo una carriera manageriale in gruppi internazionali (Olivetti, Manuli Rubber e Kone Elevators) e in consulenza (McKinsey), è oggi Managing Partner di Temporary Management & Capital Advisors, tra le società italiane più note nel settore. È uno dei quattro partner fondatori del gruppo SMW Senior Management Worldwide, che opera a livello internazionale nel temporary management con diciannove partner nel mondo, dagli USA all’Australia.
Guida in Italia il Chapter di IIM – Institute of Interim Management, associazione inglese dei temporary manager, con cui realizza eventi informativi per associazioni manageriali, imprenditoriali e università.
Ha creato www.temporary-management.com, primo e più gettonato sito istituzionale italiano.
Giornalista pubblicista, anche Consigliere della Stampa Estera di Milano, scrive sulle principali testate di management. Ha pubblicato diversi libri sul temporary management per Franco Angeli e per EGEA.