Le PMI a guida femminile hanno un rischio di insolvenza del 18% in meno
Minor rischio di insolvenza nella restituzione dei finanziamenti e quindi di default, quando nei ruoli di leadership aziendali c’è almeno una donna: è quello che emerge da un’analisi interna effettuata da Banca AideXa sulle PMI e liberi professionisti in Italia, con almeno due anni di vita e un fatturato superiore ai €100.000, che hanno richiesto un finanziamento. In generale le piccole imprese a guida femminile hanno un rischio di insolvenza del 18% in meno rispetto a quelle che non hanno donne nella loro gestione.
Non solo: quando queste imprese si collocano nel Centro e Nord Est, la probabilità di default è 29% minore rispetto a quelle gestite da soli uomini.
La correlazione tra l’affidabilità di un’impresa nella gestione dei crediti e la presenza femminile rappresenta dunque un indicatore il cui impatto merita di essere preso in considerazione dagli istituti creditizi e, prima ancora, dalle imprese stesse. Soprattutto dal momento in cui, secondo i dati Istat, la percentuale femminile nel tessuto piccolo-medio imprenditoriale italiano ha ampio margine di crescita, attestandosi intorno al 30% a fronte di un 70% di sesso maschile1.
Colmare adeguatamente le differenze di genere permetterebbe non solo di seguire le macro tendenze in atto a livello globale, che vedono sempre più la presenza delle donne in posizioni apicali delle aziende e in ruoli di leadership a livello socio-economico, ma anche di rispondere alla crisi con una mirata strategia di crescita. “Oltre ai benefici in termini di solidità finanziaria e affidabilità, emerge sempre più come, in periodi di instabilità, i management aziendali con presenza femminile siano stati maggiormente capaci di tenere dritto il timone, facendo fiorire i parametri di redditività economica e benessere aziendale”, ha dichiarato Federico Sforza – CEO di Banca AideXa.
Secondo una ricerca Mediacom2, infatti, il valore delle donne in azienda si riflette positivamente su diversi aspetti: dall’aumento della produttività e della redditività fino alla concretizzazione di una cultura aziendale più positiva. Chiudere il gender gap diventa quindi non più solo un auspicio, ma una vera e propria raccomandazione anche in termini di valore.
“La strada da fare è ancora molta, ma in un quadro nazionale in cui le donne alla guida delle PMI rimangono ancora su numeri esigui, si fanno sempre più significativi e tangibili i benefici dati dalla loro presenza”, ha concluso Federico Sforza – CEO di Banca AideXa.