Le 10 catene invisibili dell’imprenditore e come liberarsene
In un mondo che cambia ogni giorno, veloce, incerto, complesso, pervaso dalla tecnica, saper riconoscere e agire per sciogliere le catene mentali diventa cruciale per chi guida un business, un’impresa.
Sono 10 le catene che possono trattenerci. Vediamo come liberarcene:
1a catena: Timore del futuro e Mancanza di Visione
Una visione chiara è fondamentale per guidare un’impresa con successo.
Può capitare che un imprenditore “navighi a vista”, gestisca l’azienda giorno per giorno. Cresce il volume di attività e il fatturato ma non guadagna di più.
Liberarsi da questa catena richiede tempo per pensare, leggere studiare confrontarsi con altri. Allenarsi ad immaginare il proprio business nel medio periodo, fra tre anni, come una bussola per orientare l’azienda anche nel breve termine. E pianificare con metodo con quali azioni si concretizza la strategia.
2a catena: Resistenza al Cambiamento
Fare impresa è di per sé un fatto dinamico e resistere al cambiamento può non farci cogliere le nuove opportunità di mercato. Come, ad esempio, un imprenditore che rifiuta di adottare nuove tecnologie nel suo business, pur sapendo che potrebbero migliorare l’efficienza, perché preferisce mantenere le vecchie pratiche, che controlla meglio. Sciogliere questa catena significa abbracciare le sfide come opportunità, diventare più flessibili e veloci, avvalersi di collaboratori giovani e più smart, in senso tecnologico e di apertura mentale e comportamento organizzativo.
3a catena: Paura di sbagliare
La paura di fare errori difficili da rimediare può paralizzarci, impedendoci di cogliere opportunità preziose. Un imprenditore evita di lanciare un nuovo prodotto perché teme che non ottenga il successo desiderato, anche se ha condotto una ricerca di mercato con esito positivo.
Ma sbagliare è parte integrante del successo, una lezione preziosa anziché una sconfitta. L’importante è imparare dai propri errori e non rifarli nuovamente. Vale anche nel nostro rapporto con gli altri.
4a catena: Indecisione
L’incapacità di prendere decisioni tempestive può rallentare il progresso di un business e a volte comprometterlo. Un imprenditore posticipa continuamente una decisione chiave sulle strategie di marketing, perché non riesce a decidere.
Definire con chiarezza obiettivi sfidanti ma raggiungibili e avere fiducia nelle proprie capacità possono rompere questa catena.
5a catena: Mancanza di Fiducia in Sé stessi
La fiducia in sé stessi è il fondamento del successo imprenditoriale.
Un imprenditore non propone una collaborazione strategica promettente perché non si ritiene all’altezza. Occorre curare il lavoro la propria autostima, riconoscendo e celebrando i buoni risultati anche nei piccoli progressi.
6a catena: Approvazione degli altri
Il bisogno costante di approvazione può limitare la creatività e l’innovazione imprenditoriale. Modificare il piano aziendale per cercare l’approvazione di investitori esterni è un conto. Perdere la coerenza con la propria visione un altro.
7a catena Procrastinare
Rinviare quello che dovremmo fare ma non ne abbiamo voglia è un errore che tutti facciamo. Se si tratta di piccole cose, pazienza. Ma quando tieni aperte troppe decisioni e attività rilevanti ti paralizzi. Chi rimanda costantemente la revisione e l’ottimizzazione del sito web dell’azienda ritarda il miglioramento del proprio impatto e visibilità sul mercato.
Meglio utilizzare metodi e tecniche di gestione del tempo e focalizzarsi su azioni concrete con risultati visibili nel breve, come leva di automotivazione.
8a catena: Perfezionismo
Il desiderio di perfezione può essere paralizzante. Si ritarda il lancio di un nuovo prodotto o servizio per perfezionare ogni dettaglio, così nel frattempo altri lo fanno prima di noi.
Rompere questa catena significa accettare che oggi la velocità è più importante della perfezione e rischiare di immettere idee nel mercato anche quando non sono completamente rifinite.
9a catena: Voler controllare tutto
Nelle nostre Pmi la delega pare essere una delle azioni più difficili. Ma è al tempo stesso indispensabile che imprenditori imprenditrici manager e capi intermedi non tengano sulle proprie spalle tutto il peso dell’organizzazione e delle responsabilità.
Scegliere i collaboratori migliori e lasciarli lavorare definendo con chiarezza i risultati attesi ma senza unirsi a loro mentre stanno lavorando.
10a catena: Solitudine Imprenditoriale
Guidare un’impresa può essere un viaggio solitario. Ci sono imprenditori che lavorano senza pause, evitano di partecipare a eventi di networking o di cercare confronti. Perdono così l’opportunità di imparare dagli altri e costruire relazioni preziose. E ignorano il proprio bisogno di riposo, si stressano e compromettono la salute a lungo termine.
Rompere questa catena significa cercare consulenti in gamba e connettersi con altri imprenditori per condividere esperienze e apprendimenti. Significa anche non trascurare la propria salute fisica e mentale, perché questo può nel lungo termine minare l’energia necessaria alla nostar stessa attività.
La nostra mente può essere trattenuta da forti catene oppure trasformarsi in un motore potente capace di trasformare le incertezze in vantaggi e la rapidità del cambiamento in una risorsa strategica.
La frase di oggi
“Chi ha paura di fare errori e di essere battuto sia certo della sconfitta”. Napoleone Bonaparte