La soluzione più facile per le PMI per investire in ESG? La transizione green
Negli ultimi anni, la penetrazione di impianti fotovoltaici e l’adozione di energia green nelle aziende italiane hanno registrato una crescita significativa. Secondo i dati del Gestore dei Servizi Energetici (GSE), il numero di impianti fotovoltaici installati in Italia ha superato i 20 GW di capacità totale l’anno scorso. Una diffusione certamente incentivata dalle politiche governative che promuovono le energie rinnovabili ma arricchita dalla crescente sensibilità delle imprese verso la sostenibilità ambientale. L’Associazione Nazionale Energia del Vento (ANEV) riporta che oltre il 30% delle aziende italiane ha già integrato almeno una fonte di energia rinnovabile nei propri processi produttivi e un sondaggio condotto da Confindustria mesi fa rivelava che il 65% delle aziende ha pianificato investimenti in tecnologie verdi nei prossimi tre anni, con il fotovoltaico in testa alle preferenze. Un interesse motivato non solo dall’impegno per ridurre l’impronta ecologica, ma anche dai benefici economici derivanti dalla riduzione dei costi energetici.
“Per la nostra esperienza sono le aziende del settore manifatturiero e agroalimentare quelle più attive nella transizione verso l’energia green” racconta Moreno Scarchini, CEO di EnergRed, azienda romana che ha già installato in Italia 8,2 MW su suoli (e tetti) aziendali con un business model win win, in cui gli impianti, di alta qualità, vengono realizzati dalla società, senza nessuna spesa per l’impresa, che paga solo l’energia consumata. “Sicuramente la loro sensibilità è maggiore perché legata a consumi più forti, in cui la transizione energetica agisce da un lato sulla riduzione importante dei costi energetici e dall’altro sul minore impatto ambientale. La scelta green è molto più semplice di quanto si possa pensare: si sfruttano i tetti dei propri stabilimenti o le aree limitrofe. Inoltre ora, grazie alle CER, si può pensare anche di creare progetti virtuosi, legati all’energia, in accordo con le comunità in cui ogni impresa è insediata, con un’opportunità di crescita e innovazione per sé stessi e per l’economia italiana”.
Aggiunge Silvia Rosina, partner dello studio legale Casa & Associati “Come noto, la tematica della sostenibilità ha assunto negli ultimi anni una importanza sempre più strategica per le imprese, chiamate a soddisfare anche le attese degli stakeholders e ciò devono fare, secondo la normativa europea e domestica, comunicando il più possibile in maniera trasparente secondo il principio comply or explain. In altre parole: adéguati o spiega perché non lo fai! La transizione fotovoltaica è uno dei modi più accessibili per dare valore ai non financial report ovvero nella redazione del cosiddetto bilancio di sostenibilità imprescindibile ormai per confrontarsi con il mercato. Insieme al tema energy, le pmi hanno altro a disposizione: dai modelli 231, l’adesione al modello di società benefit così come pure le certificazioni, come la UNI EN ISO 14001 finalizzata alla riduzione dell’impatto ambientale di un’organizzazione. Gli strumenti sono davvero tanti e complementari: la cosa però più certa è che le aziende non possono più permettersi di perdere questo treno”.