La politica di bilancio nel 2021 del governo ai raggi X: tra manovra espansiva e fondi europei
Il 19 ottobre il governo ha approvato il disegno di legge di bilancio 2021-2023 e inviato alla Commissione europea il Documento programmatico di Bilancio 2021 (DPB), facendo così un secondo passo sulla strada che definisce l’intervento pubblico nei prossimi anni, dopo averne fissato gli obiettivi di fondo nella Nota di aggiornamento del Documento di Economia e Finanza (NADEF) a fine settembre.
Il disegno di legge di bilancio, che non è ancora stato pubblicato, sarà come di consueto discusso dal Parlamento, per essere approvato entro fine dicembre. Al contempo si dovranno definire i programmi del Next Generation EU (NGEU), che costituiscono parte integrante della politica di bilancio.
Il primo obiettivo noto di questo percorso è definire una politica di bilancio espansiva, che tuteli la salute e la stabilità economica nel breve e rilanci la crescita nel medio periodo, e i cui effetti sono riassunti dal percorso programmatico di crescita definito nella NADEF. L’incremento medio annuo del Pil rispetto all’andamento tendenziale è previsto di circa 0.8 punti percentuali: a sostenerlo nel 2021 saranno soprattutto gli effetti espansivi di questa manovra, mentre negli anni successivi a pesare saranno gli effetti dei programmi del NGEU (Figura 1).
- Fonte: MEF, Nota di aggiornamento al Documento di Economia e Finanza 2020
Un impulso che, tuttavia, consentirebbe di recuperare solo nel 2022 il livello di prodotto perso con la crisi (Figura 2).
- Fonte: MEF, Nota di aggiornamento al Documento di Economia e Finanza 2020
Nel 2021 la manovra complessiva è di 39 miliardi di euro: 15 miliardi legati a spese finanziate dal NGEU (secondo dichiarazioni del governo non ancora formalizzate) e 24 miliardi di maggiore indebitamento dovuto alle risorse distribuite con la manovra di bilancio.
Di queste ultime, il DPB fornisce una prima disaggregazione per grandi capitoli (Figura 3). Vi dovrebbero trovare posto la proroga di misure già in atto, come gli interventi a sostegno della patrimonializzazione delle imprese e della liquidità, il bonus vacanze fino a metà 2021, la cassa integrazione COVID, l’estensione dei congedi parentali e la maggiorazione delle detrazioni fiscali per interventi di ristrutturazione e riqualificazione degli edifici (estesa a fine 2021), l’eco-bonus.
- Fonte: elaborazione Prometeia su dati MEF, Documento Programmatico di Bilancio 2021
Analogamente, sono stanziate nuove risorse per il settore sanitario (per stabilizzare i nuovi occupati e l’aumento delle indennità del personale, oltre che per le spese per vaccini e investimenti) e per il comparto scuola (con particolare attenzione agli insegnanti di sostegno e all’aumento dei posti negli asili nido). Una quota rilevante di risorse, circa 6.7 miliardi, sarà inoltre destinata agli incentivi per il Sud, che rendono strutturale l’esonero del 30% dei contributi previdenziali e assistenziali sul lavoro dipendente e prorogano al 2021 il credito di imposta per gli investimenti.
È previsto anche un primo passo dell’annunciata riforma fiscale: la detrazione di imposta per i redditi oltre i 28.000 e fino a 40.000 euro è resa permanente, l’assegno unico per i figli under 21 è previsto da metà 2021 e sono stanziate risorse per la riforma che sarà compresa in una futura legge delega. A sostegno dell’occupazione è inoltre resa strutturale la decontribuzione al 100% per 3 anni per le assunzioni di giovani di età fino a 35 anni, e sono rifinanziate le spese per le cosiddette politiche invariate: missioni di pace, operazione ‘strade sicure’, fondo crisi di impresa ed altre.
La manovra include anche circa 5.8 miliardi di coperture, che includono riduzioni di spesa e una prima parte di sussidi dai fondi europei, per circa 3.5 miliardi.
Nel prossimo anno le risorse della nuova manovra di bilancio andranno a rafforzare l’impatto di quanto già stanziato dai decreti approvati nel 2020, che includevano interventi con effetti finanziari anche nel 2021, valutati nei documenti ufficiali in circa 12 miliardi di euro (escludendo i 19 miliardi dell’annullamento della clausola IVA). Il totale dell’intervento discrezionale a sostegno della ripresa arriverebbe così a 51 miliardi di euro, quasi il 3% del Pil (Figura 4).
- Fonte: elaborazione Prometeia su documenti parlamentari e conferenza stampa Conte-Gualtieri 19 ottobre 2020
Un intervento in cui una parte importante è però giocata dai fondi del NGEU, su cui non ci sono ancora dettagli. La redazione del Programma Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), che rappresenta lo strumento principale del NGEU, conterrà l’elenco dei progetti di investimento e riforma per tutto il periodo 2021-2026, arrivando a impegnare i circa 193 miliardi di euro di sussidi e prestiti dal Recovery and Resilience Facility indicati dalla NADEF (pari a circa il 94% dei 205 miliardi preventivati per il totale del programma NGEU). Il governo prevede di elaborarne “a breve” un primo schema per avviare l’interlocuzione con la Commissione europea, con l’intenzione di arrivare a una versione finale già all’inizio del prossimo anno, anticipando dunque la scadenza formale per la presentazione dei Piani, fissata per fine aprile.