La percezione del rischio nelle PMI: diventare antifragili (3^ parte)
Non dobbiamo stupirci dei “cigni neri”, eventi gravi e imprevedibili come crisi economiche, conflitti, emergenze sanitarie che hanno prodotto un grande impatto nelle nostre attività di imprenditori, imprenditrici, manager, professionisti. Nelle nostre vite di persone.
Come affrontare i cigni neri, gestirli e reagire al meglio, evitando di esserne travolti?
Consideriamo come reagiscono i sistemi alle forti perturbazioni.
In 3 modi possibili:
- Se sono fragili o troppo rigide crollano:
Un sistema fragile o troppo rigido è vulnerabile alle perturbazioni e crolla sotto un forte shock. Come un castello di carte: se anche una sola carta viene spostata, l’intera struttura collassa. Le costruzioni in muratura o in cemento armato diventano entrambe fragili alle sollecitazioni dei terremoti più forti. Le nostre istituzioni e pratiche sociali tendono a essere rigide, e sono quindi vulnerabili ai forti cambiamenti.
- Se sono robusti, reggono:
Un sistema robusto è in grado di resistere alle perturbazioni senza crollare. Come un edificio antisismico: può subire danni durante un terremoto, ma rimane in piedi e può essere riparato.
- Se sono antifragili, si rafforzano:
Un sistema antifragile non solo non crolla e non si deteriora, ma addirittura trae beneficio dalle perturbazioni, diventando più forte e resistente. Come il sistema immunitario umano: quando viene esposto a un agente patogeno impara a riconoscerlo e a combatterlo in modo più efficace in futuro.
Nassim Nicholas Taleb, autore di “Antifragile: Things That Gain from Disorder” (Antifragile: cose che traggono vantaggio dal disordine), con il termine “antifragile” si riferisce a sistemi, processi, oggetti che non solo resistono allo stress e alle perturbazioni, ma che in realtà ne traggono beneficio, diventando più forti e robusti come risultato.
Essere antifragile significa sapersi adattare e prosperare in situazioni di incertezza, disordine e cambiamento, piuttosto che semplicemente sopravvivere o resistere.
Noi stessi dovremmo riconoscere l’importanza dell’antifragilità e ad adottare strategie e comportamenti che ne favoriscano lo sviluppo, in modo da poter essere meglio preparati per affrontare gli imprevisti e trarne vantaggio invece di subirne le conseguenze negative.
Quali strategie e comportamenti favoriscono un comportamento antifragile?
- Diversificare:
Funziona in vari campi: diversificare il portafoglio di investimenti, le fonti di reddito o le relazioni sociali riduce il rischio di perdite catastrofiche e aiuta a bilanciare le eventuali danni.
- Sperimentare:
La continua ricerca di nuove idee e tecniche nella nostra impresa o nel nostro settore specifico di lavoro può allenarci a sviluppare la capacità di adattarsi e di trarre beneficio dalle situazioni di incertezza e di cambiamento.
- Resistere e recuperare:
Per diventare antifragili è importante sviluppare la capacità di resistere alle perturbazioni e recuperare rapidamente dopo una perdita. Questo significa avere una forte rete di supporto sociale, una buona salute fisica e un mindset resiliente.
- Auto-organizzarsi:
L’auto-organizzazione è la capacità di adattarsi personalmente e in modo autonomo ai cambiamenti, senza attendere che siano altri a provvedere. E al tempo stesso sviluppare reti di persone e organizzazioni che possano collaborare con noi ad adattarci ai cambiamenti in modo rapido ed efficace.
- Esporsi al rischio controllato:
La migliore strategia per diventare antifragili è l’abitudine ad esporsi al “rischio controllato”, cioè a situazioni che possono comportare perdite ma che non mettono in pericolo l’intero sistema. Significa evitare rischi eccessivi, ma anche “evitare di evitare” completamente il rischio.
Qual è stata l’ultima volta che hai fatto qualcosa per la prima volta?
La frase di oggi
“Molte persone non iniziano un cammino fino a quando non appare libero da rischi. Per questo non andranno da nessuna parte”, Robert Toru Kiyosaki, imprenditore e scrittore.