La crisi dei fornitori tra l’aumento dei costi e il calo della domanda

La crisi in atto nel settore: La linea di produzione si trova nel capannone di un fornitore automobilistico in stato di insolvenza. (© Surplex)

L’industria automobilistica europea sta attraversando un cambiamento radicale. I produttori sono soggetti a una crescente pressione sui costi, sono alle prese con mercati di vendita fluttuanti e sono costretti ad affermarsi tra l’elettromobilità, le nuove normative ambientali e le mutevoli esigenze dei clienti. In particolare, però, sono stati colpiti i fornitori: quasi non passa settimana senza che vengano diffuse notizie di cifre di vendita negative, tagli di posti di lavoro, chiusure di stabilimenti o fallimenti.

Perché tutto ciò riguarda anche i fornitori più versatili?

Il problema non riguarda solo le imprese che forniscono i classici componenti dei sistemi di combustione, ma anche le imprese specializzate con un’ampia gamma di prodotti o di componenti non legati alla trasmissione. La crisi può essere ricondotta a diverse cause:

  • Vendite in calo
    Gli OEM danno il ritmo del settore automobilistico: le case automobilistiche spesso riversano i propri rincari sui fornitori. Se le imprese riducono la produzione, a causa della fluttuazione della domanda, dell’aumento dei costi o delle mutate condizioni di mercato, ciò ha un impatto diretto anche sui fornitori. Gli ordini in essere sono ridotti, le chiamate programmate vengono posticipate o del tutto cancellate. Allo stesso tempo, alcuni produttori stanno delocalizzando le loro filiere, concentrandosi sempre più sulla produzione interna o rivolgendosi a fornitori più economici.
  • Prezzi elevati dell’energia
    Tra i settori maggiormente energivori figurano i settori della lavorazione delle materie plastiche, del vetro e dei metalli. I forti aumenti dei costi dell’elettricità e del gas hanno determinato un notevole incremento dei costi di produzione. A seguito del forte aumento dei prezzi dell’energia dovuto alla guerra in Ucraina, molte aziende hanno dovuto sopportare ingenti costi aggiuntivi, un onere economico che ancora oggi fa sentire il suo peso.
  • Pressione del mercato sulle piccole e medie imprese
    L’industria automobilistica è fortemente connotata dalla presenza di fornitori di piccole e medie dimensioni. Mentre le grandi aziende dispongono di riserve e di potere negoziale, i fornitori più piccoli sono particolarmente a rischio. Tanto più un’azienda è piccola, tanto più è difficile assorbire un improvviso calo degli ordini o un aumento dei costi.
  • Tempi di transizione lunghi per i nuovi mercati
    Sebbene molti fornitori possano in linea di principio produrre anche per settori diversi dall’industria automobilistica, un passaggio rapido è difficilmente realizzabile. Le certificazioni, le customizzazioni dei macchinari e le nuove relazioni con i clienti richiedono tempo.

Quando le aziende decidono di chiudere i battenti e “andarsene”, i macchinari di alta gamma restano”

Gli attuali cambiamenti di mercato hanno già spinto alcuni fornitori del settore automobilistico verso l’insolvenza. La chiusura di un sito produttivo comporta non solo la perdita di posti di lavoro e di competenze, ma anche l’immissione di sistemi di alta qualità sul mercato delle macchine usate.

Un esempio attuale è l’imminente asta industriale derivante dall’insolvenza di un fornitore di automobili a Linhartice (Repubblica Ceca). L’azienda era specializzata nella produzione di parti in plastica trasparente, impiegate principalmente nei fari delle automobili, ma anche nell’imballaggio, nelle attrezzature sanitarie, nell’ingegneria medicale ed elettrotecnica. Fino al 26 marzo saranno in vendita circa 150 macchine di alta gamma, tra cui moderne presse a iniezione, foratrici CNC, centri di lavoro a 5 assi e un gran numero di fresatrici e foratrici. Gli interessati possono visionare in loco i macchinari previo appuntamento.

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