Intesa Sanpaolo: monitor distretti triveneti primo semestre 2022 – Export +17%
È stato pubblicato il Monitor dei distretti industriali del Triveneto al secondo trimestre 2022, curato dalla Direzione Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo.
Nel secondo trimestre 2022 i distretti del Triveneto hanno toccato livelli record delle esportazioni dal primo trimestre 2008, registrando un aumento tendenziale a prezzi correnti del +15,1%, in leggero rallentamento rispetto alla crescita osservata nel primo trimestre. Il bilancio del primo semestre si posiziona su un incremento del +17,1% in linea con la media distrettuale nazionale, pari a +2,9 miliardi di euro in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Il recupero rispetto ai valori pre-pandemici (+19,8%) è stato completato dai distretti del Triveneto anche nei volumi, al netto dell’effetto del rialzo dei prezzi alla produzione estero (+12,5% per il manifatturiero nei primi 6 mesi del 2022).
Tra gennaio e giugno si sono evidenziati per maggiore dinamicità i distretti del Friuli-Venezia Giulia: hanno superato 1,6 miliardi di euro di export (+24,8%) trainati dai distretti del mobile e dai distretti dei Vini e del Caffè. I distretti del Veneto che hanno toccato i 16,5 miliardi di euro hanno realizzato un incremento del 17,1% grazie alla ripresa diffusa dei distretti del sistema moda, con in testa l’Occhialeria di Belluno e l’Oreficeria di Vicenza. Nel Trentino -Alto Adige la crescita delle esportazioni, che hanno superato i 2,6 miliardi di euro, è stata del 7%, mantenendo un ritmo costante nei due trimestri rispetto all’anno precedente, grazie alla crescita della Meccatronica di Trento.
La brillante performance dei distretti del Triveneto nel primo semestre 2022 non mostra al momento segnali recessivi rispetto allo shock energetico, grazie alla capacità delle imprese di introdurre strategie di efficientamento e di risparmio energetico e di mantenere alta la produzione per soddisfare le commesse inevase.
I principali mercati di sbocco si concentrano nell’Europa occidentale e nel Nord America (rispettivamente il 49% e il 15% del totale dell’export nel primo semestre 2022). Le aree geografiche trainanti sono state il Nord America (+31,3%), il Medio Oriente (+31,1%) e l’America Latina (+28,1%). Al calo provocato dal conflitto russo ucraino (-78,5 milioni di euro tra Russia e Bielorussia) si sono contrapposte delle crescite considerevoli su mercati quali Turchia (+77 milioni di euro pari a +39,4%) ed Emirati Arabi Uniti (+90 milioni di euro pari a +44%).
I distretti del Veneto
I distretti del Veneto hanno superato nel secondo trimestre 2022 il livello record di 8,5 miliardi di euro con un incremento del 15,1%, per il quale è stato determinante il contributo di crescita dei distretti del sistema moda, tutti in territorio positivo, trainati dalle vendite negli Stati Uniti, in Francia e in Germania.
Tra i primi tre distretti per maggiore crescita delle esportazioni si evidenziano l’Occhialeria di Belluno (+25,3% pari a +365,8 milioni di euro) e l’Oreficeria di Vicenza (+35,5% pari a +272,7 milioni di euro) e le Materie plastiche di Treviso, Vicenza e Padova (+19,5% pari a +209,3 milioni di euro). L’Oreficeria di Vicenza ha superato del 52,8% i valori pre pandemici, beneficiando dell’ottimo apprezzamento per i prodotti Made in Italy sui mercati internazionali: nonostante la sostanziale stabilità mondiale della domanda mondiale di gioielli in oro, nel primo semestre le quantità esportate di gioielli in oro sono fortemente cresciute anche a livello nazionale (+20,4% sul 2019. La brillante crescita a prezzi correnti del distretto di Vicenza, trainata dagli Emirati Arabi Uniti, dagli Stati Uniti e dalla Turchia, rimane rilevante anche considerando la crescita dei prezzi alla produzione estera che è stata nel settore orafo pari al 18%. L’Occhialeria di Belluno deve il balzo dell’export alla spinta del mercato statunitense (+34% nel primo semestre 2022), della Francia (+29%) e della Spagna (+39%); si registra in particolare tra aprile e giugno un balzo di vendite in Cina (+79%) e in Turchia (+113%) a fronte dei cali altrettanto bruschi ad Hong Kong (-65%) e in Russia (-82%). Le Materie plastiche di Treviso, Vicenza e Padova hanno registrato una crescita diffusa in tutti principali mercati, con maggiori incrementi nei mercati europei (Germania, Francia, Spagna, Ungheria, Polonia e Romania), con livelli di esportazioni che hanno superato di un terzo le vendite pre COVID.
La filiera veneta della pelle ha dimostrato nel primo semestre un ottimo recupero a doppia cifra sia dei livelli di export pre-pandemici sia rispetto al 2021: nell’ordine i distretti con maggiore crescita nono stati la Calzatura sportiva e Sportsystem di Montebelluna (+24,7% sul 2021 pari a +175,4 milioni di euro), la Concia di Arzignano (+11,7% paria a+ 137,3 milioni di euro), le Calzature del Brenta (+30,1% pari a +107,8 milioni di euro) e la Calzatura veronese (+16,5% pari a +45,2 milioni di euro ). I mercati trainanti sono stati Francia (+34%), Stati Uniti (+39%) e Germania (+26%).
L’incremento delle vendite del distretto di Montebelluna si è manifestato nel primo semestre 2022 non solo nella parte della calzatura sportiva. ma anche negli altri comparti degli scarponi, doposci, sci e tavole da snowboard, superando i 167 milioni di euro di export e segnando una crescita del 58% sul 1° semestre 2021, grazie al determinante il contributo degli Stati Uniti (+61%), della Francia e del Canada. Nel distretto è attivo anche un certo numero di imprese nel comparto delle biciclette e degli accessori, che hanno trovato maggior spinta nel mercato tedesco, oltre che negli Stati Uniti e Austria. La Germania è risultata il mercato con maggiore crescita nel primo semestre 2022 anche per il comparto delle calzature sportive (+19% rispetto al primo semestre 2021), seguita da Romania (+36%), Francia (+12%) e Spagna (+19%)
I distretti della metalmeccanica chiudono il primo semestre in crescita a doppia cifra per effetto dei prezzi in rialzo dei prodotti in metallo, per il backlog di ordinativi ancora inevasi e per la domanda crescente per il rinnovo di impianti riscaldamento e della refrigerazione più efficienti e sostenibili: la Meccanica di Vicenza (+14,8% pari a +159,5 milioni di euro), tra i primi 25 distretti italiani con maggiore incremento, ha registrato un ulteriore accelerazione tra aprile e maggio negli Stati Uniti (+47%), in Germania e Francia; la Termomeccanica di Padova (+15,6% pari +103,4 milioni di euro) ha rafforzato le vendite sempre tra aprile e maggio in Germania ed ha ampliato le vendite su mercati lontani quali la Repubblica di Corea (valori quadruplicati), e l’Australia; la Termomeccanica scaligera (+11,6% pari a +85,7 milioni di euro) ha ottenuto maggiore crescita nei mercati europei (Germania, Francia, Spagna, Svezia e Polonia); le Macchine agricole di Padova e Vicenza (+12,2% pari a +52,1 milioni di euro) che sebbene abbiano realizzato un balzo di vendite in Bulgaria, in Polonia e in Australia, hanno risentito nel secondo trimestre 2022 del calo di vendite nel regno Unito, Romania e Russia
Il comparto del legno, arredo e sistema casa che aveva mostrato maggiore tenuta durante la pandemia, ha mantenuto ritmi di vendita elevati sui mercati internazionali soprattutto nell’arredo: il Legno e arredo di Treviso (+12,6% pari a +128,3 milioni di euro) ha registrato notevoli aumenti nel Regno Unito (+26,2%) in Francia , Germania e Stati Uniti, il Mobile bassanese, con specializzazione nell’arredo per l’ufficio, cresce (+33,0% pari a +68,4 milioni di euro) soprattutto in Germania (+71%) nella Repubblica Ceca e in Spagna. I Prodotti in vetro di Venezia e Padova (+37,6% pari a +47,6 milioni di euro) sono stati penalizzati in modo rilevante dai rincari della materia prima e dell’energia, in quanto caratterizzati da processi produttivi altamente energivori: sono stati sostenuti da abbondanti vendite in Spagna e negli Stati Uniti con cui il le imprese distrettuali hanno realizzato quasi la metà dell’incremento semestrale. Il Marmo e granito di Valpolicella (+16,6% pari a 33,7 milioni di euro) è stato trainato principalmente dalla domanda statunitense e da quella di Germania e Francia con intensità minore. I rimanenti distretti del sistema casa registrano incrementi più contenuti a cominciare dagli Elettrodomestici di Treviso (+4,0% pari a +29,3 milioni di euro): si tratta comunque di un risultato brillante perché calcolato sul rimbalzo elevatissimo raggiunto dal distretto nella ripresa del 2021, per il quale restano trainanti Stati Uniti, Germania e Romania. I Sistemi per l’illuminazione di Treviso e Venezia crescono del 5,5% (+7,8 milioni di euro) grazie ad Emirati Arabi Uniti e Francia, ma segnano un calo di vendite in Germania, primario mercato di sbocco. I Mobili di Bovolone (+7,7% pari a +3,8 milioni di euro) ottengono buoni risultati in Germania (+39%), in Francia e negli Stati Uniti, riuscendo a compensare nel primo semestre 2022 il calo del 30% sul mercato russo, secondo mercato di sbocco per importanza del distretto.
I distretti veneti dell’agroalimentare aumentano le vendite negli Stati Uniti e nel Regno Unito: +32,6% per il Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene (pari a +120 milioni di euro) che cresce in modo diffuso ma più marcato negli Stati Uniti (+30%), nel Regno Unito (+36%), e in Germania (+34%). I Vini del veronese crescono dell’11,6% (pari a +61,0 milioni di euro) con un rilevante contributo oltre che degli Stati Uniti e del Regno Unito anche del Canada e della Francia. Regno Unito e Stati Uniti, seguiti da Germania trainano la crescita anche dei Dolci e pasta veronesi (+16,3%) pari al +23,5 milioni di euro. Per l’Ittico del Polesine e del veneziano la crescita del primo semestre 2022 è in doppia cifra (+19,1%) grazie al raddoppio delle vendite in Croazia (+129%) e il balzo in Francia.
Infine, il Grafico veronese mantiene livelli elevati di crescita (+47,2% sul primo semestre 2021 pari a +64,4 milioni di euro), con un eccezionale aumento di vendite negli Stati Uniti (+438%) spinto dai prodotti in carta e cartone e dalla elevata domanda di packaging per prodotti di alta gamma e commercio on-line. Le Biciclette di Padova e Vicenza (+14,8% pari a 24,2 milioni di euro) registrano la maggior crescita di esportazioni di prodotto finito in Spagna (+51%) e in Germania e di semilavorati e componenti in Romania dove si sviluppata la principale strategia di esternalizzazione e delocalizzazione produttiva.
I distretti del Trentino-Alto Adige
Nel secondo trimestre 2022, i distretti del Trentino-Alto Adige hanno toccato un nuovo record con 1,4 miliardi di euro esportazioni, con una crescita del 7% che si mantiene costante da 4 trimestri consecutivi. Gli Stati Uniti hanno giocato un ruolo fondamentale (+22,1% nel primo semestre) seguiti dai paesi europei partner principali delle imprese distrettuali della regione: Germania (+5%) e Austria (+22,4%). I cali più rilevanti si sono invece registrati in Svezia, in Messico e in Russia a causa del comparto automotive e meccatronico altoatesino.
Dei 10 distretti monitorati 3 hanno chiuso il primo semestre in calo sull’anno precedente: la Meccatronica dell’Alto Adige (-6,2% pari a -46,2 milioni di euro) penalizzata dalle difficoltà del settore automotive; le Mele del Trentino (-28,6%) hanno registrato cali diffusi su tutti i mercati ma più rilevanti in Spagna, in Egitto e Germania; i Vini e i distillati di Trento (-2,3%) segnano un leggero calo causato dalla flessione delle vendite negli Stati Uniti (-14%) mercato che comunque continua a sviluppare livelli di domanda superiori a quelli del 2019 (+11,9%). Così come osservato per i distretti dei vini veneti, torna a crescere la domanda per i vini trentini da parte del Regno Unito (+14%) dopo l’arresto del 2021, e insieme crescono anche le vendite in Belgio (+35%) dove si sono riscontrate anche nei trimestri precedenti aperture di grandi centri logistici di catene retail del Regno Unito per semplificare le procedure doganali e fiscali.
Le migliori performance di crescita nei mercati esteri sono state ottenute dalla Meccatronica di Trento (+21,6% pari a +136,3 milioni di euro) nelle macchine per la forgiatura dei prodotti in metallo e nella componentistica per l’automotive grazie al traino degli Stati Uniti (+53%), e della Germania (31%), sempre per la componentistica auto. Secondo distretto per crescita è stato quello delle Marmellate e succhi di frutta del Trentino-Alto Adige (+30,1% pari a +45,3 milioni di euro) che ha segnato un’accelerazione delle vendite negli Stati Uniti tra aprile e giugno (+185%) e una crescita diffusa nei principali mercati di sbocco europei a cominciare da Francia, Regno Unito e Paesi Bassi. In terza posizione si colloca il Legno e arredamento dell’Alto Adige (+20,6% pari a +41,0 milioni di euro) trainato dai suoi tre principali mercati di sbocco, Germania, Svizzera e Austria.
Nel sistema agroalimentare registrano crescite più contenute le Mele dell’Alto Adige (+3,7% pari a +11,5 milioni di euro) che hanno ottenuto i migliori risultati in mercati come l’India, l’Arabia Saudita e la Libia, i Vini e distillati di Bolzano (+6% pari a +6,4 milioni di euro) trainati da Stati Uniti e Austria che hanno più che controbilanciato le diminuzioni in Germania e i Salumi dell’Alto Adige (+6,4% pari a +2,3 milioni di euro) che crescono principalmente in Austria, ma segnano cali in Germania.
Infine, il piccolo distretto del Porfido di val di Cembra ha segnato una crescita rilevante (+28,9% pari a +5,9 milioni di euro) grazie al balzo delle vendite in Francia, in Germania e in Svizzera.
I distretti del Friuli-Venezia Giulia
Nel secondo trimestre del 2022, i sei distretti del Friuli-Venezia Giulia hanno segnato la migliore performance di crescita tra i distretti del Nord, toccando il livello record trimestrale di 900 milioni di euro di esportazioni, pari a un tasso di crescita del 25,1%, in ulteriore accelerazione rispetto al primo trimestre. Determinante il contributo delle vendite negli Stati Uniti che nel primo semestre 2022 sono cresciute del 61,8%, e delle esportazioni verso Regno Unito (+30,9%), Francia (+16,4%) e Germania (+22,1%).
Nel primo semestre 2022, i due distretti del mobile e della filiera del legno hanno registrato i livelli di crescita più elevati: il Mobile e pannelli di Pordenone (+30,2% pari a +182,2 milioni di euro) con un balzo delle vendite negli Stati Uniti (+73,4%), Regno Unito (+29%), Canada (+135%) e Spagna (+52,6%); le Sedie e complementi di arredo di Udine (+20,6% pari a +65,3 milioni di euro) recuperano a doppia cifra anche rispetto allo stesso periodo del 2019, grazie ai brillanti risultati di vendita nel Regno Unito (+53%), negli Stati Uniti (+ 26%) e in Germania (+16%). Le variazioni delle esportazioni a prezzi correnti assorbono l’impatto inflattivo causato dal rincaro del legno, che ha costretto le aziende del mobile a rivedere al rialzo i listini. Nel prossimo futuro possono aprirsi nuove prospettive per l’ampliamento dei mercati della filiera del mobile e del legno sia in termine di nuovi utilizzi della materia prima (ad esempio per le sue proprietà nella coibentazione termica delle abitazioni) sia di apertura di nuovi mercati di sbocco finora considerati di frontiera come quello ad esempio africano.
Gli Elettrodomestici di Pordenone segnano una decisa accelerazione delle esportazioni tra aprile e giugno, chiudendo il semestre con un incremento dell’8,8% (pari a +17,3 milioni di euro), con rilevanti aumenti in Francia (+42%), in Germania (+33%) e negli Stati Uniti (+55%).
I Vini e distillati del Friuli nel primo semestre 2022 sono cresciuti del 46,0% (+32,9 milioni di euro), segnando una maggiore dinamicità sui mercati esteri rispetto a quella degli altri distretti vitivinicoli italiani, grazie al traino di Stati Uniti (+74%), di Germania (+55%) e della ripresa del Regno Unito (+124%) dopo la battuta d’arresto delle esportazioni del 2021.
Il Caffè di Trieste registra una forte crescita (+28,3% pari a 28,8 milioni di euro) grazie al contributo di Stati Uniti, Grecia e Cina. La competitività del distretto triestino si gioca sulla ricerca continua della qualità (il genoma della pianta di caffè arabica è stato mappato nel distretto) e nella diversificazione del business che nel tempo si è spostato sempre più dalla ristorazione all’uso domestico. Nonostante il costo del caffè verde sia raddoppiato rispetto alla media storica e sia aumentato anche il costo della tazzina di caffè, i principali operatori del distretto confidano sul mantenimento dei livelli delle vendite nel medio termine grazie alle abitudini di consumo consolidate.