Intesa Sanpaolo – Export distretti industriali triveneti al quarto trimestre 2023: superati i 42 miliardi di euro
È stato pubblicato il Monitor dei distretti industriali del Triveneto al quarto trimestre 2023, curato da Research Department Intesa Sanpaolo.
Nel 2023 i distretti delle tre regioni del Triveneto hanno sostanzialmente confermato i valori esportati nel 2022 (-0,1%), superando i 42 miliardi di euro a prezzi correnti. È però forte l’eterogeneità interna: il Veneto ha registrato una diminuzione contenuta (-0,4% pari a -122,7 milioni di euro), a differenza del Friuli-Venezia Giulia calato del 9,0% (pari a una perdita di 290,9 milioni di euro) e del Trentino-Alto Adige che ha segnato al contrario un deciso aumento del +6,8% (pari a +365,8 milioni di euro). Dopo un primo trimestre del 2023 di crescita diffusa, i distretti hanno poi mostrato segnali di rallentamento nel corso dell’anno, entrando in territorio negativo in Veneto e FVG già nel secondo trimestre, per poi chiudere l’ultimo quarto in calo (rispettivamente -4,0% e -6,7%); l’export distrettuale è invece rimasto ininterrottamente in territorio positivo in Trentino-Alto Adige, che ha chiuso il quarto trimestre con un progresso tendenziale del 6%. Le importazioni dei distretti del Triveneto hanno accusato nell’anno un calo ancora più rilevante (-7,2%) consentendo all’avanzo commerciale di salire a 25,9 miliardi di euro, il valore più alto di sempre (+69% in più rispetto al saldo del 2008). Il saldo commerciale del Triveneto viene così a rappresentare il 27,5% del totale dei distretti italiani (il Veneto da solo misura il 22,1%).
Le aree geografiche dove si è riscontrato il maggior aumento delle esportazioni distrettuali del Triveneto sono nell’ordine Turchia, America Latina e, nell’Europa a 15, Francia, Spagna, Grecia e Germania mentre i cali più consistenti si sono osservati nel Nord America (le esportazioni verso gli Stati Uniti hanno subito un calo del 6,8% sul 2022, anno da record con un incremento del 23,4% sull’anno precedente) e nell’Asia Orientale per il raffreddamento della domanda dalla Cina (-14,4%) e dalla Corea (-9,9%) nonostante l’ottima performance di Hong Kong (+26,6%, grazie all’Occhialeria di Belluno).
I migliori risultati sono stati toccati dai distretti della moda e della meccanica: l’Occhialeria di Belluno (sfiora i 4 miliardi di euro di export, in crescita dell’8,8%) è il distretto con la migliore performance a livello del Triveneto e al quarto posto a livello italiano. Risultati altrettanto positivi per i due distretti della Meccatronica del Trentino-Alto Adige e per le Calzature del Brenta, seguiti dalla Termomeccanica di Padova, dalla Meccanica strumentale di Vicenza e dalle Macchine agricole di Padova e Vicenza. Vengono poi i distretti dell’agroalimentare con le Carni di Verona e il Prosecco di Conegliano-Valdobbiadene, che mantiene il primo posto tra i vini per crescita di vendite all’estero. I distretti che hanno invece registrato i ridimensionamenti più consistenti delle esportazioni appartengono ai settori intermedi (Materie plastiche di Treviso, Vicenza e Padova e Concia di Arzignano) che sono anche stati condizionati dal rallentamento dell’industria automobilistica tedesca, quelli del legno e arredo (Legno e arredo di Treviso, Mobile e Pannelli di Pordenone) e delle fasce medio-basse di prezzo delle calzature del sistema moda (Calzatura Veronese, Calzatura sportiva e Sportsystem di Montebelluna).
I distretti del Veneto
Nel 2023 distretti veneti a diverse velocità
Nel 2023 i distretti del Veneto rappresentano più di un quinto del totale delle esportazioni distrettuali italiane con 33,4 miliardi di euro, pur cedendo 122,7 milioni di euro rispetto al 2022, pari a un lieve calo di -0,4% a prezzi correnti. Durante l’anno 12 distretti dei 27 monitorati hanno registrato esportazioni in crescita: tra ottobre e dicembre il numero di distretti con variazione tendenziale negativa è salito a 19 distretti, per una diminuzione complessiva delle esportazioni del 4,0%, (come si era registrato anche nel trimestre precedente), azzerando di fatto il brillante avvio osservato tra gennaio e marzo (+7,2%). Nella classifica nazionale dei primi 25 distretti per migliore performance di crescita, redditività e patrimonializzazione tra il 2019 e il 2022 rientrano ben 9 distretti veneti (a partire dal 7° posto delle Macchine agricole di Padova e Vicenza, a seguire Occhialeria di Belluno, Termomeccanica scaligera, Calzature del Brenta, Prodotti in vetro di Venezia e Padova, Prosecco di Valdobbiadene, Termomeccanica di Padova, Meccanica strumentale di Vicenza e Materie plastiche di Treviso, Vicenza e Padova che chiudono al 24° posto).
Il risultato annuale delle esportazioni è stato sostenuto dai distretti della meccanica (tutti in crescita con un progresso complessivo pari a +395,6 milioni di euro) e dai distretti dell’agro-alimentare anch’essi in aumento (+114,1 milioni di euro), fatta eccezione per i Vini del Veronese (-23,5 milioni di euro pari a -1,9%). Luci e ombre invece nel 2023 per i distretti del sistema moda (+5,7 milioni di euro) con andamenti opposti tra i distretti posizionati maggiormente nella filiera del lusso, tutti in territorio positivo, e quelli invece legati ai consumi di fascia più bassa, tutti in territorio negativo. Pesano sul risultato regionale i cali rilevanti dei distretti nei settori intermedi (-402,5 milioni di euro) (Materie Plastiche di Treviso, Vicenza e Padova e il Grafico – Cartario veronese) e delle Biciclette di Padova e Vicenza che non tornano sui livelli da record toccati nel biennio 2021-22. Difficoltà nel replicare le vendite record del 2022 incontrate anche dai distretti del sistema casa (-235,6 milioni di euro) fatta eccezione per gli Elettrodomestici di Treviso che grazie ad un ottimo recupero nel 4° trimestre 2023, si riportano in territorio positivo su base annua.
Per l’Occhialeria di Belluno anno da record
L’Occhialeria di Belluno stacca nettamente gli altri distretti per crescita sia in Triveneto che in Italia: con quasi 4 miliardi di euro tocca nel 2023 il livello più alto di export dal 2008 a prezzi correnti (+317,7 milioni di euro pari a +8,8% sul 2022). Il contributo più rilevante è arrivato dalla crescita delle vendite ad Hong Kong (+520%) grazie alla ripresa dei viaggiatori in ingresso dalla Cina continentale, dopo la caduta dei requisiti di quarantena: nell’hub finanziario internazionale senza imposte di vendita o dazi doganali, il mercato del lusso ha buoni presupposti per riprendersi più in fretta attirando i consumatori “alto spendenti” asiatici, sfruttando la sua offerta di shopping experience cosmopolita rispetto alla Cina. Per il distretto veneto dell’Occhialeria si sono rivelate importanti poi le vendite anche in Turchia (+76%) e nei principali mercati di sbocco europei (Francia, Spagna, Germania e Regno Unito). Tra i mercati extra-europei spiccano il Messico (+20%), la Repubblica Corea con una forte inversione di tendenza rispetto al 2022 (+150%) e gli Emirati Arabi Uniti (+25%). A livello italiano il comparto degli occhiali da sole, che rappresenta il 68% delle esportazioni di occhiali e montature, è cresciuto del +5,8% nel 2023 rispetto al 2022: i dati più aggiornati relativi alle vendite nel mese di gennaio 2024 confermano la grande vivacità per gli occhiali da sole che crescono a velocità sostenuta (+12,4%); è buona la crescita anche delle montature di plastica (+6,1%).
Luci e ombre per i distretti della moda
Appartiene sempre al settore del sistema moda il secondo distretto veneto per maggior crescita delle esportazioni: le Calzature del Brenta (+127,9 milioni di euro pari al +12,8%) hanno realizzato l’incremento principalmente in Francia grazie ai forti legami produttivi del distretto, con le grandi maison del lusso francese. Secondo un approfondimento contenuto nel Rapporto dei distretti industriali 2024, le Calzature del Brenta si collocano al secondo posto tra i distretti italiani con più alto numero di addetti delle maison del lusso la cui produzione, distribuita nelle province di Venezia e Padova, si concentra nelle calzature da donna di alta qualità, riconosciute a livello internazionale per il design e il gusto estetico. Nel distretto hanno trovato occupazione nel 2023 3.187 addetti delle maison del lusso, in aumento di circa il 91% rispetto al 2015, a dimostrazione della forte attrattività delle competenze riconosciute nel territorio, alimentate da sempre dalla formazione offerta dal Politecnico Calzaturiero.
Sempre all’interno del sistema moda, si riscontra un lieve incremento delle esportazioni nel 2023 anche per il distretto dell’Oreficeria di Vicenza (+35,2 milioni di euro pari a +1,7%). Dopo un buon avvio nel primo trimestre, in un contesto di domanda mondiale di gioielli e di oro stabile, la sostanziale costanza nei trimestri successivi del distretto dipende fortemente dalla contrazione delle vendite nel mercato statunitense (-6,3% primo mercato di sbocco con il 22% totale dell’export del distretto) che ha registrato un brusco rallentamento soprattutto nell’ultimo trimestre dell’anno (-10,3%). Sono rimaste in territorio positivo invece le vendite nel secondo mercato di sbocco, gli Emirati Arabi Uniti (+3,7%), e si è osservata una crescita rilevante in Romania (+27,8%) e in Turchia (+32,4%).
Risultano invece in riduzione le esportazioni degli altri distretti veneti della moda: più lieve la contrazione per i distretti tessili (Tessile e abbigliamento di Treviso -1,6% e Tessile di Schio-Thiene-Valdagno -2,0%) che avevano segnato un buon primo semestre, ma che, nella seconda parte del 2023, hanno registrato un rallentamento più consistente delle vendite. Il Tessile di Treviso è stato penalizzato dall’arresto tra ottobre e dicembre del mercato tedesco (-23,3%), lo sbocco più rilevante, mentre hanno tenuto le vendite in Francia (+1,7%) e in Spagna (+3,5%). Dinamica analoga si è osservata per il tessile di Schio-Thiene-Valdagno con un peggioramento nel 4° trimestre in Germania (-9,8%) e una crescita in Francia (+2,6%): si segnala inoltre una buona dinamicità del mercato polacco (in crescita media annua del 23,8%) e degli scambi con la Romania (+34,4%), sede di delocalizzazione produttiva per molti brand del distretto. Risentono maggiormente del rallentamento dei consumi europei e del Nord America i distretti delle calzature per il tempo libero e lo sport (Calzatura sportiva e sportsystem di Montebelluna -5,4% e Calzatura veronese -18,7%): in particolare per il distretto di Montebelluna tra ottobre e dicembre la contrazione è diffusa a tutti i mercati di sbocco; gli unici a restare in positivo sono Russia e Australia. La Calzatura Veronese segna un calo consistente delle vendite dalla primavera in poi nei principali mercati di sbocco europei: Svizzera, Polonia, Belgio, Francia e Germania sono nell’ordine i paesi in cui si sono osservate le riduzioni più forti, solo in parte compensate dalla crescita di Russia, Cina, Turchia e Sudafrica. Infine, la Concia di Arzignano che in parte fornisce di materia prima la filiera della pelle veneta, ma anche il settore automotive e l’arredamento italiano e internazionale, è il distretto che ha maggiormente risentito (-192,8 milioni di euro pari a -7,7%), durante tutto il 2023, del raffreddamento della domanda mondiale dei settori a valle: particolarmente rilevanti i cali osservati in Cina, Repubblica di Corea e Stati Uniti. Segnali di ripresa tra ottobre e dicembre si sono manifestati in alcuni mercati che rappresentano anche paesi di produzione delocalizzata dei settori riforniti dalla concia (Tunisia, Francia, Vietnam e Romania).
Buona crescita per i distretti della Metalmeccanica
Nel 2023 tutti i distretti della metalmeccanica veneta hanno registrato una crescita dell’export (complessivamente +395,6 milioni di euro, pari a +5,7%), dando i primi segnali di rallentamento solo tra ottobre e dicembre (-5,2%): rispetto al 2022 sono state maggiori le vendite della Termomeccanica di Padova (+7,9%) grazie alla tenuta dei principali mercati europei (Germania, Francia e Regno Unito) e allo sviluppo di mercati come il Messico (dove sono raddoppiate le vendite) e l’Arabia Saudita. La Meccanica strumentale di Vicenza è cresciuta del +4,1% (pari a +107,8 milioni di euro) grazie al balzo delle vendite di macchine per impieghi speciali e lo sviluppo in Messico (+52,8%), in Turchia (+27,4%), in Germania +10,6%) e in Arabia Saudita (+68,5%). Negli Stati Uniti, primo mercato di sbocco con il peso del 12,1% sul totale, si è osservato un netto peggioramento (-25,9%) tra ottobre e dicembre. Le Macchine agricole di Padova e Rovigo devono il loro incremento (+91,5 milioni di euro pari a +9,6%) agli Stati Uniti (+17,3%), alla Germania (+21,5%), alla Turchia (più che raddoppiata), all’Australia e alla Francia: tuttavia i due principali mercati di sbocco (Stati Uniti con peso del 19,7% e Francia con il 12,3%) hanno segnato un calo tra ottobre e dicembre. Buono, infine, il risultato di export della Termomeccanica scaligera (+70,5 milioni di euro pari a +4,0%) con il calo più accentuato nel 4° trimestre 2023 (-8,8%) a causa delle riduzioni delle vendite nei mercati europei di Spagna, Germania, Francia e Paesi Bassi, non del tutto compensate dalla ripresa nello stesso periodo delle vendite negli Stati Uniti (+53,6%), in Turchia (+74,0%) e negli Emirati Arabi Uniti (+72,6%).
Il mercato tedesco centrale per i distretti agro-alimentari
Il 2023 è stato un anno positivo anche per i distretti veneti dell’agro-alimentare tutti cresciuti (+114,1 milioni di euro, pari a +3,4%), fatta eccezione dei Vini del Veronese (-23,5 milioni di euro pari a -1,9%) che scontano una riduzione dei consumi nel Nord America (Canada -14,0% e Stati Uniti -10,4%) e nel Nord Europa (Danimarca -18,2% e Svezia -13,8%), che hanno assorbito la crescita dei paesi europei più rilevanti come Germania (+5,5%) e Regno Unito (+7,4%). Le Carni di Verona segnano un+12%, sostenute dai principali mercati di sbocco Germania e Francia, nonostante una flessione del mercato tedesco registrata tra ottobre e novembre. Il Prosecco di Conegliano-Valdobbiadene, posizionatosi al 17° posto nella classifica dei migliori 25 distretti italiani per performance economiche e reddituali tra il 2019 e il 2022, segna un discreto aumento dell’export nel 2023 (+4,3%), in ripresa nell’ultima parte dell’anno (+6,0%), grazie a una buona dinamicità non solo in Germania e Repubblica Ceca, ma anche in Belgio e in Francia, dove il consumo delle “bollicine italiane” si va diffondendo soprattutto nelle fasce dei consumatori più giovani. Tra il 2019 e il 2022 nel distretto il numero delle aziende vitivinicole legate alla produzione del prosecco superiore è aumentato del 16% con una tendenza positiva degli addetti; questo sviluppo che si lega al riconoscimento Unesco nel 2019 delle Colline del Prosecco che ha creato nuovi flussi turistici ed attenzione internazionale (Fonte Unitelma Sapienza). Soffrono invece i mercati di sbocco storici, primo fra tutti gli Stati Uniti, con il 24% delle esportazioni, in calo del -9,3% e il Regno Unito (calo del -9,0%). Chiudono, infine, in territorio positivo il 2023 dopo un brillante avvio nel primo semestre sia i Dolci e pasta veronesi che l’Ittico del Polesine e del Veneziano, entrambi grazie alla buona tonicità del mercato tedesco, dove le esportazioni sono cresciute del +18,5% per i Dolci e del +21,4% per l’Ittico.
Il sistema casa riesce in parte a compensare la contrazione della domanda nei principali mercati
I restanti distretti che appartengono al sistema casa, ai settori intermedi e alle biciclette sono tutti in territorio negativo. Unica eccezione gli Elettrodomestici di Treviso (+3,7%) che hanno ripreso vigore soprattutto nella parte finale dell’anno (+20,5% nel 4° trimestre) grazie a Polonia, Germania e Spagna: buona l’espansione nei piccoli elettrodomestici delle macchine da caffè e della preparazione dei cibi. Il Mobile del bassanese tiene più degli altri (-0,4%) perché ha compensato la diminuzione del mercato tedesco (-5,1%), che rappresenta il mercato di sbocco più rilevante (peso del 14,6%), con gli incrementi in nuovi paesi ad alto potenziale di sviluppo, primo fra tutti la Repubblica Ceca, seguita dal Kazakistan, dal Portogallo e dal Messico. I Mobili in stile di Bovolone (-3,4%) seppur trainati da Francia, Kazakistan e Turchia e da altri mercati dell’Asia Orientale sono stati penalizzati dal drastico calo in Germania (-21,8%) e negli Stati Uniti (-9,4%). Il Legno e arredo di Treviso registra la flessione più importante (-189,7 milioni di euro pari a -8,5%) che può essere in parte spiegata come effetto statistico sulle crescite eccezionali realizzate nel 2022 nei due mercati principali (Germania e Regno Unito dove si è toccato il record delle esportazioni) e in parte per il raffreddamento della crescita economica globale e l’effetto inflattivo sul potere di spesa delle famiglie. Il distretto del legno trevigiano, così come succede spesso alle imprese distrettuali venete, non ha smesso di cercare nuovi mercati in cui intercettare una domanda più dinamica: l’export nel 2023 è dunque cresciuto in Albania, Spagna, Paesi Bassi, Emirati Arabi Uniti e Grecia. I Sistemi di illuminazione di Treviso e Venezia hanno segnato una lieve flessione (-1,0%), dando segnali di ripresa nel 4° trimestre (+4,5% grazie a Romania, Emirati Arabi Uniti, India, Spagna e Canada). I Prodotti in vetro di Venezia e Padova registrano invece una crescente contrazione delle esportazioni nella seconda parte dell’anno ( -23,8% nel 4° trimestre), per la riduzione delle vendite nei principali mercati di sbocco (Spagna, Stati Uniti, Svizzera e Cina). Il Marmo e Granito di Valpolicella segna un calo rilevante (-11,9%) soprattutto negli Stati Uniti, Germania e Paesi Bassi.
Nei distretti delle Materie plastiche di Treviso Vicenza Padova (-10,5%) e del Grafico–cartario veronese (-19,6%) si è manifestata una più drastica riduzione delle vendite come conseguenza del rallentamento produttivo nei principali mercati di sbocco (Germania, Stati Uniti e Francia per le plastiche e Stati Uniti, Cina e Germania per il cartario). Nel caso delle Biciclette di Padova e Vicenza (-20,9%) il calo è stato indotto sia dalla flessione produttiva in alcuni paesi di delocalizzazione (vedi ad esempio la Romania -46,9%), sia dai minori acquisti finali nei primi mercati di riferimento (Germania -19,5%, Regno Unito -49,2% e Paesi Bassi -27,9%).
I distretti del Trentino-Alto Adige
Crescita brillante grazie ai distretti della Meccatronica
Nel 2023 i distretti della regione sfiorano i 5,8 miliardi di euro, il valore più alto di sempre delle esportazioni, in ulteriore crescita nei mercati internazionali, 365,8 milioni in più rispetto al 2022, pari a +6,8% e a ben + 22% rispetto al periodo pre-pandemico a prezzi correnti. Protagonisti di questo sviluppo sono stati i due distretti della meccatronica (entrambi con esportazioni pari a 1,7 miliardi di euro) che hanno mostrato una dinamica positiva durante tutto il corso dell’anno. Tra i 158 distretti italiani monitorati da Intesa Sanpaolo la Meccatronica di Trento spicca all’11° posto per incremento (+183,6 milioni di euro pari a +11,9%) e al 5° posto in termini di performance per crescita di fatturato, reddituale e di patrimonializzazione tra il 2019 e il 2022. La Germania resta il principale mercato di destinazione e si rafforza (+11,3%) seguono poi per incremento la Cina (+33,7%), il Messico (+43,8%), la Francia e l’India. Altrettanto positivo il bilancio della Meccatronica dell’Alto Adige con un incremento di +150,1 milioni di euro pari a +9,4%, trainata da Spagna (+32,5%), Regno Unito (+28,8%) e Brasile, quest’ultimo con volumi quasi triplicati. I comparti che hanno registrato maggior crescita nel distretto di Trento sono state le altre macchine per impieghi generali (che comprendono le macchine per riscaldamento, refrigerazione, ventilazione, movimentazione, imballaggio e attrezzature per l’ufficio), le macchine per la formatura dei metalli e il comparto automotive per la parte di fabbricazione delle carrozzerie per autoveicoli, rimorchi e semirimorchi. Nel distretto dell’Alto Adige sono cresciute maggiormente le esportazioni oltre che delle altre macchine per impieghi generali, anche delle macchine speciali per l’industria e della componentistica del settore automotive.
Nel 2023 i distretti del Trentino-Alto Adige hanno segnato anche nell’agro-alimentare un lieve incremento (+2,7%), grazie soprattutto alle Mele del Trentino (+18,3%) e ai Vini e distillati di Bolzano (+6,6%): per le Mele del Trentino la spinta maggiore è arrivata dalla Spagna (+44%) mentre per i Vini di Bolzano è stata determinante la ripresa del mercato tedesco (+13%) che ha compensato il leggero calo delle vendite negli Stati Uniti. L’altro distretto delle Mele dell’Alto Adige, seppur in lieve calo su base annuale rispetto al 2022 (-1,8%), ha ripreso una buona dinamicità tra ottobre e dicembre (+14,7%) in presenza di un raccolto in incremento del 16% sull’anno precedente e di una minore disponibilità a livello europeo di frutta alternativa (mele e pere) che ha positivamente influenzato le vendite delle mele (fonte: Assomela): Germania, Brasile e Spagna i mercati di sbocco più tonici. Buona la crescita osservata anche per i Salumi dell’Alto Adige (+14,3%) grazie a Germania e Austria, principali mercati di sbocco, per i Vini e distillati di Trento (+2,3%) trainati da Stati Uniti e Svizzera che hanno compensato la diminuzione delle vendite in Belgio e nel Regno Unito e per le Marmellate e succhi di frutta del Trentino-Alto Adige che devono il lieve incremento al mercato tedesco.
Il Legno e arredamento dell’Alto Adige segna una flessione delle vendite (-3,1%) causata dal raffreddamento del mercato tedesco (-8%) e di quello austriaco (-18%). In leggera diminuzione, infine, anche il piccolo distretto del Porfido di Val di Cembra (-6,0% cala la Germania, cresce la Francia).
I distretti del Friuli-Venezia Giulia
I distretti del Friuli-Venezia Giulia sfiorano nel 2023 i 3 miliardi di euro, in calo di -290,9 milioni di euro rispetto al 2022, pari al -9,0% a prezzi correnti, a causa del rallentamento dell’export del sistema casa. In particolare, l’export del Mobile e pannelli di Pordenone che nel 2022 aveva toccato il livello record di 1,5 miliardi di euro, si è ridotto a 1,4 miliardi di euro, con una differenza di 147,9 milioni di euro (pari a -9,6%) attribuibile soprattutto al comparto del mobile e alle diminuzioni più evidenti osservate negli Stati Uniti, in Polonia, in Francia e nel Regno Unito, mentre segnali di crescita si sono manifestati in Austria, Spagna, Turchia e Portogallo. Si tratta di una fase di normalizzazione per il settore del legno e dell’arredo dopo il balzo di vendite registrato nel triennio 2019-22, che risente anche della generale riduzione dei consumi per effetto dell’inflazione sui redditi disponibili. Non è tanto il comparto delle cucine a soffrire, quanto invece quello dei pannelli, in particolare verso il mercato tedesco: se complessivamente le esportazioni in Germania sono diminuite del -2,4% quelle dei pannelli sono calate del -25%. Le Sedie e complementi di arredo di Udine registrano una riduzione di 90,6 milioni di euro pari al -12,5%, osservata principalmente nel Regno Unito, in Germania e negli Stati Uniti; per contro alcuni segnali positivi sono arrivati dalle vendite in Arabia Saudita, in Russia, in Spagna e in Finlandia. Il distretto degli Elettrodomestici di Pordenone ha segnato un risultato in forte contrazione (-20,9%) in contrasto con l’andamento del vicino distretto degli elettrodomestici di Treviso, per via della maggiore specializzazione nel distretto friulano nell’industria del bianco soprattutto del lavaggio. I mercati dove si è maggiormente osservata una contrazione sono stati Francia (-55%), Germania e Belgio a livello europeo, Emirati Arabi Uniti e Qatar nel Medio Oriente. Il rientro dell’inflazione a livello europeo e le attese per l’abbassamento dei tassi di interesse nella seconda parte del 2024 aprono prospettive positive per il rilancio dei consumi e quindi per la crescita delle esportazioni dei distretti del sistema casa regionale.
Nel settore agro-alimentare il Caffè di Trieste cresce significativamente (+8,0%) spinto dal balzo registrato nel 4° trimestre (+17,6%) grazie alle vendite in Austria, Hong Kong, Grecia e Cina. Il distretto del Prosciutto San Daniele, che comprende non solo la filiera DOP del prosciutto ma anche l’industria di trasformazione e conservazione delle carni, segna invece un calo del -12,8%, nonostante la buona crescita negli Stati Uniti (+25%), in Belgio e in Australia, insufficienti a compensare la diminuzione delle esportazioni in Germania, Regno Unito e Slovenia. Secondo le rilevazioni del Consorzio del Prosciutto di San Daniele, se si considerano solamente le quantità di prosciutto esportate, queste sono aumentate anche nel 2023 ad un ritmo in linea con quello degli ultimi anni (+0,3%) per un totale di circa 3 milioni di chilogrammi, con dinamiche analoghe a quelle osservate in valore a prezzi correnti (crescono gli Stati Uniti dell’11%, mentre si riducono le quantità esportate in Germania).