Influencer e Fisco: quali sono le tasse da pagare?

 Influencer e Fisco: quali sono le tasse da pagare?

Il nuovo protagonista del marketing aziendale ha un nome: “Influencer”. Sempre più aziende e brand decidono di investire nel digitale per aumentare il ricavato delle vendite dando maggiore visibilità al proprio prodotto o servizio. Le somme che fino a dieci anni fa venivano destinate nella c.d. pubblicità offline, ossia cartacea e/o televisiva, ora vengono investite in queste nuove figure professionali. Quali sono le attività che l’influencer offre alle aziende? Sfruttando la propria notorietà e la propria immagine sui social networks – principalmente Instagram – sponsorizzano il prodotto, creando contenuti multimediali dai più semplici ai più creativi. Molto spesso gli influencer si appoggiano ad agenzie specializzate nel settore, le quali si pongono come intermediari fra questi e le aziende. Si tratta, dunque, di un’attività avente una forte connotazione personale legata alla propria fama, o meglio, al proprio numero di followers. Volendo aprire un focus su quali siano le tasse per un influencer, è opportuno fare alcune precisazioni:

  • la figura di influencer più diffusa in larga scala svolge un’attività tipicamente da lavoratore autonomo occasionale, poiché questa si caratterizza per essere svolta senza vincolo di subordinazione con il committente, in maniera sporadica e in assenza di autonoma organizzazione. I redditi dell’influencer saranno classificati come redditi diversi e riportati nel quadro RL del modello di dichiarazione dei redditi Persone Fisiche e nel modello 730, quadro D. Inoltre, nel limite di un importo pari ad 4.800 euro si è esonerati dalla presentazione della dichiarazione dei redditi;
  • quando, invece, queste attività di collaborazione e sponsorizzazioni iniziano a essere esercitate in maniera continuativa e stabile, è il caso di aprire una Partita IVA, con il regime di tassazione che ne consegue. Ai sensi dell’art. 5 del DPR 633/72 si chiarisce che “per esercizio di arti e professioni si intende l’esercizio di professione abituale, ancorché non esclusiva, di qualsiasi attività di lavoro autonomo da parte di persone fisiche ovvero da parte di società semplici o di associazioni senza personalità giuridica”. Alla sussistenza del carattere di abitualità di una “qualsiasi attività”, varranno le regole stabilite per la generalità dei contribuenti: fatturazione, liquidazione e versamenti, dichiarazione.

Generalmente, pertanto, si tratta di un lavoratore autonomo che opera sfruttando internet e le sue capacità senza avvalersi di collaboratori o dipendenti. Tuttavia, l’influencer non sempre presta la propria attività dal proprio paese di residenza. In effetti, le prestazioni dal quale crea reddito non derivano esclusivamente dall’attività digitale, ma comporta anche fare dei servizi fotografici per il committente, ad esempio dovendosi anche recare all’estero.

In tal caso, ci si chiede quale luogo sia rilevante ai fini fiscali. Ad oggi, la maggior parte dei più noti influencer svolgono la propria attività su scala internazionale.

Proprio in riferimento a questa e ad altre problematiche il nostro Centro Studi sta lavorando da tempo per porre una serie di quesiti all’Amministrazione Finanziaria (www.centrostudisances.it).

Nonostante ciò, un passo avanti è rappresentato dalla pubblicazione da parte dell’associazione IgersItalia. Si tratta di un’associazione rappresentante i professionisti specializzati nella produzione di contenuti digitali, e dunque, anche degli influencer.

Per la forte espansione che ha interessato la categoria non sorprenderebbe se nei prossimi anni anche da parte del Fisco verrà dedicato maggior interesse a questi fatturati con sempre più zeri.

Dott.ssa Sara Fontò

Avv. Matteo Sances

www.centrostudisances.it

Foto: DiggityMarketing

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