Incentivi energetici 2025: novità e opportunità, ma con quali regole?

 Incentivi energetici 2025: novità e opportunità, ma con quali regole?

Con l’avvicinarsi del 2025, il settore della riqualificazione energetica in Italia si prepara ad affrontare importanti cambiamenti. Tra scadenze, proroghe e nuove normative, le politiche fiscali e gli incentivi per la transizione energetica sono in continua evoluzione. Proprio recentemente il Consiglio dei Ministri ha approvato il “Testo Unico delle Rinnovabili”, una riforma che semplifica la normativa italiana in materia di energie rinnovabili e favorisce ulteriormente il processo di transizione energetica nazionale. Se da un lato orientarsi in questo contesto non è semplice, dall’altro le opportunità che incentivano l’efficientamento energetico non mancano. Cosa aspettarsi per il 2025?

Le nuove normative europee e gli incentivi statali stanno spingendo verso una sempre maggiore efficienza energetica degli edifici – spiega Daniele Iudicone esperto di energie rinnovabili e founder di IMC Holding -. Questo significa nuove opportunità per i cittadini, ma anche la necessità di adeguarsi a un quadro normativo in continua evoluzione e conoscere le agevolazioni disponibili e come ottenerle”.

Fotovoltaico: un trend in continua crescita

Con un aumento del 40% nel 2023 rispetto all’anno precedente, attualmente in Italia si contano circa 1.763.977 milioni di impianti fotovoltaici per una potenza totale di 33,62 GW, che copre il 9% del fabbisogno energetico nazionale.

Il Bonus Fotovoltaico, tra i principali incentivi in Italia per favorire l’adozione di impianti solari domestici, subirà dei cambiamenti: dal 1° gennaio 2025 la detrazione passerà dal 50% al 36%, e il limite di spesa sarà ridotto a 48.000 euro per unità immobiliare rispetto ai 96.000 euro attuali. “Nonostante l’abbassamento dei bonus, il fotovoltaico rimane un’opzione molto conveniente per le famiglie italiane“, sottolinea Daniele Iudicone.

Anche l’Ecobonus 2025 per gli interventi di efficienza energetica vedrà delle modifiche. Attualmente, la detrazione può arrivare fino al 65%, ma dal prossimo anno l’aliquota verrà abbassata. Per la prima casa, la detrazione sarà fissata al 50% nel 2025, per poi scendere al 36% nel periodo 2026-2027. Per la seconda casa, invece, l’aliquota sarà del 36% nel 2025, con una riduzione al 30% a partire dal 2026. Il Superbonus scenderà dal 70% al 65% nel 2025, ma solo per condomini ed edifici con due o più unità. L’aliquota al 110% sarà mantenuta solo per interventi in comuni colpiti da eventi sismici con stato di emergenza.

Comunità energetiche e autoconsumo collettivo

In parallelo, le Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) e i gruppi di autoconsumo collettivo stanno guadagnando terreno. Questi sistemi, che permettono di produrre e distribuire energia rinnovabile in modo condiviso, offrono contributi a fondo perduto e vantaggi economici duraturi, come una tariffa incentivante per l’energia condivisa.

“Sono previsti 11 centesimi per ogni kW prodotto da chi possiede un impianto fotovoltaico, e 12 centesimi per ogni kW consumato per chi non ha un impianto fotovoltaico sul proprio tetto. Per i comuni con meno di 5 mila abitanti è previsto un contributo a fondo perduto fino al 40% del costo sostenuto per realizzare un nuovo impianto fotovoltaico, però a fronte di una riduzione del 50% degli incentivi economici sul kilowatt prodotto”, afferma Daniele Iudicone.

Fondo Reddito Energetico: sostegno alle famiglie vulnerabili

Un’altra misura importante è il Fondo Reddito Energetico, che offre contributi a fondo perduto fino a 11.000 euro per l’installazione di impianti fotovoltaici nelle famiglie con ISEE inferiore a 15.000 euro. Questa misura mira a sostenere l’installazione di impianti fino a 6 kW, con contributi variabili in base alla potenza.

Il futuro delle caldaie a gas e l’emergere delle “case green” 

Dal 1° gennaio 2025, non saranno più previsti incentivi per le caldaie a gas autonome o altri combustibili fossili. Saranno invece incentivati i sistemi ibridi, che combinano caldaie a gas con pompe di calore e solare termico, a condizione che una parte dell’energia provenga da fonti rinnovabili. Inoltre, la direttiva europea sulle “case green” prevede una riduzione significativa dei consumi energetici degli edifici: entro il 2030, i consumi medi dovranno scendere del 16%, con obiettivi ancora più ambiziosi per il 2035. “Il settore delle caldaie è destinato a cambiare radicalmente. La crescente attenzione all’efficienza energetica e all’uso di energie rinnovabili ci orienta verso un futuro sempre più green“, commenta Iudicone.

Verso un futuro di opportunità e sfide

Nonostante i settori delle energie rinnovabili e della riqualificazione energetica siano ancora in evoluzione, gli incentivi attuali e quelli previsti sono una risorsa importante per accelerare la transizione green e raggiungere gli ambiziosi obiettivi di decarbonizzazione al 2030. “Abbiamo l’opportunità di fare un grande passo avanti e contribuire alla creazione di un mondo più sostenibile, ma è necessario avere una visione chiara e ben definita delle politiche fiscali, per indirizzare correttamente gli investimenti e soprattutto saperli utilizzare al meglio. Solo in questo modo sarà possibile massimizzare l’impatto positivo di questi investimenti per il futuro del nostro pianeta“, conclude Iudicone.

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