Imprenditoria innovativa: GammaDonna TOP60, un baluardo contro l’arretramento nella lotta al gender gap
Italia maglia nera del gender gap: terzultimi in Europa, davanti solo a Ungheria e Repubblica Ceca, abbiamo perso 24 posizioni dal 2022 (nove solo dal 2023) secondo il Global Gender Gap Report 2024 [1], il ranking del World Economic Forum che analizza lo stato del divario di genere in 146 economie del mondo, basandosi su partecipazione e opportunità economiche, educazione, salute, empowerment politico. In base a questi nuovi dati, ci vorranno ancora 134 anni per raggiungere la parità di genere a livello globale, 3 in più rispetto allo scorso anno.
In questo scenario desolante prosegue con forza l’impegno di GammaDonna a sostegno di donne che – con le loro idee, talento e intraprendenza – stanno rivoluzionando il nostro modo di vivere e immaginare il futuro, contribuendo al progresso economico, sociale e tecnologico del Paese. Sono le FAB60, la short-list delle sessanta imprenditrici più innovative del Premio GammaDonna che quest’anno celebra la sua ventesima edizione, tra le quali saranno selezionate le 6 finaliste protagoniste il 4 novembre sul palco della Finale alla Nuvola Lavazza di Torino, con il patrocinio di Women7, gruppo ufficiale del G7 per le sfide legate alla parità di genere.
C’è chi utilizza la blockchain per governare la transizione digitale nelle aziende, chi invece punta sull’IA industriale per ridurre gli sprechi nella produzione con l’obiettivo di consentire decisioni informate e intelligenti in tempi rapidi, o chi ancora utilizza le dinamiche del gaming come strumento per valutare e potenziare le competenze dei talenti. Molte sono impegnate nel tessile e nella lotta al fast fashion. Donne, ricercatrici, imprenditrici che hanno sperimentato le difficoltà del modello economico attuale e hanno creato soluzioni per superarle: dai servizi contro le fragilità al self coaching per genitori che lavorano, fino all’organizzazione dei caregiver “per rendere le famiglie più autonome e felici”. Una crescita costante anche nei settori STEM medicale e biotech: dalla biorobotica contro i tumori ai detergenti a basso impatto ambientale.
“In un contesto di troppe ombre, GammaDonna è per noi un baluardo contro l’arretramento nella lotta al gender gap – commenta la Presidente Valentina Parenti – Non ci basta continuare a promuovere lo spirito imprenditoriale e innovativo delle donne: puntiamo sull’imprenditoria del futuro, quella che valuta l’impatto delle proprie azioni e adotta un approccio al progresso di tipo rigenerativo, mirando a ripristinare e migliorare la salute degli ecosistemi, e non solo a soddisfare i bisogni umani. In questo senso ci auspichiamo che la lista FAB60, che cresce anno dopo anno, sia di ispirazione e un ‘modello’ per tutte e tutti.”
– La video-playlist delle storie di innovazione è disponibile a questo link: https://bit.ly/FAB60_
[1] Il World Economic Forum ha reso noti i risultati del Global Gender Gap Index 2024. A livello globale, il Gap risulta chiuso al 68,5%. Nonostante ancora nessun paese abbia raggiunto la completa parità di genere, il 97% delle economie incluse nel report ha chiuso più della metà del gap (60%), a fronte dell’85% nel 2006. L’Islanda guida la classifica da 15 anni, avendo sanato il 93,5% delle disparità di genere. Per l’Italia le notizie non sono buone: nella classifica generale siamo scesi all’87esimo posto. Punti deboli del Paese sono proprio le opportunità economico-finanziarie (111° posto) e la salute (94° posto). Prima di noi, molti paesi tra quelli che amiamo definire “in via di sviluppo”, come Nicaragua (6° posto), Namibia (8°), Burundi (38°). Qui il report completo: https://bit.ly/