Il settore aerospaziale sta al passo con l’innovazione?

 Il settore aerospaziale sta al passo con l’innovazione?

L’industria aerospaziale si trova di fronte a un’enorme sfida per l’innovazione, con la necessità di ridurre le emissioni di carbonio e di ristrutturare la supply chain a seguito della continua incertezza geopolitica. Il settore nel complesso vale attualmente circa 741 miliardi di dollari nel 2022, supererà i mille miliardi tra il 2025 e il 2026 e raggiungerà i 3.600 miliardi nel 2041 (PWC + Statista).

Forte di queste premesse, Protolabs ha chiesto ai principali operatori europei del settore aerospaziale di esprimere la loro opinione su come si svilupperà l’innovazione.  Sulla base delle informazioni raccolte, il rapporto “È tempo di accelerare: l’industria aerospaziale sta al passo con l’innovazione?” rileva come all’interno del settore c’è una chiara consapevolezza che la vera innovazione verrà dalla necessità di sviluppare nuovi prodotti. Tre quarti (76%) dei rispondenti al sondaggio concordano sul fatto che la spinta all’innovazione sarà trainata dallo sviluppo e commercializzazione di nuovi prodotti.

Nell’indagine, emerge come la sostenibilità sia sempre più tenuta in considerazione, diventando priorità per il cambiamento secondo il 64% degli intervistati. Più della metà (55%) afferma che l’industria aerospaziale europea può diventare significativamente più competitiva sforzandosi di diventare leader mondiale nella sostenibilità. E i dirigenti intervistati vogliono che l’Europa faccia da apripista.

Alla domanda su quali saranno gli assi di sviluppo strategico per l’industria aerospaziale europea, un terzo (34%) sostiene che le consegne commerciali con droni saranno una concreta opportunità per l’intera industria. A questi, si aggiunge un ulteriore 32 per cento rappresentato dai servizi privati di consegna della posta. Non vi è alcun dubbio, secondo quanto emerso, che il mercato delle consegne con droni sarà in forte sviluppo nei prossimi anni.

La recente pandemia ha insegnato che, se sollecitate, le aziende possono essere flessibili nell’andare incontro alle esigenze dei lavoratori, di fatto il lavoro da casa è diventato una norma, tanto che sono gli stessi lavoratori ad aspettarsi una certa flessibilità dai datori di lavoro. Il 57% delle aziende riconosce questo aspetto e ritiene che un maggior grado di lavoro flessibile o ibrido aiuterà la propria azienda a innovare. Ciononostante, alla domanda su quali siano i modelli di lavoro ottimali, la maggior parte (56%) vuole che i propri dipendenti siano fisicamente presenti in sede per 5 giorni alla settimana.

Nel commentare il rapporto Matteo Carola, Country Manager per l’Italia di Protolabs, afferma: “Dall’indagine emerge un paradosso che non solo l’industria aerospaziale dovrà risolvere. La crescente richiesta di maggior flessibilità da parte dei lavoratori dovrà trovare un equilibrio con l’esigenza di essere presenti sul luogo di lavoro per risolvere le problematiche e portare avanti l’innovazione.”

La parola d’ordine nel settore aerospaziale rimane innovazione: gli obiettivi ambiziosi di azzeramento delle emissioni al 2050, lo sviluppo di nuovi prodotti anche con tecnologie all’avanguardia come la stampa 3D, il rimanere competitivi nell’attrarre nuovi talenti e il garantire la supply chain attraverso la produzione in paesi amici sono i cardini su cui l’industria aerospaziale europea sta incentrando il proprio sviluppo.

È possibile scaricare una copia completa del rapporto al link

https://esplorare.protolabs.com/rapporto-2023-innovazione-nel-settore-aerospaziale/

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