IHS MARKIT PMI: nel mese di agosto, l’attività del terziario in Italia torna a contrarsi
Il settore del terziario italiano ad agosto torna in territorio di contrazione segnando un moderato calo dell’attività economica, complice l’ennesimo calo dei nuovi ordini totali e la forte riduzione della domanda estera. Le previsioni future sull’attività hanno quindi registrato un valore moderato, indicando il livello di ottimismo più basso degli ultimi tre mesi e sottotono rispetto ai dati storici.
L’Indice principale destagionalizzato delle Attività Economiche di agosto, che con una singola domanda chiede alle aziende monitorate di paragonare l’andamento dell’attività del mese in corso rispetto a quello precedente, si è posizionato ad agosto su 47.1, in calo da 51.6 di luglio. Tale valore indica che la produzione del settore terziario italiano è di nuovo scesa in territorio di contrazione. Tuttavia, l’ultimo declino è stato notevolmente più debole rispetto ai valori di contrazione senza precedenti cui abbiamo assistito durante il picco della pandemia.
A causare questo ritorno alla contrazione di agosto è stato principalmente l’ennesimo e più rapido calo del flusso degli ordini totali, con le aziende che hanno riportato una domanda sottotono.
La ragione principale che ha causato questo indebolimento è incentrata sul mercato dell’esportazione visto che il volume degli ordini provenienti dall’estero è, secondo i dati raccolti, di nuovo fortemente diminuito a causa delle restrizioni attuate dai mercati principali che hanno soffocato la domanda estera.
Allo stesso tempo ad agosto, le pressioni sulle capacità operative si sono mantenute deboli. Infatti, il volume delle commesse inevase ha nuovamente mostrato valori in calo, contraendosi più velocemente fino a toccare un ritmo sostenuto. Le aziende terziarie italiane hanno anche ridotto i livelli occupazionali. Il campione d’indagine ha infatti menzionato il mancato rinnovo di contratti e l’utilizzo della cassa integrazione. Il tasso di contrazione degli organici è stato il più lento della sequenza di calo e solo moderato.
In linea con la tendenza di crescita degli ultimi tre mesi, le aziende del terziario italiano hanno segnalato ad agosto un aumento dei costi gestionali. Le cause principali dell’inflazione, sempre secondo i commenti raccolti, sono state principalmente i maggiori costi di manutenzione e le spese aggiuntive sui dispositivi di protezione individuale (DPI).
Nonostante l’aumento degli oneri, ad agosto le aziende hanno continuato a ridurre le tariffe medie. Il campione monitorato ha aggiunto che le maggiori pressioni della concorrenza dovute all’indebolimento delle condizioni della domanda, hanno costretto le aziende ad offrire sconti per attrarre i clienti. Anche se considerevole, il tasso di deflazione dei prezzi è stato il più lento da febbraio.
Le prospettive di attività per i prossimi 12 mesi sono rimaste positive. I commenti raccolti hanno collegato la fiducia alle speranze di migliori condizioni della domanda. Il livello di ottimismo è comunque sceso al valore minimo in tre mesi ed è rimasto storicamente debole. Alcune aziende hanno espresso preoccupazione sui tempi e sulle modalità di ripresa nel corso dei prossimi 12 mesi.
La produzione del settore privato di nuovo in calo
L’Indice Composito della Produzione di agosto si è posizionato al di sotto della soglia di non cambiamento di 50.0, segnalando di nuovo una riduzione della produzione del settore privato italiano. Ciò detto, il valore registrato di 49.5 indica solo un tasso minimo di contrazione complessivo.
I dati di agosto hanno evidenziato il secondo incremento mensile consecutivo del volume degli ordini del settore privato italiano. Il tasso di espansione è tuttavia rallentato rispetto a luglio ed è stato solo lieve. Al contrario, la domanda estera di beni e servizi italiani è di nuovo diminuita visto che il persistere delle misure restrittive applicate per contenere la pandemia di coronavirus ha continuato ad ostacolare le vendite al mercato estero, che si sono contratte a ritmo sostenuto.
Con la domanda ancora inferiore ai livelli precedenti al Covid, le aziende monitorate ad agosto hanno registrato di nuovo tagli sul personale. La contrazione occupazionale è comunque stata modesta e la più lenta dell’attuale sequenza di riduzione di sei mesi.
Sono apparsi di nuovo evidenti i segnali di capacità operativa in eccesso, visto che il lavoro inevaso è diminuito ad agosto più velocemente e complessivamente a ritmo sostenuto.
Allo stesso tempo, i dati raccolti ad agosto hanno evidenziato il terzo mese consecutivo di incremento dei costi affrontati dal settore privato italiano. Il tasso di inflazione dei prezzi è leggermente rallentato rispetto a luglio ed è stato marginale.
Ciononostante, le aziende hanno continuato ad offrire sconti nel mese di agosto. Per il quattordicesimo mese consecutivo i prezzi medi di vendita delle aziende italiane sono diminuiti, mantenendo un forte valore di deflazione.
COMMENTO
Lewis Cooper, Economist presso la IHS Markit, ha dichiarato: “I dati di agosto hanno evidenziato un nuovo calo dell’attività del terziario italiano visto che la debole domanda ha continuato a pesare sulla prestazione del settore. Il flusso dei nuovi ordini si è ridotto ad un tasso più veloce, frenato principalmente dalla domanda estera visto che i nuovi ordini destinati all’estero hanno indicato di nuovo una forte contrazione. In aggiunta, le aspettative sull’attività nei prossimi 12 mesi sono oltretutto rimaste storicamente sottotono, con le aziende intervistate che hanno registrato preoccupazione su una qualsiasi durata della ripresa dalla pandemia. L’allentamento su scala globale delle misure di contenimento gioverebbe alla ripresa, ma le condizioni della domanda dovrebbero riprendere forte vigore affinché le aziende recuperino il terreno perduto”.