IHS MARKIT PMI: la ripresa dei servizi in Italia accelera con la crescita più forte in 14 anni
Secondo gli ultimi dati PMI® raccolti nel mese di luglio, il settore italiano dei servizi ha registrato la crescita più forte degli ultimi 14 anni, grazie all’allentamento delle restrizioni da COVID-19 e al ritorno dei viaggi internazionali che hanno incrementato la domanda da parte dei clienti. La ripresa record nelle nuove attività di esportazione ha fornito una spinta notevole al settore, con il totale dei nuovi ordini che è aumentato al ritmo più rapido dalla fine del 2017. Le aziende a luglio hanno anche continuato ad assumere personale aggiuntivo, registrando il più forte incremento occupazionale in quasi due anni, il che riflette in parte le pressioni sostenute sulla capacità.
L’indice principale di questo report, ovvero l’Indice destagionalizzato delle Attività Economiche – che si basa su una singola domanda che chiede alle aziende intervistate di tracciare i cambiamenti della loro attività rispetto al mese precedente – da 56.7 di giugno è salito a luglio a 58.0, segnalando una terza ripresa mensile consecutiva della produzione terziaria italiana, la più forte registrata da luglio 2007.
Essenziale per la crescita è stata un’ulteriore ripresa della domanda da parte dei clienti durante il mese di luglio. L’afflusso di nuovi ordini è aumentato per il terzo mese consecutivo, indicando il tasso di espansione più veloce da dicembre 2017 e nel complesso forte. Secondo i partecipanti all’indagine, l’allentamento delle restrizioni e la riapertura del settore hanno progressivamente liberato il flusso della domanda finora repressa. L’incremento delle vendite di luglio è stato anche alimentato dai mercati internazionali. I nuovi ordini destinati all’esportazione sono aumentati di nuovo, registrando la crescita più veloce dall’inizio della serie storica, nel 2014.
Di conseguenza, le aziende terziarie in Italia hanno continuato ad assumere personale aggiuntivo a luglio, estendendo l’attuale sequenza di creazione occupazionale iniziata a maggio. L’ultimo aumento degli organici è stato il più veloce dalla fine del 2019 e complessivamente solido.
La necessità di aumentare la forza lavoro è derivata anche dalle maggiori pressioni sulla capacità operativa di luglio, dato che il livello di ordini inevasi è aumentato per il quarto mese consecutivo. Le aziende monitorate hanno attribuito l’ultimo aumento alle forti vendite. Detto questo, il tasso di accumulo degli arretrati è rallentato segnando un ritmo lieve.
Le pressioni inflazionistiche si sono ulteriormente intensificate a luglio. I costi affrontati dalle imprese di servizi italiane sono aumentati per il quattordicesimo mese consecutivo, con il tasso d’inflazione più elevato in quasi 13 anni.
Come risposta, le aziende hanno nuovamente aumentato i loro prezzi medi di vendita a luglio, annotando che per mantenere i margini, hanno trasferito, dove possibile, l’aumento dei costi sui clienti. Il tasso d’inflazione delle tariffe è rimasto lieve e pressoché invariato.
Guardando al futuro, le aziende italiane di servizi sono rimaste ottimiste circa l’aumento dell’attività nei prossimi 12 mesi. La fiducia è legata, secondo i partecipanti, alle speranze di una ripresa sostenuta della domanda da parte dei clienti e di una continua ripresa economica. Il livello di fiducia si è moderato notevolmente nel corso del mese, ma è ancora elevato nel contesto dei dati storici.
Accelera ancora a luglio la crescita della produzione
L’indice composito della produzione ha registrato 58.6 a luglio, in aumento rispetto al 58.3 di giugno, segnalando il più rapido aumento della produzione del settore privato italiano da gennaio 2018. A livello settoriale, la ripresa è stata ampia, con la crescita del settore manifatturiero che ha nuovamente superato quella dei servizi, nonostante questi ultimi abbiano registrato il tasso di espansione più rapido da 14 anni.
Essenziale alla crescita di luglio è stato il sesto aumento mensile consecutivo del flusso dei nuovi ordini. Inoltre, il tasso di espansione è accelerato nel corso del mese ed è stato complessivamente marcato. Anche la domanda estera è migliorata nel corso del mese, con l’incremento quasi record e complessivamente forte degli ordini di esportazione.
I dati di luglio hanno anche indicato pressioni sostenute sulla capacità delle imprese private italiane. Le commesse inevase sono aumentate per il quinto mese di fila, con un tasso di accumulo moderato, anche se il più lento da aprile.
Di conseguenza, le aziende italiane hanno assunto personale aggiuntivo ad un ritmo accelerato durante il mese. L’ultimo aumento dell’occupazione è stato netto ed il più veloce da maggio 2006.
Passando ai prezzi, i dati di luglio hanno indicato forti pressioni inflazionistiche nell’economia privata italiana. I costi di acquisto sono aumentati ulteriormente, con il tasso d’inflazione più veloce dal settembre 2000 e il secondo più forte in assoluto. In risposta all’aumento dei costi, le imprese hanno aumentato nettamente le loro tariffe medie, e anche il tasso di inflazione dei prezzi alla vendita è stato il secondo più rapido in assoluto (dopo quello di maggio).
Infine, la fiducia delle imprese è rimasta solida a luglio con l’ottimismo che, benché rallentato al minimo in sei mesi, è risultato ancora storicamente elevato.
COMMENTO
Lewis Cooper, Economist presso la IHS Markit, ha dichiarato: “Il settore italiano dei servizi ha continuato a riprendersi durante il mese di luglio e l’ultimo aumento dell’attività terziaria è stato il più forte in 14 anni. La domanda precedentemente frenata si è progressivamente svincolata grazie all’allentamento delle misure anti- pandemiche, mentre i nuovi ordini totali sono aumentati al ritmo più rapido dalla fine del 2017, in parte grazie ad una ripresa record della domanda dall’estero. I fornitori di servizi hanno anche assunto personale ad un ritmo accelerato nel mese di luglio, con molte aziende che hanno confermato i loro disagi nel tenere il passo con le vendite e con le sempre maggiori pressioni sulle capacità. La ripresa più forte nei servizi ha più che compensato il tasso leggermente ridotto di crescita del settore manifatturiero, generando la più rapida espansione della produzione del settore privato da gennaio 2018. Le preoccupazioni restando concentrate sui prezzi, dato che sia quelli d’acquisto di che di vendita di luglio sono aumentati a tassi quasi record, mentre i produttori di beni continuano a segnalare forti tassi di inflazione tra i problemi di fornitura e le carenze di materiali. Tuttavia, gli ultimi dati indicano un’altra forte performance dell’economia del settore privato italiano nel suo complesso, senza segnali di rallentamento della ripresa”.
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