IHS Markit PMI: il settore edile italiano osserva a maggio una crescita più rapida
Gli ultimi dati PMI® di IHS Markit di maggio hanno mostrato una nuova forte prestazione del settore edile italiano. L’attività totale è aumentata al tasso più veloce da gennaio 2007 a causa del miglioramento più forte delle condizioni di domanda in oltre due decenni. Il peggioramento della catena di distribuzione però ha fatto innalzare i prezzi, di conseguenza il tasso dell’inflazione dei costi ha raggiunto un nuovo record storico.
Dopo le dovute destagionalizzazioni, l’indice principale dell’indagine IHS Markit PMI® sul settore edilizio italiano, che monitora i cambiamenti su base mensile del volume totale delle attività edili, a maggio è aumentato a 58.3 da 57.6 di aprile, segnalando la quarta espansione consecutiva mensile e la più veloce in oltre 14 anni.
La crescita è rimasta generale in tutti e tre i sottosettori monitorati anche se ancora una volta è stato quello dell’edilizia residenziale ad osservare a maggio una crescita record seguito da quello dell’edilizia non residenziale.
La causa principale della crescita generale di maggio è stato il nuovo aumento del livello dei nuovi ordini ricevuti dalle aziende edili italiane. L’ultima crescita dei nuovi ordini è stata la più veloce da marzo 2001 e in generale è stata elevata, con le aziende campione che hanno notato che i bonus governativi e il maggiore ottimismo dei clienti ha incentivato la domanda.
Le aziende edili hanno di conseguenza aumentato la loro attività di acquisto durante la metà del secondo trimestre e l’ultimo aumento è stato il più veloce in quasi 14 anni e mezzo.
A maggio, la domanda più forte per i beni ha provocato un peggioramento dei tempi medi di consegna. Gli ultimi ritardi sono stati i maggiori dal picco registrato durante le restrizioni anti Covid-19 iniziali di aprile 2020 e attribuiti generalmente a carenza di materiale.
La mancanza di materiale ha inoltre contribuito a maggio ad una nuova ondata inflazionistica dei costi, con il rispettivo indice destagionalizzato che ha raggiunto un nuovo record storico e che ha segnalato un aumento veloce dei prezzi di acquisto.
Detto ciò, le maggiori esigenze della produzione di maggio hanno spinto ancora una volta le aziende campione ad aggiungere ulteriore personale. Il livello occupazionale è aumentato per il quarto mese consecutivo e il tasso di creazione di nuovi posti di lavoro è rimasto generalmente moderato.
I dati di maggio hanno inoltre mostrato una maggiore domanda di subappaltatori nel settore edile italiano, con il loro utilizzo ancora una volta in aumento ad un tasso elevato e il più veloce osservato da fine 2010. La disponibilità dei subappaltatori, di conseguenza, è diminuita per l’undicesimo mese consecutivo e al terzo tasso più rapido della serie storica. La riduzione della disponibilità di subappaltatori ha inoltre causato a maggio l’incremento maggiore delle loro tariffe, mentre la qualità del lavoro dato in subappalto pare sia diminuita ancora una volta.
Guardando avanti, le imprese edili italiane hanno segnalato a maggio delle buone prospettive per l’attività del prossimo anno. L’ottimismo è stato attribuito alla maggiore domanda, agli schemi governativi dell’ecobonus e del superbonus e alla speranza di una ripresa sostenuta del settore. L’ottimismo riportato è stato inoltre il più forte da agosto 2001.
Commento
Lewis Cooper, Economist presso IHS Markit, che ha redatto il report sul sondaggio, ha dichiarato: “I dati di maggio hanno mostrato una forte ricrescita del settore edile italiano. L’attività generale è aumentata al tasso più veloce da gennaio 2007 per via dell’espansione al tasso più alto in oltre 20 anni del livello dei nuovi ordini ricevuti. Anche se la crescita è stata generale in tutti e tre i settori monitorati, quello dell’edilizia residenziale ha continuato a guidare la ripresa, riportando un’altra espansione record della produzione. Quello che a maggio ha destato preoccupazione è stato un più netto peggioramento dei tempi medi di consegna dei fornitori, causato sia dalla forte domanda che alla carenza di materiale che hanno messo a dura prova la catena di distribuzione. Tale situazione ha favorito un’altra tornata di aumenti dei prezzi di acquisto, con il tasso di inflazione dei costi che ha raggiunto un nuovo valore record. Detto questo, rimane elevato il livello di fiducia delle imprese edili italiane, raggiungendo il livello maggiore in quasi venti anni. Gli schemi governativi sono stati ancora una volta citati come causa principale di ottimismo, con le imprese campione che hanno riversato le loro speranze sulla sostenibilità della crescita della domanda durante i prossimi 12 mesi”.