IHS Markit PMI: continua a settembre la ripresa del settore manifatturiero
Gli ultimi dati PMI® hanno segnalato un allungamento della ripresa del settore manifatturiero italiano, con le condizioni operative ancora una volta in moderata crescita per via del forte aumento della produzione e dei nuovi ordini. Di conseguenza, dopo 15 mesi di contrazione consecutiva, aumenta il personale assunto ed alcune aziende lo hanno collegato alla necessità di far fronte al maggiore carico di lavoro.
L’Indice destagionalizzato PMI® (Purchasing Managers Index®) IHS Markit del settore manifatturiero italiano – che con una sola cifra dà un’immagine degli sviluppi delle condizioni generali del settore manifatturiero – a settembre ha registrato 53.2 in salita da 53.1 di agosto, e ha segnalato l’ennesimo miglioramento dello stato di salute del settore manifatturiero italiano. L’indice PMI principale è stato inoltre il più alto da giugno 2018.
Il miglioramento generale delle condizioni del settore è stato principalmente attribuito alla continua, e forte, crescita sia della produzione che dei nuovi ordini con l’incremento di questi ultimi che è stato leggermente più veloce di quello della produzione.
Anche i mercati internazionali hanno mostrato a settembre ulteriori segnali di ripresa dall’impatto economico negativo causato dalla pandemia da Covid-19. I nuovi ordini esteri sono aumentati per la prima volta da aprile 2019 a causa del rafforzamento della domanda estera.
Allo stesso tempo, per la prima volta in 16 mesi, a settembre le imprese manifatturiere italiane hanno assunto personale aggiuntivo. Il tasso di creazione occupazionale è stato in generale lieve ma in contrasto positivo con la recente tendenza. Le pressioni sulla capacità di settembre sono però rimaste deboli visto che il livello del lavoro inevaso si è di nuovo ridotto. Secondo le imprese campione, la forte riduzione dei nuovi ordini ricevuti in primavera significa che sono in possesso di capacità sufficiente a far fronte alle maggiori vendite. Detto ciò, il tasso di contrazione degli ordini in fase di lavorazione è stato il più lento da aprile.
Le aziende manifatturiere italiane hanno segnalato a settembre un altro aumento dell’attività degli acquisti per via dell’aumento delle giacenze presso le aziende causato dai maggiori ordini ricevuti, con un tasso di espansione che è stato il più veloce da maggio 2018. Inoltre, i tempi medi di consegna si sono allungati ancora una volta per via delle interruzioni relative al Covid-19 e al tasso maggiore da maggio.
Contemporaneamente, durante l’ultima indagine continuano a diminuire le giacenze presso le imprese manifatturiere. Il crollo delle materie prime/semilavorati e dei prodotti finiti è stato il più veloce nelle rispettive sequenze di tre e quattro mesi di contrazione.
A settembre, tra le ragioni più frequentemente citate dalle aziende campione come cause per la maggiore inflazione di costi risultano la carenza di alcuni materiali, prezzi maggiori delle materie prime, e costi più alti per i trasporti. I prezzi di acquisto sono aumentati notevolmente e al tasso più veloce da dicembre 2018 e allo stesso tempo, dopo sette mesi consecutivi di riduzione mensile, i prezzi medi di vendita sono aumentati in quanto le aziende manifatturiere hanno trasferito i maggiori costi ai clienti finali.
Guardando avanti, le aziende manifatturiere hanno segnalato aspettative più positive per quanto riguarda l’attività futura dei prossimi 12 mesi. L’ottimismo riportato ha raggiunto il nuovo record storico ed è stato attribuito alle previsioni di maggiori vendite, minori restrizioni e alle speranze di una ripresa economica.
Commento
Lewis Cooper, Economist di IHS Markit, analizzando gli ultimi dati dell’indagine ha dichiarato: “I dati PMI di settembre hanno segnalato una ripresa in corso del settore manifatturiero italiano, con il relativo PMI che ha raggiunto il livello maggiore in 27 mesi e che è stato indicativo di un moderato miglioramento delle condizioni generali. La migliore domanda nazionale ed estera da parte dei clienti ha fornito un ulteriore stimolo al settore, e ha provocato una forte crescita della produzione e dei nuovi ordini. Di conseguenza, in preparazione per la domanda futura, per la prima volta da maggio 2019, le aziende campione hanno assunto personale. L’Indice prospettico della Produzione Futura ha raggiunto un nuovo record, segnalando un forte livello di ottimismo per quanto riguarda la produzione dei prossimi 12 mesi. Gli ultimi dati dell’indagine aggiungeranno quindi ulteriori segnali su come il settore si sia ripreso durante il terzo trimestre dopo il forte shock economico dovuto alla pandemia da Covid-19. Detto questo, per essere certi di recuperare il terreno perduto, è fondamentale che si mantenga lo slancio attuale e che si eliminino tutti i possibili rischi al ribasso”.