IHS MARKIT PMI: con le restrizioni per il Covid-19, nuovo rapido calo per l’attività terziaria in Italia
Da quanto emerge dalla lettura degli ultimi dati PMI®, il settore terziario italiano ha concluso il quarto trimestre dell’anno impantanato in zona contrazione. L’attività economica ha di nuovo segnato un rapido calo, visto che le misure restrittive contro il Covid-19 continuano a pesare sul settore. Anche il flusso dei nuovi ordini è diminuito, segnando infatti un tasso di contrazione elevato anche se rallentato di poco. Le notizie positive sul vaccino e le speranze di una forte ripresa economica hanno tuttavia fatto aumentare l’ottimismo, che ha registrato il valore maggiore in tre mesi.
L’Indice destagionalizzato delle Attività Economiche, che è l’indice principale di questo report e che con una singola domanda chiede alle aziende monitorate di paragonare l’andamento dell’attività del mese in corso rispetto a quello precedente, ha registrato a dicembre 39.7. Tale valore ha segnalato la quinta contrazione mensile consecutiva della produzione terziaria italiana. L’indice è leggermente aumentato da 39.4 di novembre, mostrando tuttavia un calo rapido dell’attività.
La causa principale dell’attuale contrazione è stata l’ennesima forte riduzione dei nuovi ordini ricevuti dalle aziende terziarie, attribuiti dal campione intervistato alle restrizioni dovute al Covid-19. L’ultimo calo è stato più debole di novembre, ma pur sempre elevato. La debolezza della domanda non si è limitata al mercato interno, visto che anche gli ordini esteri si sono fortemente ridotti.
Le aziende nel mese di dicembre hanno di conseguenza continuato a ridurre gli organici, anche se, dai commenti raccolti, la perdita dei posti di lavoro è principalmente legata a personale dimissionario non rimpiazzato. Anche se rallentata rispetto a novembre, quest’ultima contrazione dell’occupazione è stata notevole.
Allo stesso tempo, il livello delle commesse inevase presso le aziende terziarie italiane è di nuovo diminuito, estendendo l’attuale sequenza di contrazione a dieci mesi. Le aziende intervistate hanno attribuito quest’ultima contrazione alla capacità in eccesso causata dall’indebolimento delle vendite. Detto ciò, il calo è rallentato segnando un tasso moderato.
I dati di dicembre hanno anche evidenziato un nuovo aumento dei costi sostenuti dalle aziende terziarie, con un tasso di inflazione attribuito alle maggiori spese relative a utenze e salari. Il tasso di incremento è comunque rimasto solo moderato.
Nonostante i costi maggiori, a dicembre le aziende terziarie intervistate hanno continuato a ridurre la media delle loro tariffe, collegando in parte gli sconti agli sforzi per attrarre i clienti. Il tasso di deflazione delle tariffe è stato il più alto da luglio.
Positive a dicembre sono state le notizie pervenute dall’indice anticipatore delle tendenze. Presso le aziende terziarie italiane si è infatti registrato un miglioramento della fiducia sulle aspettative di produzione nei prossimi 12 mesi. L’evidenza dei commenti raccolti collega l’ottimismo alle speranze di un miglioramento della domanda una volta che le restrizioni verranno revocate e alle speranze di una forte ripresa economica. L’Indice dell’Attività Futura è salito al valore più alto in tre mesi pur mantenendosi ancora leggermente sottotono rispetto al contesto dei dati storici.
Nuovo rapido calo della produzione del settore privato
A dicembre, posizionandosi su 43.0, l’Indice Composito della Produzione ha registrato la terza contrazione consecutiva della produzione del settore privato italiano. Il valore raggiunto è variato di poco da 42.7 di novembre ed ha segnalato di nuovo un marcato declino generale, ancora una volta guidato dal settore terziario.
Sempre a dicembre, si è di nuovo registrata una riduzione dei nuovi ordini ricevuti dalle aziende italiane. Il tasso di contrazione è rallentato notevolmente nel corso del mese, segnando tuttavia valori elevati. Notizie positive sono comunque arrivate dalla domanda estera di beni e servizi, visto che il volume degli ordini esteri è aumentato per la seconda volta in tre mesi, anche se in modo lieve.
Con l’indebolimento della domanda, le aziende a dicembre hanno ridotto ulteriormente gli organici, estendendo l’attuale sequenza di crollo occupazionale a dieci mesi. Detto ciò, il tasso di licenziamento è rallentato rispetto a novembre ed è stato modesto.
Sul fronte dei prezzi, quelli di acquisto sono aumentati per il settimo mese consecutivo, segnando un forte tasso di inflazione. Alla fine del quarto trimestre, la pressione sui margini è comunque continuata visto che le aziende del settore privato hanno ancora una volta ridotto i loro prezzi medi di vendita. Il tasso di deflazione oltretutto è stato il più rapido in tre mesi.
Nonostante l’attuale contrazione, le aziende hanno riportato a dicembre un miglioramento della fiducia sull’attività dei prossimi 12 mesi. L’ottimismo ha indicato i valori migliori da settembre e a livello settoriale, quello manifatturiero ha riportato livelli maggiori rispetto a quello dei servizi.
COMMENTO
Lewis Cooper, Economist presso la IHS Markit, ha dichiarato: “I dati PMI di dicembre ci hanno fornito non molte notizie positive per il settore terziario italiano, che è rimasto in un profondo stato di contrazione viste le nuove misure restrittive. L’attività economica ha di nuovo segnato un calo sostanziale, con la domanda nazionale ed estera ulteriormente soffocata dalle misure adottate. Alla fine di questo quarto trimestre, l’ottimismo è comunque aumentato registrando il livello maggiore degli ultimi tre mesi, grazie alle notizie positive sul vaccino e alle speranze di una forte ripresa economica nel 2021. Ciononostante, il terziario rimane un freno significativo per la prestazione economica italiana, con un rapido crollo dell’attività che ha controbilanciato il nuovo rialzo della produzione manifatturiera. Fino a quando le restrizioni non verranno allentate, la contrazione del settore terziario inciderà pesantemente su qualsiasi ripresa”.