IHS Markit PMI: anche se ostacolata dai ritardi sulla fornitura, la crescita del manifatturiero italiano rimane rapida
Secondo gli ultimi dati PMI®, l’ultimo mese del terzo trimestre ha osservato l’ennesima rapida crescita delle condizioni manifatturiere italiane. Sia la produzione che i nuovi ordini sono aumentati notevolmente, anche se a tassi di crescita inferiori per via dei forti ritardi sulla fornitura e della carenza di materiale, le stesse ragioni che hanno anche causato l’elevata pressione inflazionistica. Le aziende manifatturiere, vista l’intensa pressione sulla capacità, hanno assunto personale ad un tasso più veloce.
L’Indice destagionalizzato PMI (Purchasing Managers Index®) IHS Markit del settore manifatturiero italiano – che con una sola cifra fornisce un quadro degli sviluppi delle condizioni generali del settore manifatturiero – a settembre ha registrato 59.7, segnalando il quindicesimo mese consecutivo di miglioramento delle condizioni operative del settore manifatturiero. L’indice principale è diminuito da 60.9 di agosto, mostrando il tasso di espansione più lento da febbraio, rimanendo però in generale abbastanza rapido.
A settembre, le forti condizioni della domanda e il nuovo aumento della produzione manifatturiera hanno continuato ad alimentare la crescita del settore. I nuovi ordini presso le aziende manifatturiere hanno indicato un ulteriore incremento a causa della sostanziale domanda da parte dei clienti e le crescenti vendite. Pur rimanendo ancora rapida, l’espansione di settembre è diminuita al livello più debole in sette mesi e, allo stesso tempo, i nuovi ordini ricevuti dal mercato estero sono aumentati considerevolmente.
Di conseguenza, la produzione è aumentata per il sedicesimo mese consecutivo. Il tasso di espansione, pur rimanendo in generale elevato, è stato il più lento da febbraio per la perdita di vigore della spinta di crescita.
Le maggiori esigenze della produzione sono state inoltre attribuite dalle aziende campione al nuovo aumento dell’attività di acquisto di settembre. Il tasso di crescita è risultato notevole anche se il più lento registrato in sette mesi.
Allo stesso tempo, durante l’ultimo mese del terzo trimestre, continuano le interruzioni sulla catena di distribuzione. I tempi medi di consegna per i beni ancora una volta si sono allungati notevolmente e il tasso dei ritardi è stato il quarto maggiore mai registrato. Secondo le aziende campione, la carenza di materiale e i problemi legati ai trasporti sono state le cause principali dei ritardi.
Ancora una volta i problemi legati alla fornitura hanno avuto a settembre un effetto domino sia sulle giacenze che sulla capacità. Dopo il leggero aumento di agosto, la giacenza degli acquisti è diminuita notevolmente con le aziende campione che hanno riportato ritardi nella ricezione di materiali.
Allo stesso tempo, il livello del lavoro inevaso è aumentato ad un tasso più veloce che in generale è risultato elevato a causa dell’attesa di materiale da parte dei manifatturieri per completare i loro ordini. Alcune aziende inoltre hanno riportato di aver assunto personale aggiuntivo.
A settembre, infatti, le aziende manifatturiere italiane hanno assunto personale aggiuntivo per il tredicesimo mese consecutivo. I dati raccolti hanno attribuito l’ultimo aumento occupazionale al tentativo di alleviare la pressione sulla capacità e far fronte alle vendite. Il tasso di creazione occupazionale è aumentato ad un tasso elevato e più rapido.
I dati di settembre hanno inoltre indicato nuove forti preoccupazioni collegate all’inflazione presso le imprese manifatturiere italiane. Il carico dei costi è aumentato ancora una volta, ad un tasso di inflazione rimasto rapido, nonostante sia rallentato ulteriormente dal picco raggiunto a giugno. Le aziende campione hanno collegato l’incremento ai maggiori costi per il materiale, alla carenza di beni e agli aumenti di prezzo presso i fornitori.
Le aziende campione hanno di conseguenza innalzato a settembre i loro prezzi medi di vendita, il cui tasso di aumento è accelerato da agosto ed è stato il quarto maggiore nella storia dell’indagine.
Commento
Lewis Cooper, Economist di IHS Markit, analizzando gli ultimi dati dell’indagine ha dichiarato: “Gli ultimi dati PMI hanno evidenziato l’ennesimo miglioramento delle condizioni manifatturiere italiane. Con un tasso di espansione mensile in leggera diminuzione. La crescita è stata causata dal nuovo forte incremento della produzione e dei nuovi ordini, con le aziende campione che hanno continuato a riportare forti condizioni della domanda. Il tasso di aumento è rallentato, risultando il più debole da febbraio, rimanendo però tra i più veloci mai riportati. Di conseguenza, i produttori manifatturieri hanno assunto personale aggiuntivo ad un tasso accelerato. Le interruzioni sulla fornitura hanno tuttavia continuato a trattenere il settore. A causa delle diffuse carenze di materiale e problemi di natura logistica, si sono intensificati i ritardi delle consegne. Di conseguenza, le aziende sono rimaste in attesa dei beni per poter completare i loro ordini, il che, assieme alla forte domanda, ha provocato un nuovo e forte aumento delle pressioni sulla capacità. I problemi legati alla fornitura hanno causato inoltre l’ennesimo forte ciclo di inflazione nel settore manifatturiero italiano. I costi dei beni di acquisto sono aumentati rapidamente, con un aumento vicino a quello senza precedenti di giugno, mentre le aziende hanno aumentato i loro prezzi di vendita al quarto livello più alto di sempre. In generale il settore continua a riportare buoni risultati, segnando una crescita ancora rapida malgrado i problemi con le forniture e l’inflazione. Ad ogni modo, è questa la situazione che potrebbe porre sfide significative nei prossimi mesi.”