IHS Markit PMI: ad agosto, forte rallentamento della crescita dell’economia dell’eurozona
La ripresa dell’economia del settore privato dell’eurozona ha mostrato ad agosto una perdita di vigore visto che il tasso di espansione ha registrato un forte rallentamento rispetto al recente picco di luglio. Una volta destagionalizzato, l’Indice IHS Markit PMI® della Produzione Composita, è infatti sceso a 51.9 da 54.9 del mese precedente. Ciononostante, rispetto alla precedente stima flash di 51.6, il valore è aumentato ed ha mostrato una moderata espansione dell’attività.
Le prestazioni settoriali di agosto hanno mostrato delle divergenze. La produzione manifatturiera è fortemente aumentata e al tasso più rapido da aprile 2018. L’attività terziaria invece, anche se in crescita per il secondo mese consecutivo, ha indicato un rallentamento del tasso di espansione registrando valori solo marginali.
Nonostante la crescita generale sia stata poco più debole rispetto ai numeri segnati nel mese di luglio, la Germania ha indicato ad agosto i risultati più positivi, sostenuta dalla forte prestazione del manifatturiero. Anche l’Irlanda e la Francia hanno registrato un incremento dell’attività nonostante il tasso di espansione francese abbia indicato valori molto più lenti di luglio.
Classifica del PMI* Composito per Paese:
Germania 54.4 (flash: 53.7) minimo in 2 mesi
Irlanda 54.0 minimo in 2 mesi
Francia 51.6 (flash: 51.7) minimo in 3 mesi
Italia 49.5 minimo in 2 mesi
Spagna 48.4 minimo in 3 mesi
Al contrario, in Italia e Spagna, la modesta prestazione del terziario ha causato ad agosto un effettivo calo del complessivo settore privato.
Il livello dei nuovi ordini ricevuti ad agosto è aumentato per il secondo mese consecutivo, anche se la crescita è stata modesta e più debole di luglio. Le vendite all’estero hanno di nuovo mostrato valori in calo, prolungando l’attuale periodo di contrazione a quasi due anni.
Visto l’incremento un po’ più solido dell’attività rispetto ai nuovi ordini, le aziende del settore privato sono state in grado di tenere sotto controllo il carico di lavoro. Gli ultimi dati confermano il diciottesimo mese consecutivo di calo del lavoro inevaso, anche se la contrazione di agosto è stata solo modesta.
Le aziende hanno di conseguenza ridotto anche ad agosto i livelli occupazionali estendendo a sei mesi l’attuale sequenza di contrazione. Nonostante il tasso del mese di agosto sia stato il più debole del semestre sopracitato, ha comunque indicato forti livelli di riduzione degli organici. Tutte le nazioni monitorate hanno indicato un calo dei posti di lavoro con la Spagna che ha mostrato la contrazione maggiore seguita da Francia e Germania.
Allo stesso tempo, le spese operative sono aumentate per il terzo mese consecutivo. Il tasso di inflazione è stato solido ed ha toccato il valore più alto da febbraio. Al contrario ed in linea con la tendenza iniziata a marzo, i prezzi di vendita hanno continuato a diminuire. Le pressioni della concorrenza e il difficile clima economico hanno continuato a pesare sul potere sui prezzi. La contrazione, però, è stata modesta e la più debole dell’attuale sequenza.
In merito alle previsioni sui prossimi 12 mesi, la fiducia è rimasta in territorio positivo, mentre l’ottimismo è stato leggermente inferiore a luglio.
Services
L’Indice PMI® IHS Markit dell’Attività Terziaria dell’eurozona ha indicato ad agosto un tasso di crescita notevolmente più lento. Dopo aver conteggiato i fattori stagionali, l’indice è sceso a 50.5, da 54.7 di luglio. Hanno fortemente inciso sul valore dell’espansione del settore terziario il forte rallentamento della crescita in Francia ed il ritorno in zona contrazione di Italia e Spagna.
Dopo la modesta crescita di luglio, ad agosto si è registrata una leggera contrazione dei nuovi ordini dovuta ai cali registrati in Italia e Spagna. I commenti raccolti hanno indicato il commercio estero come una delle cause principali dell’indebolimento della domanda, registrando una severa contrazione degli ordini esteri per il ventiquattresimo mese consecutivo.
Vista la deludente tendenza dei nuovi ordini, le aziende hanno facilmente tenuto sotto controllo il carico di lavoro, registrando un forte calo delle commesse inevase per il sesto mese consecutivo. E si prolunga a sei mesi anche la sequenza dei tagli occupazionali visto che le aziende si sono mostrate più caute sul futuro. All’interno dell’eurozona si è riscontrata una riduzione degli impieghi ad eccezione della Germania, dove si è registrato un leggero incremento.
Nel frattempo, le spese operative continuano ad aumentare, segnando la terza crescita mensile consecutiva e la più rapida da febbraio. Al contrario, i prezzi di vendita continuano a diminuire in linea con il difficile clima economico.
Infine, rispetto a luglio le aspettative per i prossimi 12 mesi sono scivolate in basso, scendendo ai minimi in tre mesi. Le aziende terziare spagnole sono state quelle che hanno mostrato meno ottimismo riguardo al futuro.
Commento
Chris Williamson, Chief Business Economist presso IHS Markit, ha dichiarato: “Le aziende del settore terziario dell’eurozona hanno mostrato una forte frenata della crescita dell’attività economica, confermando i timori che questa ripresa successiva alle drastiche chiusure di contenimento stia iniziando a vacillare a causa delle procedure di distanziamento sociale ancora in atto per la pandemia da Covid-19. Il valore registrato, vicino allo stallo, va considerato nel contesto della forte espansione di luglio, mese in cui la crescita economica ha indicato un’impennata record in quasi due anni grazie alla progressiva riapertura dei mercati dalle severe misure restrittive per il Covid-19. Ciononostante, quest’ultima lettura continua a deludere dandoci segnali di una ripresa che ha perso quasi tutto il suo vigore. Questa contrazione è stata spesso collegata ai timori di un nuovo aumento del tasso di infezione da Covid- 19, in particolare se si guarda ai settori più direttamente a contatto con i clienti, soprattutto in Spagna e Italia dove le misure di contenimento del virus sono rimaste particolarmente severe. Vista la più ampia struttura dell’economia terziaria, il rallentamento avutosi nel settore ha sbilanciato i risultati più positivi ottenuti ad agosto dal manifatturiero. Ciò può voler dire che il tasso complessivo di crescita ha perduto vigore nel bel mezzo del terzo trimestre. Anche se il limitato vigore mostrato dai dati PMI di luglio e agosto implica un possibile e prossimo rinvigorimento delle condizioni economiche dal collasso avutosi la primavera scorsa, l’indagine evidenzia quanto sia importante che nei prossimi mesi, al fine di sostenere la ripresa, i responsabili decisionali tengano alta l’attenzione”.