IHS MARKIT PMI: a giugno ulteriore rallentamento della contrazione manifatturiera in Italia
Sebbene il declino continui a rallentare ulteriormente per via dell’allentamento delle misure restrittive per contrastare la diffusione della pandemia globale, continua a contrarsi a giugno il settore manifatturiero italiano. La produzione manifatturiera è aumentata per la prima volta in quasi due anni ma con un tasso di espansione piuttosto leggero. Le condizioni della domanda sono rimaste deboli, con i nuovi ordini, che sebbene al tasso più debole in quattro anni, sono di nuovo in diminuzione. Migliorano ulteriormente le prospettive per la produzione dei prossimi 12 mesi, si riportano infatti i livelli di ottimismo più alti da luglio 2015.
L’Indice PMI® (Purchasing Managers Index®) IHS Markit del settore manifatturiero italiano – che con una sola cifra dà un’immagine degli sviluppi delle condizioni generali del settore manifatturiero – ha registrato a giugno 47.5, e segnala il ventunesimo mese consecutivo di contrazione dello stato di salute del settore manifatturiero italiano. L’indice è aumentato da 45.4 di maggio, ed ha indicato il più debole tasso di declino in quattro mesi.
Il fattore principale che ha causato il debole peggioramento delle condizioni è stato il primo e lieve aumento della produzione in quasi due anni, dovuto all’allentamento delle restrizioni e alle ulteriori riaperture delle aziende. Allo stesso tempo, così come successo ogni mese da agosto 2018, diminuiscono i nuovi ordini ricevuti e le aziende campione hanno riportato che nonostante l’allentamento delle misure per il Covid-19 hanno avuto difficoltà nel ravvivare la domanda. Il tasso di riduzione dei nuovi ordini è stato elevato ma il più lento in quattro mesi.
Anche la domanda estera è rimasta debole, i nuovi ordini esteri infatti sono diminuiti notevolmente anche se il tasso di declino è rallentato rispetto a maggio.
In linea con le deboli vendite, estendendo l’attuale sequenza di declino a più di un anno, diminuiscono ancora una volta i livelli del personale. Il tasso dei tagli del personale è rimasto generalmente invariato da quello di maggio ed è risultato elevato. Le aziende hanno però continuato a lavorare sugli ordini in fase di lavorazione, il tasso di lavoro inevaso è accelerato quindi al ritmo più veloce da marzo 2013.
Allo stesso tempo, le aziende campione hanno continuato a ridurre marcatamente i loro acquisti. Le interruzioni sulla catena di fornitura sono state molto frequenti, anche se l’allungamento dei tempi medi di consegna di giugno è stato il minore da febbraio.
Le giacenze delle materie prime e dei semilavorati sono aumentate ulteriormente ma non di troppo. Gli ultimi dati hanno inoltre sottolineato una leggera contrazione delle giacenze dei prodotti finiti per via della maggiore capacità delle aziende di consegnare merci ai loro clienti.
A giugno e per il quinto mese consecutivo diminuisce la pressione sui costi delle aziende manifatturiere italiane. Il tasso di contrazione è stato elevato, ma più debole di quello riportato durante la precedente indagine. Le aziende campione hanno continuato ad offrire sconti per incentivare le vendite, diminuiscono infatti ancora una volta a giugno i prezzi medi di vendita.
Per concludere, le aspettative per la produzione del prossimo anno hanno raggiunto il livello maggiore da luglio 2015, e i dati raccolti lo hanno collegato alla speranza di una migliore domanda e di una ripresa dell’economia.
COMMENTO
Lewis Cooper, Economist di IHS Markit che elabora il report Markit PMI® Settore Manifatturiero in Italia, ha dichiarato: “Continua a giugno la contrazione del settore manifatturiero italiano, anche se il peggioramento dello stato di salute del settore è diminuito ulteriormente ed ha raggiunto il livello più basso in quattro mesi, grazie all’allentamento delle misure restrittive e alla riapertura di altri settori dell’economia. La produzione manifatturiera è aumentata per la prima volta da luglio 2018, ma ad un tasso marginale. Rimangono deboli le condizioni della domanda, visto che il volume dei nuovi ordini ricevuti è diminuito per il ventitreesimo mese consecutivo. Sebbene ancora elevata, la riduzione dei nuovi ordini è diminuita ulteriormente ed è stata la più lenta da febbraio. I dati di giugno hanno inoltre sottolineato un’altra tornata di tagli occupazionali, con le aziende campione che hanno continuato a riportare licenziamenti e mancati rinnovi di contratti a termine. È incoraggiante osservare come è migliorato ancora una volta l’ottimismo delle aziende campione per quanto riguarda l’anno prossimo raggiungendo il livello più alto in quasi cinque anni. Malgrado l’ottimismo delle aziende sta andando verso la giusta direzione e la contrazione stia rallentando, la strada verso la ripresa del settore manifatturiero è ancora piena di ostacoli, con la domanda che deve migliorare notevolmente prima che si ritorni ad una crescita significativa”.