IHS Markit PMI: a gennaio l’attività edile italiana è aumentata ad una velocità di crescita record
Secondo gli ultimi dati PMI® di IHS Markit, il settore edile italiano ha registrato a gennaio una crescita record dell’attività. I nuovi ordini sono aumentati a causa della forte domanda in parte attribuita allo schema governativo del superbonus. Il tasso di espansione è stato il maggiore dall’inizio della raccolta dati nel 1999. L’ottimismo delle aziende ha di conseguenza raggiunto per la seconda volta in sei mesi un valore record e tra i maggiori dell’indagine.
Una volta destagionalizzato, l’Indice IHS Markit PMI® sul Settore Edilizio Italiano – che misura le variazioni su base mensile della produzione totale del settore – è aumentato da 64.4 di dicembre sino a raggiungere a gennaio il record assoluto di 68.2. Tale variazione ha segnalato la crescita più rapida della produzione edile italiana da quando è iniziata la raccolta dati a luglio del 1999 e ad un tasso che in generale è stato elevato.
Tra i tre sottosettori monitorati, sia quello dell’edilizia residenziale che non residenziale hanno registrato a gennaio tassi record di crescita dell’attività, con la prima che continua a superare l’espansione totale del settore. Anche l’attività dell’ingegneria civile è aumentata parecchio se paragonata agli standard storici, riportando inoltre l’espansione più veloce da maggio 2001.
La crescita della produzione generale di gennaio è stata causata dal maggiore volume dei nuovi ordini ricevuti dalle imprese edili italiane. Secondo le aziende che aderiscono all’indagine, l’ultima variazione è stata causata dalla forte domanda da parte dei clienti, in parte collegabile alle facilitazioni offerte dagli schemi governativi. Il tasso di espansione dei nuovi ordini in particolare è stato il più veloce della storia dell’indagine.
Le aziende hanno registrato un tasso di aumento più elevato degli acquisti, causato dalla forte crescita dell’attività e dal vigoroso afflusso dei nuovi ordini ricevuti. Il ritmo di espansione dell’attività di acquisto è stato il secondo più veloce registrato dall’inizio dell’indagine nel 1999.
A gennaio, la forte domanda per i beni ha posto ulteriore pressione sulla catena di fornitura. I tempi medi di consegna dei fornitori si sono allungati notevolmente per l’ennesima volta, e le aziende campione hanno inoltre riportato che le cause dei tempi di consegna più lunghi sono legate ai trasporti e alla carenza di materiale. Detto questo, i ritardi di gennaio sono stati i meno diffusi dallo scorso agosto.
Passando ai prezzi, continua ad aumentare notevolmente a gennaio la pressione sui costi e dai dati raccolti si evince che le ragioni che hanno causato l’inflazione sono state la carenza di materiale presso i fornitori, l’aumento dei prezzi dei fornitori e del costo delle materie prime. Il tasso di crescita è diminuito dal record di fine 2021 pur rimanendo in generale elevato. La pressione sui costi inoltre arriva anche dall’aumento delle tariffe dei subappaltatori che a gennaio sono di nuovo aumentate vertiginosamente.
I dati di gennaio hanno inoltre mostrato un nuovo aumento dei livelli occupazionali presso le imprese edili italiane, estendendo l’attuale sequenza di aumenti del personale ad un anno. Le aziende che aderiscono all’indagine hanno attribuito l’ultimo aumento al maggiore carico di lavoro. Il tasso di aumento è stato solido anche se il più lento dallo scorso luglio. Le imprese edili italiane hanno inoltre registrato a gennaio un nuovo forte aumento dell’utilizzo dei subappaltatori.
Guardando avanti, le imprese edili hanno mantenuto a gennaio un approccio molto positivo riguardo all’attività dei prossimi 12 mesi. Il livello di ottimismo è salito infatti per la seconda volta in sei mesi al livello massimo, al pari di settembre 2021, ed è stato elevato rispetto ai dati storici. La forte domanda, il maggiore carico di lavoro e le agevolazioni fiscali imposte dal governo sono state le ragioni riportate per essere ottimisti.
Commento
Lewis Cooper, Economist presso IHS Markit, che ha redatto il report sul sondaggio, ha dichiarato: “Il settore edile italiano ha registrato un difficile inizio 2022, l’attività e i nuovi ordini infatti sono aumentati al tasso più veloce di sempre per via della forte domanda, a sua volta in parte collegabile agli schemi governativi del superbonus. Due sottosettori tra i tre monitorati hanno registrato tassi di crescita record a gennaio, con alla guida quello dell’edilizia residenziale, mentre, sottolineando la crescita generale dell’attività edile, il sottosettore dell’ingegneria civile è incrementato al tasso più veloce da maggio 2001. Di conseguenza le aziende hanno riportato un approccio più positivo riguardo all’attività del prossimo anno, riportando per la seconda volta dallo scorso luglio un livello di ottimismo record, mentre il tasso di creazione occupazionale è rimasto elevato. Le pressioni inflazionistiche e i problemi legati alla fornitura frenano la crescita, con le aziende campione che hanno citato come ciò abbia causato carenza di materiale e aumenti di prezzi. Ciò detto, ulteriori buone notizie arrivano dalla forte contrazione dell’inflazione dei costi dai record osservati verso la fine dello scorso anno, e i ritardi nelle consegne sono stati i meno diffusi dallo scorso agosto. In generale il settore ha osservato a gennaio la prestazione migliore in oltre 22 anni di raccolta dati, spianando il terreno per un’altra forte crescita nel prossimo anno”.