IHS Markit PMI: a febbraio, ripresa della produzione terziaria in Italia
Con la riduzione delle difficoltà causate dalla variante Omicron e con l’allentamento delle restrizioni pandemiche che hanno permesso la ripresa della domanda, gli ultimi dati PMI® di febbraio hanno segnalato una ripresa della crescita del settore terziario italiano.
Allo stesso tempo, la pressione sui costi si è intensificata ed è stata ampiamente collegata ai crescenti costi energetici ma anche agli incrementi sui salari e all’aumento dei prezzi imposti dai fornitori. In particolare, il tasso di inflazione dei costi è salito a valori record, con il conseguente innalzamento al tasso più veloce in tre mesi delle tariffe medie applicate al cliente.
L’Indice principale destagionalizzato IHS Markit PMI® dell’Attività Terziaria in Italia è tornato di nuovo al di sopra della soglia di non cambiamento di 50.0, salendo a febbraio a 52.8 da 48.5 di gennaio. Questo ha segnalato un nuovo incremento della produzione terziaria, con un tasso di crescita generalmente forte.
Al centro della nuova espansione di febbraio c’è il nuovo aumento del livello delle commesse ricevute dalle aziende terziarie in Italia. Dopo la contrazione di gennaio, il flusso dei nuovi ordini ha indicato un forte incremento con il campione monitorato che ha registrato un miglioramento della domanda dovuto all’allentamento delle restrizioni anti Covid-19. C’è da dire però che il tasso di espansione si è mantenuto più lento rispetto ai livelli osservati nel 2021.
Similmente e per la prima volta da novembre, le nuove commesse estere sono aumentate e in modo generalmente marginale. Le aziende campione hanno segnalato un miglioramento della domanda estera.
A metà del primo trimestre dell’anno, le vendite maggiori hanno tuttavia posto maggiore pressione sulla capacità operativa aumentando l’accumulo di ordini inevasi per il sesto mese consecutivo. Il campione monitorato ha segnalato che a pesare sulla capacità hanno contribuito la carenza di personale e i disagi sulle forniture. Il tasso di espansione è stato il più lento da settembre e tuttavia soltanto marginale.
Tra le cause di quest’ultima ondata inflazionistica dei costi di febbraio, oltre alle diffuse segnalazioni di aumenti dei costi energetici, si sono riscontrare anche difficoltà di rifornimento. Le spese gestionali sono di nuovo aumentate, con un tasso di inflazione che ha toccato il record d’indagine per il secondo mese consecutivo.
Ne è quindi conseguito un nuovo aumento delle tariffe medie applicate dai fornitori italiani di servizi, che ha esteso l’attuale sequenza di incremento iniziata lo scorso ottobre. Dai dati raccolti in sede d’indagine, le aziende hanno trasferito parte dei costi maggiori ai clienti finali. Il tasso di incremento dei prezzi di vendita è stato elevato ed il più rapido degli ultimi tre mesi.
I dati di febbraio hanno anche evidenziato un nuovo aumento degli organici. I dati raccolti lo hanno collegato al tentativo di alleviare le pressioni sulla capacità operativa. Il tasso di creazione di posti di lavoro è rallentato indicando il valore più debole da maggio 2021 ed è stato tuttavia solo marginale, con alcune aziende che hanno notificato difficoltà nel reperire personale per coprire le posizioni vacanti.
Il forte rialzo delle assunzioni di febbraio rispecchia anche le previsioni ottimistiche delle aziende sull’attività nei prossimi 12 mesi. La fiducia è legata alla speranza di ulteriori miglioramenti delle condizioni della domanda.
Detto ciò, la preoccupazione sulla pandemia da Covid-19 ha continuato a pesare sull’ottimismo economico di febbraio, segnando il livello più debole di fiducia da gennaio 2021, ma ampiamente in linea con la serie di lungo termine.
La crescita del settore privato accelera grazie al rilancio della produzione terziaria
In salita rispetto a 50.1 di gennaio, l’Indice destagionalizzato della Produzione Composita in Italia di febbraio ha indicato 53.6, segnalando un’espansione forte e accelerata della produzione del settore privato.
L’indice composito è una media ponderata dell’Indice della Produzione Manifatturiera e dell’Indice dell’Attività Terziaria.
L’attività economica terziaria è tornata in crescita dopo la leggera contrazione di gennaio dovuta all’ondata Omicron, mentre la produzione industriale è aumentata a tassi più rapidi.
Il flusso di nuovi ordini ricevuti a febbraio dalle aziende del settore privato è aumentato a ritmo più elevato, con i servizi che hanno riportato un nuovo miglioramento della domanda. Dall’estero, gli ordini sono ulteriormente aumentati ad un tasso fortemente accelerato.
Le maggiori vendite di febbraio hanno tuttavia aumentato la pressione sulla capacità operativa delle aziende, che hanno registrato un moderato incremento del livello delle commesse inevase per il dodicesimo mese consecutivo. Di conseguenza, le aziende hanno continuato ad assumere personale aggiuntivo ma ad un tasso che a febbraio è risultato il più lento da maggio scorso e solo complessivamente marginale.
Per quanto concerne gli altri indici, le aziende italiane hanno registrato un nuovo incremento dei costi, indicando oltretutto il tasso di inflazione più rapido della storia dell’indagine. I prezzi medi di vendita quindi imposti dalle aziende hanno indicato di nuovo un forte rialzo.
Concludendo, la fiducia è rimasta storicamente forte.
Commento
Lewis Cooper, Economist presso IHS Markit che elabora i dati dell’indagine Italy Services PMI®, ha dichiarato: “Con la riduzione delle misure anti-pandemiche che hanno permesso il rilancio della domanda, a febbraio il settore terziario italiano è tornato in territorio di crescita. Sia l’attività economica che i nuovi ordini sono moderatamente aumentati, anche se i relativi tassi di crescita sono stati più lenti rispetto a quelli osservati nel 2021. A metà di questo primo trimestre dell’anno, il rinvigorimento del settore terziario si è unito alla più rapida espansione della produzione manifatturiera. Il settore privato di febbraio ha di conseguenza indicato una forte accelerazione della crescita, con un ulteriore miglioramento delle condizioni della domanda. Le aziende hanno continuato ad assumere personale aggiuntivo ma ad un tasso rallentato, poiché alcune di loro hanno riportato difficoltà nel trovare i candidati. Alla maggiore crescita di febbraio si associa una più marcata intensità delle pressioni inflazionistiche in tutto il settore privato. I prezzi di acquisto hanno indicato un’impennata record, collegata all’aumento delle utenze energetiche, dei salari, dei disagi sulla fornitura e dei crescenti costi dei beni. Di conseguenza, i prezzi medi di vendita delle aziende sono a loro volta fortemente aumentati.”