IHS Markit PMI: a febbraio il settore manifatturiero italiano resta ancorato in zona di crescita
Secondo gli ultimi dati PMI®, il settore manifatturiero italiano è rimasto ancorato a febbraio in zona espansione. La produzione industriale è aumentata ad un tasso più rapido con l’ennesima forte crescita dei nuovi ordini, attribuita dalle imprese campione alla forte domanda da parte dei clienti. Allo stesso tempo, i ritardi delle consegne sono stati i più deboli in undici mesi e sono rallentate ancora una volta le pressioni inflazionistiche. L’ottimismo delle aziende si è di conseguenza rafforzato al livello più alto in cinque mesi.
L’Indice destagionalizzato PMI (Purchasing Managers Index®) IHS Markit del settore manifatturiero italiano – che con una sola cifra fornisce un quadro degli sviluppi delle condizioni generali del settore manifatturiero – a febbraio ha raggiunto 58.3, valore invariato da quello di gennaio, e ha segnalato il ventesimo mese consecutivo di miglioramento dello stato di salute del settore manifatturiero italiano ad un tasso generale elevato.
L’espansione sostenuta è stata causata dalla nuova crescita della produzione e dei nuovi ordini riportata durante la metà del primo trimestre del 2022. La produzione manifatturiera è aumentata ad un tasso più veloce e in generale elevato, con le aziende campione che hanno riportato forti condizioni della domanda.
Il livello dei nuovi ordini ricevuti è infatti aumentato notevolmente a febbraio e per il quindicesimo mese consecutivo, ma al tasso di crescita più debole in un anno. Anche i nuovi ordini ricevuti dall’estero sono cresciuti fortemente, anche se il tasso di crescita ha mostrato simili segnali di rallentamento, riportando l’espansione più debole da dicembre 2020.
Le maggiori esigenze della produzione hanno costretto le aziende ad innalzare a febbraio la loro attività di acquisto ad un tasso di crescita mensile accelerato e in generale elevato.
Le giacenze degli acquisti delle aziende manifatturiere italiane sono aumentate ulteriormente, con i dati raccolti che hanno mostrato come le aziende hanno tentato di accumularle in parte a causa dei problemi legati al reperimento di materiali. L’ultimo aumento delle giacenze è stato inoltre il maggiore mai registrato dall’indagine.
I dati di febbraio hanno inoltre mostrato un durevole deterioramento dei tempi medi di consegna dei fornitori. Detto ciò, ci sono stati nuovi segnali che la pressione sulla catena di distribuzione sia diminuita, i ritardi di febbraio, infatti, sono stati i meno forti da marzo 2021.
Nonostante ciò, a febbraio, secondo i dati raccolti, i problemi dovuti al reperimento di materiale hanno continuato ad ostacolare i livelli della produzione e porre pressione sulla capacità produttiva. Il livello del lavoro inevaso è aumentato notevolmente e per la quattordicesima volta in altrettanti mesi.
In risposta alla pressione sulla capacità e al forte livello di ordini da gestire, le aziende manifatturiere italiane hanno ancora una volta innalzato a febbraio i loro livelli del personale. Il tasso di creazione occupazionale è stato tra i più veloci della storia dell’indagine, malgrado sia diminuito da gennaio.
Gli altri indici hanno mostrato come il leggero sollievo dalle strozzature sulla fornitura ha coinciso a febbraio con il nuovo allentamento delle pressioni inflazionistiche. I costi sostenuti dalle imprese manifatturiere italiane sono ancora una volta aumentati rapidamente, con i dati raccolti che hanno mostrato prezzi più alti di materiale ed energia. Detto ciò, il tasso di inflazione è stato il più lento in undici mesi.
Le aziende campione hanno di conseguenza innalzato a febbraio i loro prezzi di vendita ad un tasso più ridotto. L’ultima espansione dei prezzi è stata la più lenta dallo scorso settembre anche se ancora in generale elevata.
Guardando al futuro, si rafforza l’ottimismo delle aziende a febbraio e raggiunge il livello più alto in cinque mesi. L’aspettativa positiva è stata attribuita alla speranza di forti condizioni della domanda nei prossimi mesi.
Commento
Lewis Cooper, Economist di IHS Markit, analizzando gli ultimi dati dell’indagine ha dichiarato: “Durante l’indagine di febbraio, il settore manifatturiero italiano ha registrato un nuovo forte miglioramento delle condizioni operative. La produzione manifatturiera è aumentata ad un tasso più veloce in quanto i nuovi ordini sono incrementati notevolmente, con le aziende campione che hanno riportato una maggiore domanda da parte dei clienti. A febbraio, i problemi della catena di distribuzione continuano però ad ostacolare la produzione, infatti alcune aziende campione hanno riportato che i problemi nel reperire materie prime hanno lasciato parecchi ordini incompleti e hanno fatto pressione sulla capacità. Detto questo, l’entità dei ritardi è stata la minore in undici mesi, mostrando inoltre qualche rallentamento della pressione sulla catena distributiva. Allo stesso tempo, rimangono elevate le pressioni inflazionistiche se paragonate agli standard storici, ma se il tasso di inflazione dei costi è rallentato notevolmente sino a raggiungere il valore minimo in undici mesi, mentre l’ultimo aumento dei prezzi di vendita è stato il più debole dallo scorso settembre. Le forti vendite e la riduzione delle pressioni inflazionistiche hanno spinto a febbraio l’ottimismo al livello più alto in cinque mesi, con i produttori di beni manifatturieri rimasti fiduciosi che la domanda migliorerà ancora nei mesi prossimi e che la produzione continuerà la sua ascesa.”