I Manager di successo hanno un Mindset da Astronauti
Abituarsi all’assenza di peso durante i “voli parabolici” in mancanza di gravità e ancora: prendere lezioni di paracadutismo e tecniche di sopravvivenza in mare, nelle foreste e nel deserto per prepararsi ad affrontare situazioni estreme. Sono solo alcuni dei momenti del complesso addestramento degli astronauti prima della partenza per lo spazio. Un percorso nel segno della massima adattabilità e resilienza per essere in grado di abitare la dimensione più lontana e innaturale che esista. La vera spinta motivazionale degli astronauti parte dall’interno: si tratta di acquisire un vero e proprio mindset, che accomuna per certi aspetti gli atleti dell’anti-gravità ai manager.
“Dieta bilanciata e allenamento fisico costante, per la creazione e salvaguardia di una buona massa muscolare, sono fondamentali per contrastare l’invecchiamento nello spazio, ma soprattutto, per ottenere la forma fisica e mentale indispensabile a tenere sotto controllo lo stress anche in azienda”, spiega il Dr. Filippo Ongaro, ex medico degli astronauti e Coach.
Buddismo spaziale & Problem Solving
Praticità e concretezza consentono agli astronauti di accettare, affrontare e gestire anche le situazioni più difficili con la consapevolezza di essere “pronti” grazie a un addestramento tipico del mondo militare, che tempra innanzitutto lo spirito, in una sorta di “buddhismo spaziale”.
“La chiave per gestire al meglio una missione, ma anche le sfide personali e manageriali più complesse, è proprio quella di non farsi sopraffare da sfide e ostacoli. Anche il problema più grande può essere spezzettato, ridotto al minimo e affrontato. Anche davanti alle situazioni più dolorose il primo passo è accettare, non rifiutare, perché la vita sceglie comunque per noi, che ci piaccia o meno”, prosegue il Dr. Ongaro.
Perdere il controllo per liberare il potenziale
Abbandonare le abitudini, la routine e i comportamenti ripetitivi in ambiente controllato è uno dei segreti per imparare ad andare oltre il punto di non ritorno, liberando il proprio potenziale fisico e mentale. Uscire dal rumore per concedersi momenti di attesa e di noia “generativa”, come spesso accade agli astronauti in missione, è fondamentale per proteggere la creatività che è il vero motore del successo competitivo in azienda.
“La routine quotidiana ci fa perdere di vista il senso di scopo, annienta la passione e ci fa sembrare anche il più piccolo ostacolo come qualcosa di insormontabile. Il modo per uscire da questo circolo vizioso è di ripartire dal perché, con competenza e cuore”, consiglia il Dr. Ongaro.
Come nella Città delle Stelle…
Nella Città delle Stelle, nei sobborghi di Mosca dove ancora oggi si addestrano astronauti e cosmonauti, in una delle case vittoriane costruite dalla NASA che ospitò anche Bill Shepherd, il primo comandante della stazione spaziale internazionale, si vede la scritta “l’ultimo giorno facile è stato ieri”. Si tratta di un chiaro monito che esprime la continua progressione della complessità ed un invito ad uscire dai propri schemi consolidati per affrontare con determinazione nuove e sempre più complesse sfide, anche in azienda.
Manager o astronauta? Quando il Mindset fa la differenza
La maggior parte degli astronauti, proprio come gli uomini d’impresa, ha lauree in ingegneria, scienze fisiche o matematica, con una formazione approfondita nelle materie STEM. Il senso della continua sfida fa dell’astronauta un samurai dallo spirito contemporaneo, forgiato anche da prolungati periodi di solitudine – frequenti anche per i manager ai vertici aziendali, spesso soli al comando o affiancati da un entourage limitatissimo di collaboratori – e addestramento continuativo.
Ripartire dallo scopo per “disinnescare” le tensioni
Braccio operativo in orbita, deve saper lavorare in squadra ed allo stesso tempo essere un leader. È metodico, creativo, chiamato a seguire le procedure, ma al tempo stesso capace di improvvisare se necessario. Ha resistenza, elasticità mentale, controllo, determinazione nel raggiungimento dello scopo. Un mix di caratteristiche che – a prescindere dal settore – ne fa un vero e proprio modello di riferimento per uomini e donne di successo in azienda.
“I manager dovrebbero ispirarsi alla capacità degli astronauti di fare squadra in nome di uno scopo comune, sviluppando un approccio mentale funzionale a liberare le migliori energie e gestire in modo efficace la conflittualità, disinnescando le tensioni in un’ottica di totale dedizione alla missione”, conclude il Coach.
Tre piccoli esercizi per il self-empowerment
1) Rifletti sulle situazioni sfidanti che incontri e prova a farti questa domanda: “se fossi il leader che desidero essere come mi comporterei?”.
2) Rifletti sulle situazioni sfidanti che incontri e prova a farti questa domanda: “se volessi deliberatamente peggiorare la situazione cosa potrei fare?”. Ora chiediti se stai effettivamente compiendo queste azioni.
3) Rifletti sulle tue lamentele e identifica i momenti in cui ti comporti come una vittima invece che essere leader.
FILIPPO ONGARO medico degli astronauti per oltre sette anni, è il primo italiano a essersi certificato in medicina anti-aging e medicina funzionale negli USA. Ha studiato problem solving e coaching strategico ed è autore di numerosi bestseller tutti pubblicati da Sperling & Kupfer, tra cui Il Metodo Ongaro, Forte come l’acqua e Scelte e sfide e Missione Longevità, l’ultimo in ordine di tempo. È stato professore a contratto presso Tor Vergata, l’Università di Bologna e il King’s College di Londra. Oggi è uno dei formatori di lingua italiana più seguiti anche sui social Il suo canale Youtube registra centinaia di migliaia di iscritti e decine di milioni di visualizzazioni. Da qualche anno ha scelto di dedicarsi esclusivamente alla divulgazione e al coaching per aiutare più persone possibile a migliorare lo stile di vita, le abitudini quotidiane e la gestione emotiva. Vive e lavora in Svizzera.