HCOB PMI®Flash: l’attività economica dell’eurozona aumenta più rapidamente, ma i nuovi ordini continuano a diminuire

 HCOB PMI®Flash: l’attività economica dell’eurozona aumenta più rapidamente, ma i nuovi ordini continuano a diminuire

Dall’analisi dei dati previsionali dell’indagine PMI®, a metà del terzo trimestre dell’anno, l’attività economica del settore privato dell’eurozona continua ad espandersi modestamente. In realtà, la produzione di agosto ha segnato un picco di espansione in 3 mesi, indicando uno slancio di crescita maggiore. Altri segnali rilevati dall’indagine sono tuttavia meno positivi. I nuovi ordini continuano a diminuire mentre i livelli occupazionali dell’eurozona segnalano un’ampia stagnazione, con l’ottimismo sceso ai minimi di quest’anno. Allo stesso tempo, il tasso di inflazione dei costi è rallentato ai minimi in otto mesi, mentre le aziende intervistate hanno indicato il maggiore aumento dei prezzi di vendita da aprile.

I due grandi settori monitorati dall’indagine hanno registrato tendenze divergenti. La crescita complessiva della produzione è stata guidata dal forte incremento dell’attività terziaria, il cui tasso di espansione ha toccato il valore più alto in quattro mesi. La produzione manifatturiera di agosto ha però continuato a diminuire drasticamente, segnando un tasso di contrazione complessivamente invariato rispetto a luglio, indicando dunque uno dei cali più elevati sinora registrati nel 2024.

Un fattore chiave che ha alimentato il maggiore incremento dell’attività economica dell’eurozona di agosto è stata la rinnovata espansione della Francia, i cui livelli produttivi hanno indicato la maggiore crescita in quasi un anno e mezzo. Al contrario, lo scenario economico in Germania è rimasto attenuato, con il secondo e più forte calo mensile consecutivo dell’attività. Il resto dell’eurozona ha nel frattempo continuato a registrare incrementi, nel corso di questo terzo trimestre.

Produzione e domanda

L’indice destagionalizzato HCOB Flash PMI Composito della Produzione dell’Eurozona, calcolato sulla base dell’85% circa delle risposte solitamente raccolte dall’indagine e redatto da S&P Global, da 50.2 di luglio è salito ad agosto a 51.2. Dopo due mesi consecutivi di rallentamento del ritmo di espansione, il settore privato dell’eurozona segnala dunque un tasso di crescita della produzione più veloce. Quest’ultimo incremento dell’attività è stato il più veloce da maggio, restando tuttavia ancora modesto. Salgono dunque a sei i mesi in cui la produzione sta segnando ininterrottamente un’espansione.

Come accaduto nel corso dell’attuale sequenza di crescita, l’espansione complessiva dell’attività dell’eurozona si è concentrata sul settore terziario. L’attività dei servizi ha registrato un forte rialzo e al tasso più rapido in quattro mesi, largamente dovuto alla Francia che ha indicato la più forte espansione da maggio 2022 e al nuovo solido rialzo dei paesi dell’eurozona al di fuori delle due maggiori economie. L’attività terziaria in Germania è nel frattempo aumentata modestamente. Il settore manifatturiero dell’eurozona è rimasto tuttavia in contrazione, registrando il diciassettesimo mese consecutivo di calo e ad un tasso elevato, ampiamente in linea con quello registrato a luglio.

Se ad agosto la crescita dell’attività economica ha registrato un rialzo, lo scenario della domanda è stato meno positivo. I nuovi ordini sono diminuiti per il terzo mese consecutivo con un tasso di riduzione solo leggermente più debole di luglio. Il modesto incremento delle nuove commesse terziarie è stato controbilanciato dalla riduzione dei nuovi ordini manifatturieri, la maggiore da fine 2023.

La riduzione complessiva dei nuovi ordini ha continuato ad essere guidata dal calo dei nuovi ordini esteri (incluso il commercio intra eurozona). Il flusso di ordini esteri ha subìto un forte calo ed il più rapido da febbraio.

Occupazione

I dati di agosto hanno indicato una marginale riduzione dei posti di lavoro nel settore privato dell’eurozona, terminando dunque una sequenza di espansione durata ininterrottamente per sette mesi. I livelli occupazionali hanno registrato il secondo mese consecutivo di ampia stagnazione, con un modesto rialzo degli organici dei servizi ed un forte declino di quelli manifatturieri. Gli indici occupazionali sono diminuiti in Germania e Francia, ma sono aumentati nel resto dell’eurozona.

Malgrado ad agosto non siano state registrate nuove assunzioni, il calo dei nuovi ordini ha facilitato le aziende a gestire il carico di lavoro e permesso loro di smaltire gli ordini inevasi nel corso del mese. Il calo delle commesse in giacenza di agosto è stato infatti elevato, il maggiore da febbraio.

Scorte e catena di fornitura

Al calo della domanda, il settore manifatturiero dell’eurozona ha reagito diminuendo ad agosto gli acquisti di fattori produttivi, diminuiti rapidamente e al tasso maggiore in quattro mesi. Anche le scorte sono a loro volta diminuite drasticamente. Le aziende hanno anche cercato di ridurre le giacenze di prodotti finiti, anche se al tasso minore da aprile. Con la riduzione degli acquisti, i tempi medi di consegna dei fornitori di agosto si sono accorciati per il settimo mese consecutivo. Quest’ultimo miglioramento della prestazione dei fornitori è stato modesto ma più elevato rispetto a luglio.

Prospettive future

In linea con la riduzione della domanda, dei livelli occupazionali, dell’attività di acquisto e delle scorte si è anche registrato un coincidente calo dell’ottimismo sulle prospettive economiche future. La fiducia è scesa ai minimi del 2024 ed ha indicato un valore inferiore alla media di serie. La riduzione dell’ottimismo è stata generale, con una minore fiducia in Germania, Francia e nel resto dell’eurozona, ed in entrambi i settori monitorati.

Prezzi

Anche se a metà del terzo trimestre i prezzi di acquisto hanno continuato ad aumentare in modo elevato, il tasso di inflazione è rallentato ai minimi in otto mesi. Le tariffe applicate ai clienti del terziario hanno indicato il più debole rialzo da aprile 2021, mentre l’inflazione dei costi manifatturieri è rimasta invariata rispetto a luglio, mese in cui ha toccato i valori più alti in 18 mesi.

Contrariamente allo scenario dei prezzi di acquisto, il tasso d’inflazione dei prezzi di vendita di agosto è accelerato, registrando il più rapido incremento in quattro mesi e più forte della media di serie. Le tariffe applicate dai servizi hanno indicato il rialzo maggiore in tre mesi, mentre i prezzi di vendita manifatturieri sono aumentati per la prima volta da aprile 2023.

Commento

Commentando I dati PMI flash Dr. Cyrus de la Rubia, Chief Economist presso Hamburg Commercial Bank, ha dichiarato: “Di primo acchito, la ripresa dell’attività dell’eurozona di agosto si presenta come una piacevole sorpresa. Osservando però con un occhio più attento, si nota come i dati forse celano qualcosa di incerto. La spinta è largamente dovuta all’aumento dell’attività del settore dei servizi in Francia, con il relativo Indice dell’Attività in rialzo di quasi cinque punti, possibilmente collegato al fermento scaturito dai Giochi Olimpici di Parigi. È tuttavia improbabile che tale vigore continuerà nei mesi futuri. Allo stesso tempo, il tasso di espansione generale del settore dei servizi della Germania è rallentato e il settore manifatturiero dell’eurozona rimane in rapido declino. Siamo però di fronte ad una situazione contrastante. Il settore manifatturiero resta bloccato in recessione, mentre quello dei servizi pare stia crescendo ad un livello decente. Detto questo, con lo svanire dello stimolo delle recenti olimpiadi in Francia e i segnali di calo dell’ottimismo nell’industria terziaria dell’eurozona, è probabile che sia solo una questione di tempo prima che le difficoltà del settore manifatturiero inizieranno ad influire anche su quello del terziario. In risposta ai precedenti tre mesi di aumenti dei costi di acquisto, le aziende del manifatturiero hanno incrementato i loro prezzi di vendita per la prima volta da aprile 2023. Malgrado l’indebolimento della domanda, le imprese pare abbiano avuto poca scelta e siano state costrette a trasferire gli oneri più alti ai loro clienti. Ciò però rappresenta un fattore positivo, e mostra quanto il mercato abbia ancora del potere decisionale nel determinare i prezzi. La BCE forse troverà qualche rassicurazione nell’ultimo indice dei prezzi. I costi di acquisto del settore dei servizi, osservati attentamente dalle autorità monetarie a causa del ruolo fondamentale che giocano i salari, hanno indicato il più lento tasso di incremento in 40 mesi. Quindi, anche se i prezzi di vendita del settore terziario sono saliti molto più velocemente di luglio, il calo della pressione dei costi, rafforza la probabilità di un taglio dei tassi di interesse da parte della BCE durante l’incontro di settembre.”

Immagine di freepik

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