HCOB PMI®Flash: a luglio, si affievolisce sempre più la ripresa economica dell’eurozona

 HCOB PMI®Flash: a luglio, si affievolisce sempre più la ripresa economica dell’eurozona

I dati previsionali dell’indagine PMI® di luglio hanno registrato una quasi-stagnazione del settore privato dell’eurozona, che ha indicato un progressivo affievolimento della ripresa economica del blocco valutario. I nuovi ordini sono diminuiti per il secondo mese consecutivo e la fiducia è scesa ai minimi in sei mesi, ponendo fine alla sequenza mensile ininterrotta di assunzioni avutasi dall’inizio del 2024. Allo stesso tempo, il tasso di inflazione dei costi è accelerato, ma la debolezza della domanda ha spinto le aziende ad un minore aumento dei prezzi di vendita, il cui tasso di inflazione è infatti stato il più lento dallo scorso ottobre.

A causare la debolezza dell’eurozona è ancora una volta il settore manifatturiero. La produzione di luglio è crollata nettamente e al tasso maggiore dell’anno in corso. In tale contesto, l’aumento dell’attività del terziario ha evitato all’intero settore privato di finire in contrazione, tuttavia l’espansione dei servizi è stata solo modesta e la più debole da marzo.

Le due economie principali della regione hanno continuato a frenare la prestazione dell’eurozona. Per la prima volta in quattro mesi, la produzione della Germania è scesa, mentre la Francia ha segnato il terzo mese consecutivo di contrazione dell’attività economica. Tali valori contrastano con la continua crescita registrata nel resto dell’eurozona, anche se l’ultimo incremento della produzione è stato il meno forte da gennaio.

Produzione e domanda

L’indice destagionalizzato HCOB Flash PMI Composito della Produzione dell’eurozona, calcolato sulla base dell’85% circa delle risposte finali solitamente raccolte a fine indagine e redatto da S&P Global, a luglio si è posizionato su 50.1 scendendo da 50.9 di giugno, mostrandosi quindi solo marginalmente superiore alla soglia di non cambiamento e registrando quindi quasi una stagnazione dell’attività del settore privato. In ciascuno dei cinque mesi passati, la produzione ha indicato una crescita, ma questa di luglio è stata la più contenuta della sequenza mostrando quindi un debole inizio per il terzo trimestre dell’anno.

Il livello di crescita registrato a luglio è largamente collegato all’attività terziaria, in aumento per il sesto mese consecutivo, ma la cui espansione è stata modesta e la più lenta in quattro mesi. Allo stesso tempo, la produzione manifatturiera ha continuato a diminuire ad inizio del terzo trimestre, prolungando l’attuale sequenza di contrazione a 16 mesi. Il tasso di contrazione è stato oltretutto elevato, segnando il più rapido sinora registrato nel 2024.

La quasi-stagnazione dell’attività terziaria rispecchia segnali di debolezza della domanda. A luglio, i nuovi ordini sono diminuiti per il secondo mese consecutivo ed ad un tasso lievemente più veloce di giugno, restando tuttavia modesto. Come per la produzione, la crescita delle commesse ricevute dal terziario si è contrapposta al calo dei nuovi ordini manifatturieri, ma in quest’ultimo caso l’espansione modesta dei servizi non è riuscita a controbilanciare il calo del manifatturiero, il maggiore da dicembre scorso.

I nuovi ordini esteri (che includono il commercio intra-eurozona) sono diminuiti più velocemente di quelli totali poiché le aziende hanno continuato ad avere difficoltà per assicurarsi le vendite sui clienti internazionali. È il ventinovesimo mese consecutivo di calo per i nuovi ordini esteri e il tasso di riduzione è elevato e marginalmente più rapido del mese precedente.

Prospettive future

Anche se le aziende sono rimaste ottimiste su un auemnto dell’attività per l’anno a venire, l’ottimismo è sceso ai minimi in sei mesi, posizionandosi su un valore appena inferiore alla media di serie. Sia nel settore manifatturiero che in quello terziario, la fiducia si è affievolita mantenendosi però maggiore nei servizi.

Occupazione

A luglio, la combinazione del calo dei nuovi ordini, del minore ottimismo e di un’attività vicina alla stagnazione hanno scoraggiato nuove assunzioni nelle aziende dell’eurozona. L’occupazione è rimasta invariata, concludendo una sequenza di creazione occupazionale di sei mesi. Le aziende terziarie hanno continuato ad incrementare gli organici ma al tasso più lento da gennaio. Allo stesso tempo, la forza lavoro manifatturiera ha indicato il calo più elevato del 2024. In Germania, il taglio sull’occupazione più drastico in quasi quattro anni ha cancellato l’aumento occupazionale avutosi in Francia e nel resto dell’eurozona. Inoltre, il lavoro inevaso dell’eurozona ha continuato a segnalare un forte calo.

Scorte e catena di fornitura

Nel mese di luglio, con il calo dell’occupazione manifatturiera, le aziende di produzione hanno anche ridotto l’attività di acquisto e il livello di scorte sia degli acquisti che dei prodotti finiti. In ogni caso, il tasso di calo si è mantenuto forte. Nel frattempo, i tempi medi di consegna dei fornitori si sono accorciati per il sesto mese consecutivo, anche se ad un tasso solo lieve ed il più debole dell’attuale sequenza di riduzione dei tempi di consegna.

Prezzi

prezzi di acquisto di luglio sono di nuovo notevolmente aumentati, con un tasso di inflazione rialzatosi ai massimi in tre mesi. Quest’ultimo incremento è peraltro stato maggiore rispetto alla media di serie. La pressione dei costi continua a pesare più sul terziario che sul manifatturiero, con i costi dei servizi cresciuti sostanzialmente in quest’ultimo mese. Ma è aumentata anche l’inflazione dei costi manifatturiera ed è stata la più rapida in un anno e mezzo.

Se il tasso di inflazione dei costi di luglio è accelerato, i prezzi di vendita hanno indicato un aumento più debole poiché il calo della domanda ha limitato il potere decisionale sui prezzi delle aziende. Le tariffe applicate ai clienti sono aumentate modestamente e al tasso più lento da ottobre. I prezzi di vendita del settore terziario sono saliti, ma nel manifatturiero hanno continuato a ridursi in modo modesto. In Germania, Francia e nel resto dell’eurozona, il tasso di inflazione delle tariffe ha segnato valori generalmente simili.

Commento

Commentando I dati PMI flash Dr. Cyrus de la Rubia, Chief Economist presso Hamburg Commercial Bank, ha dichiarato: “Siamo di fronte ad una pausa estiva? Secondo i dati dell’HCOB PMI Flash dell’Eurozona, sembra che l’economia a luglio si stia muovendo a malapena, ma oltre al fatto che stiamo analizzando valori destagionalizzati, osservando i due settori monitorati la situazione è peggiorata drasticamente nel settore manifatturiero in contrasto con la moderata crescita nel settore dei servizi. Le nostre previsioni sul PIL a brevissimo termine, tuttavia, lasciano intendere che una crescita durante il terzo trimestre è ancora possibile. È inquietante osservare con quale costanza le aziende del settore manifatturiero stiano mensilmente riducendo i loro livelli del personale, con un ritmo di decremento cambiato minimamente nel corso degli ultimi dieci mesi. Il calo generale degli organici ad un tasso più lento di quello della produzione suggerisce due cose: che le aziende sono un po’ più caute nel ridurre i loro organici in quanto è ancora probabile uno scenario più positivo, e che la produttività del lavoro è al ribasso, fattore questo che non promette nulla di buono in una prospettiva di crescita. Di conseguenza, ad una possibile ripresa seguirà probabilmente un ritardo piuttosto elevato della crescita occupazionale. Se da un lato la Germania sta apparentemente avendo difficoltà a crescere, l’economia francese è alimentata dalle olimpiadi. Secondo i dati raccolti a luglio, le aziende dei servizi francesi hanno aumentato la loro attività in preparazione dei giochi olimpici. Al contrario, la domanda del settore manifatturiero tedesco pare abbia trascinato in basso la produzione generale del settore privato. Qualora tenessimo in considerazione soltanto una crescita, ci sarebbero forti presupposti per un dibattito sul taglio dei tassi di interessi di settembre da parte della BCE. Tuttavia, i dati relativi ai prezzi non hanno fornito alcuna speranza di sollievo. I prezzi di acquisto del settore dei servizi sono aumentati ad un tasso più veloce e le tariffe ai clienti sono risultate in espansione ad un tasso simile a quello della precedente indagine. A peggiorare il tutto, i prezzi di acquisto del settore manifatturiero, in contrazione per oltre un anno da marzo 2023 a maggio 2024, ora risultano maggiori per il secondo mese consecutivo. I prezzi di vendita sono diminuiti solo leggermente, rendendo più difficile per l’inflazione complessiva di avvicinarsi all’obiettivo di crescita del 2%. La nostra conclusione è che mentre i tagli dei tassi di settembre saranno probabilmente messi in opera, sarà molto più complicato seguire questa traiettoria nei mesi successivi, a meno che la contrazione non muti in una grave recessione.”

Immagine di fabrikasimf su Freepik

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