HCOB PMI®Composito: a maggio, la crescita dell’eurozona rallenta ai minimi in tre mesi a causa dell’ulteriore indebolimento del settore manifatturiero

 HCOB PMI®Composito: a maggio, la crescita dell’eurozona rallenta ai minimi in tre mesi a causa dell’ulteriore indebolimento del settore manifatturiero

A metà del secondo trimestre, l’economia dell’eurozona continua a crescere, come mostrano i dati raccolti nell’ultima indagine HCOB PMI® realizzata da S&P Global. Tuttavia, per la prima volta nel 2023 il tasso di espansione è rallentato a causa di un rialzo leggermente più debole dell’attività terziaria combinata al calo più elevato della produzione manifatturiera dallo scorso novembre. Il volume degli ordini ricevuti a maggio ha inoltre indicato una quasi stagnazione, segnalando un indebolimento delle condizioni della domanda. È peraltro peggiorato il freno dei mercati esteri, visto che le vendite estere, incluso il commercio intra-eurozona, sono diminuite a ritmo accelerato.

Ciononostante, nel mese di maggio la crescita occupazionale continua a restare elevata, favorendo la diminuzione del lavoro inevaso. Detto ciò, la fiducia è scesa ai minimi in cinque mesi.

Allo stesso tempo, nell’eurozona si è di nuovo registrato un rallentamento della pressione sui costi, con l’inflazione dei prezzi di acquisto scesa ai minimi in 28 mesi. Di conseguenza, i prezzi di vendita hanno registrato il minore rialzo in poco più di due anni. Va però aggiunto che le tendenze dei prezzi hanno mostrato valori settorialmente molto diversi, con gli ultimi dati che hanno indicato il terziario come unico motore trainante dell’inflazione.

Una volta destagionalizzato, l’Indice HCOB PMI della Produzione Composita dell’Eurozona, calcolato in base alla media ponderata dell’Indice HCOB PMI della Produzione Manifatturiera e dell’Indice HCOB PMI dell’Attività Terziaria, è rimasto a maggio in territorio di espansione con 52.8. Tale valore, mostra però un rallentamento rispetto a 54.1 di aprile, il primo dall’inizio del 2023, ovvero quando l’attività economica dell’eurozona ha ricominciato ad aumentare. L’ultimo incremento della produzione è stato nel complesso moderato, ma il più lento in tre mesi.

La suddivisione dei dati dei singoli paesi monitorati ha mostrato a maggio una crescita generale, con un rallentamento dell’espansione in ciascuno di essi. La Spagna ha di nuovo indicato la crescita più rapida, prolungando la sua sequenza di migliore prestazione su base nazionale a quattro mesi. L’espansione è stata complessivamente forte e molto più rapida della Francia, che nell’ultima indagine ha segnalato l’incremento più lento tra tutti i paesi monitorati nell’ultima indagine.

Gli ultimi dati raccolti a maggio hanno evidenziato differenze settoriali considerevoli: se l’attività terziaria ha continuato a crescere, anche se a tassi più lenti di aprile, i volumi di produzione manifatturieri hanno registrato la contrazione più forte da novembre. I produttori di beni sono stati messi sotto pressione dal rapido deterioramento del flusso di ordini, come mostrato dagli ultimi dati, in contrasto con l’ulteriore incremento della domanda di servizi nell’eurozona. Di conseguenza, dopo la più forte espansione in quasi un anno registrata a inizio del secondo trimestre, il flusso totale di nuovi ordini di maggio ha indicato quasi una stagnazione.

Le vendite estere di maggio, compreso il commercio intra eurozona, hanno continuato ad avere un effetto negativo, indicando il quindicesimo calo mensile consecutivo e a un tasso più elevato rispetto ad aprile. La domanda di beni manifatturieri dal mercato estero è fortemente diminuita, mentre le commesse estere terziarie hanno indicato il più rapido tasso di incremento dall’anno di inizio della serie, ovvero dal 2014.

Le aziende dell’eurozona monitorate dall’indagine hanno registrato a maggio un nuovo incremento dei posti di lavoro, estendendo l’attuale sequenza di assunzioni iniziata a febbraio 2021. Il tasso di creazione occupazionale, anche se più debole di aprile, è stato elevato e più rapido rispetto alla media di serie. Con l’aumento degli organici rilevato nel corso dell’ultima indagine, le aziende hanno potuto ridurre l’accumulo di ordini in giacenza per il secondo mese consecutivo, registrando un calo modesto e leggermente più rapido di aprile.

Allo stesso tempo, i dati dell’ultima indagine hanno di nuovo indicato un rallentamento della pressione dei costi nell’eurozona. A contribuire maggiormente sono stati i prezzi di acquisto del manifatturiero, con il calo più rapido da febbraio 2016. Un nuovo robusto incremento, anche se più debole, dei costi operativi dei servizi evidenzia una generale ed elevata inflazione dei costi, ma ridotta ai minimi in 28 mesi. Similmente, la riduzione dei prezzi di vendita del manifatturiero si è contrapposta all’elevato rialzo dei prezzi imposti dai servizi. Nel complesso, i prezzi di vendita sono aumentati ma al tasso minimo in poco più di due anni.

Le prospettive delle aziende sull’attività nei prossimi 12 mesi hanno indicato a maggio valori positivi, mostrando ottimismo in entrambi i settori, terziario e manifatturiero. Tuttavia, a causa dell’indebolimento generale della fiducia, il valore di questo indice è sceso ai minimi in cinque mesi.

Classifica nazionale dell’Indice PMI della Produzione Composita: maggio

Spagna55.2valore minore in 4 mesi
Germania53.9 (flash 54.3)valore minore in 2 mesi
Italia52.0valore minore in 2 mesi
Francia51.2 (flash: 51.4)valore minore in 4 mesi

*I dati relativi al PMI Composito dell’Irlanda verranno pubblicati il 6 giugno

HCOB PMI® del Terziario dell’Eurozona

L’Indice HCOB PMI dell’Attività Terziaria dell’Eurozona è rimasto a maggio in solido territorio di crescita indicando 55.1. Se da una parte questo valore è notevolmente superiore alla media di lungo termine, è diminuito rispetto a 56.2 di aprile indicando quindi un’espansione più debole.

La crescita di maggio è stata supportata da un ennesimo incremento della domanda di servizi nell’eurozona. Le commesse ricevute sono aumentate notevolmente e per il quinto mese consecutivo, anche se al tasso più debole da febbraio. Nel corso del mese di maggio, le aziende monitorate hanno registrato un rialzo storicamente elevato dei nuovi ordini esteri, con uno dei più forti aumenti delle vendite estere dall’inizio della raccolta dati, ovvero settembre 2014.

A maggio, l’occupazione del terziario dell’eurozona ha continuato a indicare un rialzo restando molto più elevata della media di lungo termine della serie. Ciononostante, le commesse inevase del settore sono aumentate per il quarto mese consecutivo, indicando pressione sulla capacità operativa.

Le aziende di servizi dell’eurozona hanno registrato un altro forte incremento dei costi operativi, sebbene sia stato il più debole da agosto 2021. Detto ciò, il settore ha imposto una politica sui prezzi più aggressiva visto che i prezzi medi di vendita hanno registrato un aumento più rapido rispetto ad aprile.

Concludendo, le aziende terziarie hanno mantenuto aspettative ottimistiche in merito all’attività dell’anno a venire, registrando un livello di fiducia complessivo che tuttavia è scivolato al valore più debole dell’anno in corso.

Commento

Analizzando i dati PMI data, Dr. Cyrus de la Rubia, Capo Economista presso Hamburg Commercial Bank, ha dichiarato: “Dalla lettura dei dati d’indagine HCOB PMI di maggio si evince che l’attività dei servizi dell’eurozona ha registrato una crescita leggermente più lenta rispetto ad aprile. La Germania costituisce in questo senso un’eccezione, visto che l’espansione è accelerata, rallentando però negli altri tre paesi principali dell’eurozona. Il settore terziario viene supportato da un forte mercato del lavoro, con salari in rialzo e il settore turistico in pieno rilancio in tutta Europa. E proprio i dati relativi al turismo sono stati confermati dal PMI degli Ordini Provenienti dall’Estero, un indice che include la domanda turistica ed ha mantenuto a maggio valori di serie vicini al record. In merito ai nuovi ordini, la Francia si distingue negativamente: se le commesse continuano ad indicare un robusto rialzo negli altri tre paesi principali dell’eurozona, l’indice corrispettivo francese è ora sceso al di sotto della soglia di contrazione di 50.0. Del resto, gli scioperi frequenti e le proteste dei mesi recenti hanno probabilmente lasciato il segno. Da un punto di vista di politica monetaria, i dati PMI sui prezzi sono tutt’altro che confortanti. Mentre l’indice dei prezzi di vendita del manifatturiero ha segnato un calo per la prima volta da settembre 2020, le aziende terziarie monitorate hanno potuto aumentare i prezzi ancor più del mese scorso, specialmente in Francia e Germania. Ciò significa che il crollo recente ed inaspettato dei tassi di inflazione ufficiali in Francia, Spagna e Germania, potrebbe non continuare allo stesso ritmo nei prossimi mesi. Nel secondo trimestre, dopo la stagnazione del PIL nel periodo tra ottobre e marzo, la crescita dell’attività del resiliente settore terziario dovrebbe assicurare un rilancio dell’eurozona, mostrando un buon tasso di espansione. Il declino del manifatturiero purtroppo pone un freno alla crescita economica e, nei prossimi mesi, potrebbe generare un altro rallentamento del terziario. Va detto però che non prevediamo una recessione economica generale.”

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