HCOB PMI®Composito: a fine terzo trimestre, l’economia dell’eurozona cade in una nuova contrazione

 HCOB PMI®Composito: a fine terzo trimestre, l’economia dell’eurozona cade in una nuova contrazione

A fine terzo trimestre, l’economia dell’eurozona ha sofferto una nuova battuta d’arresto, con l’attività economica totale in contrazione per la prima volta da febbraio. Dagli ultimi dati dell’indagine HCOB PMI®, redatti da S&P Global, la produzione del settore privato è marginalmente diminuita rispetto ad agosto. In particolare, le tre grandi nazioni del blocco della moneta unica (Germania, Francia e Italia) hanno registrato simultanee contrazioni per la prima volta durante quest’anno. Allo stesso tempo, la domanda di beni e servizi provenienti dall’eurozona ha segnato il calo più rapido in otto mesi, con la conseguente riduzione del lavoro inevaso e tagli occupazionali lievemente accelerati. Anche l’ottimismo è marginalmente diminuito, riducendone ancora di più il valore rispetto alla media di lungo termine.

I dati dell’indagine di settembre hanno rivelato una nuova forte diminuzione della pressione dei costi affrontata dalle aziende dell’eurozona. L’incremento dei prezzi di acquisto è stato il più basso in 14 mesi ed il secondo più debole da novembre 2020. Anche i prezzi di vendita hanno indicato il minor rialzo in poco più di tre anni e mezzo.

L’Indice HCOB PMI della Produzione Composita dell’Eurozona, che consiste in una media ponderata dell’Indice HCOB PMI della Produzione Manifatturiera e dell’Indice HCOB PMI dell’Attività Terziaria, una volta destagionalizzato si è posizionato a settembre in territorio di contrazione e per la prima volta da febbraio. Dal picco in tre mesi di 51.0 di agosto, l’indice principale è sceso a 49.6 indicando un marginale calo dell’attività del settore privato a fine terzo trimestre. Gli andamenti settoriali di settembre sono peggiorati, con la produzione industriale dell’eurozona in declino accelerato, il più rapido di quest’anno, mentre la crescita del terziario è rallentata ai minimi in sette mesi.

Le tre maggiori economie dell’eurozona, Germania, Francia e Italia, hanno tutte registrato a settembre contrazioni su base mensile dell’attività. La Germania ha guidato la flessione al ribasso, con la produzione del settore privato scesa per il terzo mese consecutivo e al tasso più rapido da febbraio. La Francia ha di nuovo segnato una contrazione, pagando in parte le conseguenze successive alla spinta ricevuta ad agosto dai Giochi Olimpici di Parigi. Nel frattempo, l’Italia ha indicato il primo mese di calo di quest’anno, anche se il tasso di contrazione è stato solo marginale. In Spagna e Irlanda, le altre due nazioni i cui dati PMI compositi sono disponibili, si sono visti dati in espansione, con la prima che ha registrato un forte e accelerato rialzo.

Dagli ultimi dati raccolti dall’indagine, il livello dei nuovi ordini ricevuti dalle aziende del settore privato dell’eurozona si è ridotto per il quarto mese consecutivo e ad un tasso peraltro accelerato ed il più forte da gennaio. Il nuovo, per quanto marginale deterioramento della domanda di servizi si è accompagnato ad un rapido crollo degli ordini manifatturieri. Le vendite estere, incluso il traffico intra-eurozona, sono peggiorate ed hanno registrato il più rapido calo dei nuovi ordini internazionali da dicembre dell’anno scorso, frenando considerevolmente il volume dei nuovi ordini complessivi.

Le aziende dell’eurozona monitorate dall’indagine hanno indicato un altro calo mensile delle commesse inevase, estendendo l’attuale sequenza di contrazione a un anno e mezzo e ad un tasso lievemente più rapido della media della sequenza stessa. Il ritmo di completamento degli ordini manifatturieri e terziari di settembre è aumentato in ambedue i settori.

A fine terzo trimestre, le aziende dell’eurozona hanno ridotto il loro livello occupazionale, ad un tasso che, sebbene marginale è stato il più rapido da dicembre 2020, segnando peraltro lo stesso valore di gennaio 2021 e novembre e dicembre 2023. La riduzione dei posti di lavoro è interamente collegata all’economia manifatturiera, considerando che i tagli occupazionali di questo settore hanno più che controbilanciato il modesto incremento degli organici registrato dalle aziende terziarie.

Allo stesso tempo, la fiducia registrata a settembre sulle prospettive economiche future ha continuato a ridursi, segnando il quarto mese consecutivo di deterioramento dell’ottimismo. Quest’ultimo, anche se continua ad essere presente, ha indicato le più basse aspettative economiche per l’attività dei prossimi 12 mesi di quest’anno.

Infine, i dati HCOB PMI hanno rilevato un nuovo e forte rallentamento della pressione sui costi dell’eurozona. Nel complesso, il tasso di inflazione dei costi è stato il secondo più lento da novembre 2020 (quello di luglio 2023 è stato poco inferiore a quest’ultimo di settembre). A fine terzo trimestre, è rallentato anche il tasso di incremento dei prezzi di vendita delle aziende dell’eurozona, con un rialzo solo modesto delle tariffe complessive applicate ai clienti e al tasso più debole in poco più di tre anni e mezzo.

Classifica nazionale dell’Indice PMI della Produzione Composita: settembre

Spagna56.3massimo in 4 mesi
Irlanda52.1minimo in 3 mesi
Italia49.7minimo in 9 mesi
Francia48.6 (flash: 47.4)minimo in 6 mesi
Germania47.5 (flash: 47.2)minimo in 7 mesi

HCOB PMI® del Terziario dell’Eurozona

L’Indice HCOB PMI dell’Attività Terziaria dell’Eurozona di fine terzo trimestre ha segnato l’ottavo mese consecutivo di crescita. Con un valore superiore alla soglia di non cambiamento di 50.0, tendenza che continua da febbraio, l’ultimo valore ha segnalato una crescita forte dell’attività terziaria. L’indice, da 52.9 di agosto, è tuttavia sceso a settembre a 51.4, mostrando un’espansione solo modesta e la più debole in sette mesi.

Nonostante il flusso minore di ordini ricevuti, l’attività è stata maggiore. È la prima volta da febbraio che la domanda di servizi cala, anche se marginalmente. Sono state le commesse inevase ad alimentare l’attività del settore, diminuendo infatti per la quattordicesima volta negli ultimi 15 mesi, e al tasso più elevato da febbraio.

A settembre, i livelli occupazionali del terziario dell’eurozona hanno continuato a salire, ad un ritmo che sebbene poco più rapido di agosto, è stato più debole della media storica, iniziata a luglio 1998.

Nel settore terziario di settembre, l’inflazione ha indicato un rallentamento. In particolare, i tassi di rialzo dei prezzi di acquisto e di vendita sono stati i più deboli rispettivamente in 42 e 41 mesi.

Infine, le aspettative di crescita economica nei prossimi 12 mesi registrate nel mese di settembre si sono rafforzate, segnalando la prima crescita della fiducia da maggio. Il livello di ottimismo però è stato debole rispetto alla media storica.

Commento

Analizzando i dati PMI, Dr. Cyrus de la Rubia, Chief Economist presso la Hamburg Commercial Bank, ha dichiarato: “Ad un primo sguardo, il settore terziario dell’eurozona sembra tenere abbastanza bene: è ancora in crescita e il rallentamento non è ancora troppo elevato. Analizzando più attentamente i dati delle singole nazioni però la situazione non appare così rosea, fatta eccezione per la Spagna. È qui infatti che restiamo meravigliati da un settore terziario in decollo e da un indice in impennata fino a toccare 57 punti. Nelle altre tre principali nazioni, il quadro è alquanto diverso. In Francia, dopo l’effetto Olimpiadi, l’attività delle aziende dei servizi è rallentata, ed in Germania e Italia la crescita a settembre si è quasi arrestata. Anche se la Spagna è riuscita ad evitare di essere trascinata in basso dai suoi vicini europei, il settore terziario dell’eurozona nel suo complesso sembra mostrare una crescita molto lenta. All’interno delle aziende, la maggior parte degli organici del settore terziario non ne ha ancora risentito. Il tasso di assunzione è infatti risalito in Spagna e Francia e persino in Italia la crescita occupazionale è diminuita solo di poco. È in Germania che si registra la situazione più cupa, con le aziende che in realtà stanno licenziando. È qui che la recessione del manifatturiero si fa sentire, con le aziende del settore che piazzano meno ordini nel terziario. La situazione delle aziende dei servizi dell’eurozona continuerà a deteriorarsi e questo si evince dal calo dei nuovi ordini. Per la prima volta da febbraio l’indice dell’eurozona segna una contrazione rispetto al mese precedente. Per Germania e Francia le condizioni sono simili. Considerando l’attuale contrazione industriale, nel terzo trimestre l’economia dell’eurozona sembra essere aumentata solo marginalmente. Anche il nostro modello del PIL a brevissimo termine, che tiene conto degli indicatori PMI, indica solo una crescita minima. Come fattore positivo, i costi operativi del terziario stanno indicando il minor aumento da inizio 2021 e anche l’inflazione dei prezzi di vendita sta rallentando. In questa debolezza economica generale, questi elementi dovrebbero convincere la BCE a considerare un taglio dei tassi di interesse nel mese di ottobre. E in effetti solo di recente, la Presidente della BCE Christine Lagarde ha ventilato la possibilità di un altro taglio dei tassi già per questo mese.”

Immagine di fabrikasimf su Freepik

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