HCOB PMI®: si attenua ad agosto il peggioramento delle condizioni operative del settore manifatturiero italiano

 HCOB PMI®: si attenua ad agosto il peggioramento delle condizioni operative del settore manifatturiero italiano

I produttori italiani hanno continuato ad affrontare difficili condizioni della domanda ad agosto ed hanno ancora esitato nell’aumentare i livelli di produzione. Ciò detto, i dati dell’HCOB PM® hanno mostrato segnali positivi. Anche se ancora in territorio di contrazione, produzione, nuovi ordini, acquisti e giacenze dei fattori produttivi sono tutti diminuiti a tassi più deboli.

È evidente come le aziende hanno avuto un approccio più ottimista riguardo al futuro, con le previsioni di produzione risultate le migliori in tre anni con un ritorno alla crescita occupazione.

L’Indice HCOB PMI® (Purchasing Managers’ IndexTM) sul Settore Manifatturiero Italiano, un indicatore composito a una cifra della prestazione del settore manifatturiero derivato da indicatori relativi a nuovi ordini, produzione, occupazione, tempi di consegna dei fornitori e scorte di acquisto, ha postato 49.4 ad agosto rispetto al 47.4 di luglio.

Benché indichi ancora un peggioramento dello stato di salute del settore, agosto ha segnato il terzo mese consecutivo di incremento dell’indice principale, avvicinandolo sempre più alla soglia di non cambiamento di 50.0.

Quattro dei cinque elementi che compongono il PMI hanno mostrato direzioni positive ad agosto; infatti, l’unica eccezione è stato il miglioramento delle consegne da parte dei venditori (che tipicamente è un indicatore di condizioni manifatturiere più deboli), che i pannellisti hanno connesso a minori carenze di materiale.

Tra le continue notizie sulle deboli condizioni della domanda, ad agosto sono diminuiti di nuovo sia i nuovi ordini che la produzione. Tuttavia, i tassi di contrazione erano ambedue modesti e i più lievi in cinque mesi.

Gli ordini esteri hanno seguito una tendenza simile, con un calo sostenuto ma più lento. Inoltre, l’ultima contrazione delle vendite estere ha esteso la serie attuale di contrazione a quasi un anno e mezzo.

I dati dell’indagine di agosto hanno evidenziato un lieve calo degli acquisti di scorte, connesso dai partecipanti ai deboli livelli degli ordini. Alcune aziende hanno notato che la contrazione riflette acquisti automatizzati. Allo stesso tempo, le scorte degli acquisti sono diminuite di nuovo marcando quasi un anno e mezzo di riduzione.

Per le aziende che hanno acquistato materiale, ad agosto, i tempi medi di consegna si sono accorciati grazie, a quanto pare, alla maggiore disponibilità presso i fornitori.

Dopo tre mesi di tagli, è aumentata la manodopera ad agosto. Anche se modesto, il tasso di creazione di posti lavoro è risultato il più rapido in cinque mesi. Con questo, i manifatturieri hanno potuto far diminuire i livelli di lavoro inevaso. Il tasso di contrazione è stato tuttavia il più lento in appena più di due anni.

Dopo che a luglio aveva toccato il livello minimo in sette mesi, la fiducia delle aziende italiane è cresciuta notevolmente ad agosto. Con la porzione maggiore di quella di pessimisti con 52% a 4%, il grado di ottimismo è stato il maggiore in tre anni. Previsioni fiduciose di domanda e la speranza di miglioramenti delle condizioni economiche sono state generalmente alla base della fiducia delle aziende.

Anche se ancora forti, le pressioni dei costi affrontate dai manifatturieri si sono un po’ calmate ad agosto. Questo, assieme al notevole rialzo della fiducia, hanno portato le aziende ad incrementare le loro tariffe per la prima volta da febbraio 2023. L’aumento ha in parte riflesso il trasferimento dei costi ai clienti.

Commento

Analizzando i dati PMI, Dr. Tariq Kamal Chaudhry Economist presso Hamburg Commercial Bank, ha dichiarato: “L’industria italiana si sta riprendendo. Anche se ad agosto l’HCOB PMI per il settore manifatturiero italiano resta al di sotto della soglia di non cambiamento con 49.4, l’indice ha comunque guadagnato due punti. Questo risultato è ancora positivo vista la tendenza al ribasso riportata nelle altre nazioni dell’eurozona in questi ultimi mesi. Tuttavia, la situazione dell’industria italiana è tutt’altro che ideale, infatti le aziende hanno detto di aver ridotto i livelli di produzione a causa dei bassi livelli di nuovi ordini e delle condizioni di mercato generalmente deboli. I prezzi continuano a preoccupare il settore poiché, nonostante la lieve contrazione di agosto, l’ultimo incremento dei costi è stato comunque forte. Le aziende monitorate hanno attribuito la persistente pressione sui prezzi all’aumento delle materie prime. Un barlume positivo arriva dai prezzi alla vendita che hanno cominciato a salire, permettendo alle aziende di trasferire parte degli aumenti dei costi ai clienti. Il grosso divario tra prezzi d’acquisto e quelli alla vendita, in particolare dall’inizio del secondo trimestre, sottolinea comunque le continue pressioni sui margini di profitto. Le previsioni dei partecipanti all’indagine potrebbero essere un po’ troppo ottimiste. Le aziende guardano al futuro con maggiore fiducia, il che si riflette nelle assunzioni superiori di agosto, dopo i tagli dei tre mesi precedenti, nonostante la carenza persistente di forza lavoro in Italia. Le previsioni per il futuro sono pressoché euforiche se paragonate alla media storica, ma quest’ottimismo sembra essere generato dalla speranza. Uno sguardo più attento agli ordini totali e a quelli internazionali mostra che, nonostante il salto evidente rispetto al mese precedente, gli ordini continuano a diminuire. Abbiamo quindi bisogno di maggiori prove di un periodo sostenuto di ripresa.”

Immagine di usertrmk su Freepik

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